2.

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Luke Hemmings.

Non ci eravamo mai parlati, o almeno non eravamo mai andati oltre il semplice saluto.

Eppure avevamo un migliore amico in comune, Calum Hood.

Il motivo?

Lui era la ragione per cui Calum aveva iniziato a fumare e uscire con gente poco raccomandabile.

Quando era con me, era semplicemente Calum, il ragazzo con cui ero cresciuta fin dai tempi dell'asilo e con cui, con il passare degli anni, avevo stretto una solidissima amicizia, esempio vero e concreto che l'amicizia tra maschio e femmina esiste seriamente e non soltanto nelle favole che ci raccontano fin da quando siamo piccoli.

Ma quando era con lui, cambiava. Ed è inutile  sottolineare che la cosa a me non piaceva proprio per niente. Per carità, ognuno è libero di pensarla come vuole e di agire di conseguenza, ma su certe cose proprio non riesco a cambiare la mia posizione. Trovo molto triste che le persone, ma soprattutto ragazzi della mia età o poco più grandi, per divertirsi debbano per forza ricorrere a qualche forma di sballo pesante, come pastiglie e simili, che nove volte su dieci ti riducono il cervello in poltiglia o peggio, finiscono per renderti totalmente dipendente, facendo poi gravitare la tua vita intorno a quel tipo di divertimento. E basta.

È vero che alla fine anche il bere alcolici può rientrare in questa categoria, ma come ogni cosa, bisogna trovare il giusto equilibrio.

E quel gruppo lo aveva decisamente oltrepassato. Fin dai primissimi anni di liceo infatti si erano distinti e fatti conoscere all'interno della mia scuola, ma anche nei dintorni e nelle altre, per la qualità delle cazzate che combinavano, che inizialmente erano partite come semplici bravate giovanili, fino ad arrivare, in alcuni casi, a veri e propri casini in cui era stato necessario l'intervento della polizia per sistemare la questione.

Per questa ragione facevo fatica a sopportarlo, lui e tutta la sua gang di amici che definire presuntuosi, antipatici e snervanti era dire poco. Ognuno ha i propri difetti e io sono la prima ad averne parecchi, ma alcuni di quei soggetti spiccavano davvero per maleducazione e arroganza, oltre che per estrema stupidità. Un esempio? Due di loro, Ethan e Theo, avevano l'abitudine di fumare nel cortile in comune a tutte le classi, per poi appostarsi a una delle colonne del loggiato per fischiare e in alcuni casi anche tentare di palpeggiare le primine che avevano la sfortuna, o la fortuna, secondo il loro punto di vista, di passare loro accanto. Neanche fossero dei cani. Tanto che una volta erano talmente fatti che quando ci avevano provato con me, io avevo reagito nel mio solito stile. Forse in maniera pacata e razionale?

Ma figuriamoci.

Mi ero limitata a rovesciare addosso a Ethan la mia bottiglia di acqua, mentre a Theo avevo semplicemente fatto il dito medio, dato che non avevo ulteriori armi a disposizione.

Di quel gruppo solo una parte frequentava la mia scuola e fra tutti spiccava Luke, che ovviamente era considerato il leader. Vuoi per il suo carattere dominante o per il suo aspetto da perfetto rubacuori, fatto che garantiva a lui e al suo gruppo una costante affluenza di ragazze, oltre che il sostegno incondizionato degli altri. A eccezione di Cal, che lo trattava come un fratello e non si faceva scrupolo a fargli il culo quando esagerava o si comportava da vero stupido. Per fortuna il mio migliore amico si limitava a fumarsi qualche canna quando capitava, anche se ultimamente aveva eliminato anche quelle per limitarsi a semplici sigarette, dato che i controlli che spesso faceva per via del calcio, lo avevano messo di fronte a una cruda realtà. O la smetteva di fare certe cose, oppure doveva dire addio alle partite serie. E per fortuna lui aveva scelto la prima opzione. Al contrario di Luke, che non giocando più seriamente, aveva continuato per la sua strada.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora