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Devo ammettere che è stancante.
È stancante essere l'amica saggia, quella
sempre disponibile ad ascoltare e con il consiglio giusto. Non che mi lamenti, a me piace perché fa parte del mio carattere e mi permette di aiutare le mie amiche, ma a volte, solo per un attimo, mi piacerebbe poter evadere per qualche giorno dalla mia città e da tutte le persone che mi circondano.
Andare via, spegnere il cellulare e semplicemente non essere raggiungibile per nessuno. Ricaricare le batterie lontano dal caos quotidiano e dalle solite facce e relativi casini.

Sono forse pensieri da egoista?

Spero tanto di no, anche se a volte finisco per convincermi che lo siano.

Mentre continuo a camminare, continuo a riflettere sulla quantità di pensieri che il mio cervello è in grado di sopportare. Perfino di notte mi capita di stare nel mio letto, a pensare, senza che il mio cervello si spenga e mi conceda il riposo, condannandomi spesso a notti insonni. Non è raro che la gente mi guardi in modo strano quando rivelo loro che non ho dormito a causa dei troppi pensieri, eppure è così. Quando la mente è focalizzata su troppe cose, risulta impossibile spegnerla, perché non si tratta di un interruttore da schiacciare a piacimento. Sfortunatamente aggiungo io.

Anche adesso, dopo aver ripreso a correre, la mia mente non smette di lavorare. Siamo a inizio Aprile e il tempo non potrebbe essere dei migliori.
Il sole è caldo, ma non scalda in maniera eccessiva, tutti i fiori sono sbocciati e c'è un silenzio meraviglioso. Disturbato ovviamente dal mio cricetino che continua a far girare la ruota nel mio cervello. Specialmente quando ne ho più bisogno, non riesco mai a rilassarmi del tutto.

Senza neanche rendermene conto, mi ritrovo nel mio posto preferito, alla panchina davanti al laghetto dove, fin da piccola, venivo a rifugiarmi, sia per leggere che per riflettere.

Per una persona che lo vede per la prima volta, sembra quasi un luogo incantato. Un piccolo laghetto circondato da una staccionata marrone, con un paio di panchine sparse nelle vicinanze e molti alberi a delimitare la zona, tanto che quando una persona si siede qui o semplicemente si ferma un attimo, crede quasi di trovarsi in un altro mondo, tanto silenzioso e riparato è questo posto.

Mentre guardo avanti a me, senza fissare un punto preciso, arrivo alla conclusione che ho decisamente bisogno di una vacanza, una lunga vacanza in cui ricaricare le batterie.

Faccio un lungo respiro e lascio uscire l'aria, per poi ripetere ancora quel gesto e prendere finalmente una decisione.

Ho deciso, qualsiasi segno mi arriverà, lo coglierò. Non importa da chi e in che modo.

Mi alzo dalla panchina sulla quale mi ero precedentemente seduta e faccio per voltarmi, quando vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno.

Un soggetto alto il doppio di me e duro come la pietra, decisamente con il culo per aria.
Non riesco a trattenere un sorriso per la scena così buffa, perché purtroppo ho preso da mia madre:
quando qualcuno cade, non posso fare a meno di ridere. È una cosa cattiva lo so, ma non riesco proprio a trattenermi.

Ma non appena mi riprendo e metto a fuoco la persona che ho fatto accidentalmente cadere, per poco non mi viene un colpo.

Lui.

Spazio autrice
Ciao a tutti! Questo è il primo capitolo, spero tanto vi piaccia. Non esitate a commentare e dirmi cosa ne pensate, miraccomando! So che è corto rispetto ai miei standard, ma devo ancora capire come gestire lo stile in questa nuova storia, se pochi capitoli lunghi oppure molti ma più brevi.
Molto presto tornerò in pianta stabile a rompervi, non temete ❤️.
Un bacio Chicca

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora