CAPITOLO 15

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"You'll never be alone "
Shawn Mendes

Questa è la prima e l'ultima volta che vengo al cinema con Ally.
Ma chi diamine me l'ha poi fatto fare?
Penso sia ovvio che non sia venuta di mia spontanea volontà,infatti,dopo un pomeriggio di "dai, ti prego. Ci divertiremo "di Jennifer. Che cosa ci sia di divertente nel guardare un film poi,lo devo ancora capire. Fatto sta comunque che la cara Jennifer rompe molto di più le scatole di una bambina che chiede al papà di comprarle il gelato o una bambola.

-secondo me,lei morirà -commenta Ally -si muore. -porta un popcorn in bocca.
Il film è iniziato da nemmeno venti minuti che lei ipotizza la fine dei personaggi. E Per lei o moriranno o finiranno in prigione o cadranno in depressione. Le avrò ricordato almeno una decina di volte che il film non è horror né drammatica. È una storia d'amore, scelto come avrà capito anche mia nonna, da Jennifer per conto di tutte e tre. Ora conosco qualcuno che ha una visione più pessimistica di me.

È passata una settimana dalla mia ultima discussione con Jonathan. Da allora le cose sono migliorate.
Beh.. non in tutti i sensi ovviamente.
Ho ricevuto un altro 'regalo ' dalla parte di Derek e di questo ne siamo a conoscenza solo io e Jennifer. Se Jonathan lo dovesse scoprire il nostro momento di serenità finirebbe.
Questa volta, il caro Derek mi ha mandato una rosa,con una stupidissima poesia che avrà sicuramente copiato da internet.
Lo becco ogni tanto a scuola e quando i nostri occhi si incrociano mi accenna un saluto con il capo, accompagnato da un sorriso fastidioso.
Non so a che gioco stia giocando e non sono sicura di volerlo scoprire ma deve finirlo il prima possibile.
Secondo Jennifer potrebbe c'entrare Meghan.
Ma io non credo. Sarà anche antipatica ma che senso avrebbe chiedere a uno di provarci con me? Farebbe prima a mettersi lei in mezzo a me e Jonathan. Tuttavia non me lo auguro.

Il film termina finalmente ed esco quasi di corsa dalla sala.
-qualcosa di un pò più sdolcinato non c'era, vero? -ironizzo
Ogni due minuti c'era qualcuno che si baciava,o piangeva per il cuore spezzato. -hai visto?-chiedo a Ally -non è morto nessuno -

-il cane. È morto il cane -

Sbuffo e prendo il cellulare per controllare se ho ricevuto chiamate o messaggi.
Niente.

Perché niente?
Dov'è Jonathan?
Ok, so che è a casa di Ty e staranno sicuramente giocando a un videogame ma avrei voluto ricevere comunque qualcosa. E se gli mandassi qualcosa io?

-oh mio Dio! -Ally mi tira per il braccio e si nasconde dietro di me -è lui. Non mi deve vedere, Kim, aiutami -

Ma Cosa..? -di chi stai parlando?-chiede Jennifer leggendomi nella mente. Mi giro e vedo un piccolo gruppo di ragazzi che parlano.

-il ragazzo che mi ha fatto impazzire. È lì. Quello castano-

-sono tutti castani! -le faccio notare.
Ce n'è uno biondo ma gli altri sono castani, qualcuno chiaro e qualcun altro scuro ma sempre castano è.

-camicia a quadri rossa e nera, jeans neri.. Andiamocene. Non voglio che mi veda -

Vorrei poterla seguire ma c'è una parte di me che si vuole avvicinare a quel ragazzo per capire il motivo per cui abbia scaricato Ally. Se lei è incinta, è anche grazie a lui. -Kim, andiamo -mi tira per la giacca leggera.
Mi giro e le seguo ma poco dopo una voce che non conosco chiama Ally facendoci voltare tutte. IL ragazzo che stavamo proprio cercando di evitare si sta ora avvicinando.

-Ally. Ciao -le sorride come se niente fosse.

-ciao -risponde lei con voce debole

-avrei bisogno di parlarti. È urgente. -
Beh, le cose non vanno poi così male. Ora lei accetterà, lui chiederà scusa e ci sarà qualcuno a dire 'e vissero per sempre felici e contenti '.

-no -risponde fredda lei.

No? Ha detto no? Guardo Jennifer ed è anche lei sorpresa.
Ally si gira e se ne va.
Ha Veramente detto di no?
Mi giro dopo aver dato un'ultima occhiata al ragazzo che è ancora stupito e fermo a guardare la direzione presa da Ally.
Una volta che siamo tutte in auto, metto in moto e parto.
Passano pochi minuti prima che apra bocca per parlare.
-perché gli hai detto di no? -le lancio una rapida occhiata dallo specchietto retrovisore.
All'inizio sembrava ancora così presa da lui e cercava anche di non farsi vedere, eppure, appena lui l'ha notata, è diventata fredda. Come se l'imbarazzo si fosse tramutato in odio allo stato puro.

-non gli devo dire niente -risponde guardando fuori

-è lui a voler parlare con te infatti. -

-non penso fosse qualcosa di molto importante..e anche se lo fosse-aggiunge precedendomi -avrebbe dovuto farlo prima -

Avrei altre domande da chiederle ma decido di lasciare stare.
Forse è semplicemente arrabbiata del fatto che lui l'abbia lasciata in un momento come questo e la capisco.
Io e lei non siamo state molto amiche negli ultimi anni ma nessuno merita di essere abbandonata in un momento simile. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci sostenga.
Tutti.

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-pronto? -
Chi può essere a quest'ora della notte? Sono quasi le tre.

-ci sei ? -sento dire dall'altra parte

-Jonathan? Dove sei? Ti ho chiamato per ore! -

-sono qui. Fuori. Davanti alla porta. -
Dalla voce sembra che abbia bevuto. Ma cosa gli è successo?
Mi precipito giù per le scale e corro ad aprire la porta trovandolo seduto su un gradino a guardare davanti a se.
-ti è mai passato per la testa l'idea di andartene? Allontanarti il più possibile da tutto e da tutti. Ci hai mai pensato? -

Perché mi chiede questo? -dove sei stato? -

-ci hai mai pensato? -mi richiede ignorando la mia domanda.

-sì. -ammetto. Quante volte ho pensato di comprarmi un biglietto per un paese lontano e sconosciuto. -Ora possiamo rientrare? -chiedo.
C'è un venticello leggero e io non ho molti vestiti adosso,solo una cannottiera e dei pantaloncini.

Si gira finalmente a guardarmi ma gli occhi sono di un azzurro spento, quasi grigi.- e perché sei ancora qui? -

-per le persone che amo. Per la scuola.. per te. Non so cosa ti sia successo ma sappi che sarò sempre dalla tua parte. -

-sempre?-

-sempre-ripeto. Mi abbasso e gli tocco una spalla -ora vieni -lo aiuto ad alzarsi ed insieme rientriamo.
Solo ora capisco la domanda che mi ha posto al telefono poco fa: ci sei?
Non intendeva se fossi a casa ma se sono con lui, dalla sua parte.
Non posso non pensare ai suoi genitori. E se fosse per loro? Se li avesse incontrati e ci fosse stato una discussione?
Non l'ho mai visto così giù di morale e mi dispiace non sapere cosa fare per aiutarlo. Posso solo restare qui, sdraita accanto a lui,stringerlo e lasciarmi stringere.
Sì, per lui ci sarò sempre.


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