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For a while we pretended, that we never had to ended.
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Calum continua a rimanere in silenzio.
Nonostante io lo stia guardando da più di cinque minuti, lui continua a stare zitto.
E questo silenzio, questa totale assenza di parole, mi sta facendo impazzire, tanto che a un certo punto decido io di romperlo, nonostante sperassi il contrario.

<< Cal, dimmi cosa succede. Ti prego.
Non c'è la faccio più. >>

Lui continua a guardarmi rimanendo in silenzio, ma nel momento in cui incrocia di nuovo il mio sguardo, finalmente si decide a parlare.

<< Era Ashton.. Luke si è ubriacato e ha fatto a botte con un tizio fuori dal locale. Adesso stanno cercando di tenerlo buono, ma sembra stia dando di matto. E la cosa più strana, e' che non si capisce il motivo. Solitamente in passato veniva subito fuori la ragione, mentre ora sembra non volersi proprio sfogare.>>

Nel sentire il breve discorso, inizio a mordermi il labbro inferiore dal nervoso, fino a che non sento il sangue bloccarsi.

Non può essere. Non può essere che il ragazzo che fino a qualche ora fa mi faceva ridere e mi baciava, si sia ridotto in quello stato.
Dallo sguardo di Cal però, capisco che si tratta proprio di lui e che le sue condizioni non sono affatto buone. Lui che di solito ha sempre uno sguardo positivo, questa volta invece ha la tipica espressione di chi sta cercando di non far preoccupare nessuno, mentre internamente invece lo è moltissimo.

Prima ancora che io possa aprir bocca, lui mi precede.

<< No, tu non verrai con me. Non ho intenzione di portarti in quel posto, né tanto meno di farti stare vicino a lui in quelle condizioni.>>

<< Non ho alcuna intenzione di rimanere qui, ad aspettare vostre notizie mentre Luke potrebbe combinare altre cazzate!!
Io vengo, che ti piaccia o no.>>

Le ultime parole le ho praticamente urlate, tanto che Cal mi guarda stupito, ma leggermente rassegnato. Rassegnato perché sa benissimo che quando alzo la voce, gesto che capita raramente, non ci sono alternative Se non quella di assecondarmi. Sarò anche bassa, ma sono determinata peggio di un toro di fronte a un mantello rosso.

Di conseguenza Cal mi fa un cenno, a cui rispondo alzandomi dal divano e in pochi minuti siamo in moto, direzione centro città, visto che questo famigerato posto si trova vicino al ponte principale, ma nonostante ciò non ha affatto una buona reputazione.

Di bene in meglio insomma.

Una volta arrivati, parcheggiamo poco distante e mentre cammino, un senso di forte inquietudine inizia a farsi strada in me, perché non so affatto cosa aspettarmi.

E faccio bene a essere incerta, perché una volta arrivati da lui, rimango senza parole.
Ashton e quello che deduco essere Michel, visto che ha un colore di capelli ancora diverso rispetto all'ultima volta che l'ho visto, lo hanno fatto sedere su un marciapiede poco distante dal parcheggio dei motorini, e mentre il primo è in piedi a parlare al cellulare con non so chi, il secondo è accanto a Luke che cerca inutilmente di porgergli del ghiaccio.

Faccio un bel respiro e sicura grazie alla presenza di Calum affianco a me, mi avvicino al biondo, fino a che la distanza tra noi non è basata su altro se non un paio di passi.

Quello che ho davanti non è Luke.
O almeno non il Luke che conosco e a cui ho imparato a voler bene in queste settimane.

Ha il labbro spaccato, labbro da cui scende un leggero rivolo di sangue che nel giro di poco ha già macchiato buona parte della sua maglietta bianca. L'occhio destro e' totalmente nero, o blu, dato che non si capisce molto bene a causa della luce scarsa, mentre la parte bassa della maglietta che indossa è strappata in due punti.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora