10.

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Boom.
Simple Plan

Quando mi risveglio il mattino dopo, mi riscopro in pace con il mondo e totalmente riposata, sensazione che, a causa degli ultimi stress scolastici, non mi capitava di provare da secoli.

Faccio per stiracchiarmi, quando mi accorgo che qualcosa me lo impedisce. O meglio, noto il braccio di qualcuno che mi tiene saldamente stretto, senza possibilità di movimento alcuno.

Il braccio di Luke.

Ma dato che sono alquanto affamata e voglio alzarmi per andare in cucina a preparare la colazione, riprovo a spostarlo ancora e quando al terzo tentativo ci riesco, mi alzo delicatamente senza fare rumore.

Prima di uscire dalla stanza però qualcosa mi spinge a fermarmi e a voltarmi per guardarlo. Mentre dorme ha un'aria così dolce e vulnerabile che, per un attimo, mi incanto.

La scena che ho di fronte e' talmente perfetta che sembra quasi un dipinto. Luke totalmente addormentato, abbracciato per metà al cuscino e con un piccolo accenno di sorriso sulle labbra, cosa che se non avessi visto dal vero, mai ci avrei creduto, vista la reputazione che lo precede. È talmente bello che quasi non sembra vero e ora che ci penso la cosa ancora più bella, o forse assurda e assolutamente senza senso, a parte ovviamente i suoi occhi, è il modo in cui riesce a farmi sentire, nonostante sia quasi un estraneo, sia l'opposto di me e soprattutto che fino a due giorni fa, non avevano scambiato che due parole in croce.

Purtroppo non sono un'ingenua e so perfettamente che quando torneremo a casa, questa bolla, la nostra bolla in cui abbiamo vissuto questi pochi, pochissimi giorni, scoppierà senza tante cerimonie.

E solo all'idea mi incupisco, perché quando ti senti bene grazie a un luogo o a una persona, l'unica cosa che vuoi è che non finisca mai.
È anche vero però che abbiamo tutta questa Domenica da sfruttare e proprio per questa ragione non ho certo intenzione di iniziare a deprimermi.

Proprio per niente.

Una volta giunta in cucina, dispongo velocemente sul tavolo le cose per la colazione, dal succo d'arancia al mio immancabile caffè, per poi passare al cibo vero e proprio, con biscotti, yogurt, pane e un grande barattolo di marmellata ai frutti di bosco.

Dopo aver sistemato tutto, mi siedo a capotavola e decido di aspettare pazientemente che il biondo si svegli. Solo che la mia paziente attesa dura a malapena tre minuti e quindi allo scoccare del quarto, mi ritrovo sulle scale in direzione della sua stanza, carica come se avessi bevuto un americano intero.

Una volta entrata in camera, all'inizio opto per un risveglio civile e normale, ma poi, quando ci penso meglio, decido di farmi due risate e corro giù a prendere la panna dal frigo.
So perfettamente che è una cosa stupida, anzi, da totale immatura, ma è uno scherzo che ho sempre sognato di fare e ora come ora non mi sembra ci sia occasione più adatta.

Insomma, sto provando così tante cose divertenti in questi giorni, che mi sembra quasi doveroso continuare su questa linea.
Anche se so che Luke si arrabbierà un sacco, mi avvicino silenziosamente e gli metto un po' di panna nella mano sinistra. Successivamente comincio a fargli il solletico sul naso con una ciocca dei miei capelli, prima delicatamente, poi sempre più marcatamente, dato che sembra avere il sonno di piombo.

E finalmente, al quarto tentativo, il piano riesce, perché la mano colpisce il punto d'arrivo e lui ci mette esattamente tre secondi per capire cosa gli è appena successo e chi, ovviamente, sia la colpevole.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora