THE PROPOSAL (COMPLETA)

3.

I could be your getaway, I can take the pain away
Jake Miller

Tutto questo mi sembra pura follia.
Olivia Cameron e Luke Hemmings nella stessa casa, per un intero week-end e per giunta lontani dalla civiltà, perché per come me la immagino io questa fantomatica casa, come minimo sta su un colle sperduto e senza collegamenti con il mondo esterno. Sono forse diventata improvvisamente melodrammatica?
Fortunatamente no. Sono solo estremamente realista, perché conoscendo il soggetto in questione, sempre pronto alla burla e mai incline a prendere le cose sul serio, potrebbe davvero farmi uno scherzo del genere. Prima illudermi di portarmi in un posto tranquillo e rilassante, per poi far brutalmente scoppiare la bolla rosa dei miei sogni.

Inoltre, tra il fatto che io sono permalosa come una bambina di cinque anni e che lui è dispettoso come pochi, sono talmente sicura che qui ci scappa il morto, da essere pronta a scommettere qualsiasi cosa.

Ancora non ci credo di aver accettato, eppure è così e non posso certo tirarmi indietro all'ultimo minuto, perché sembrerei una fifona e io non sono assolutamente così. Sono tante cose, ma una che si rimangia la parola data, proprio no. E a essere sinceri, sono proprio curiosa di vedere che cosa mi porterà questa fuga, perché le nostre due personalità, che già di per se sono potenzialmente esplosive, se mischiate per qualche tempo, non possono che portare a risvolti inaspettati. Sono curiosa, impaziente e anche pronta alle possibili e potenziali sfide che questo weekend mi lancerà.

È Giovedì sera ormai e siamo rimasti d'accordo che sarebbe venuto a prendermi domani mattina con la sua auto, intorno alle dieci.
In questo modo ho tutto il tempo di lavarmi, preparare una piccola valigia e darmi alla meditazione, oppure bere qualche strana tisana rilassante che mia madre si beve sempre prima di incontrare mia nonna. E vedendo poi i risultati, deduco facciano decisamente effetto.

Neanche a farlo apposta, domani c'è autogestione e ciò significa che non soltanto non dovrò fornire alcun tipo di giustificazione, ma anche che nessuno noterà la mia assenza. Potremmo così trascorrere l'intero weekend e tornare domenica per l'ora di cena, con tutta calma e godendoci appieno un tempo che, secondo le previsioni, sarà magnifico.

Ovviamente ai miei genitori ho detto che vado a passare il week end al lago da Bella, una delle mie migliori amiche, per staccare la spina dallo studio e grazie al cielo mi hanno creduto.
Non dico mai bugie ai miei genitori, ma in questo caso mi sembrava l'unica soluzione possibile. Niente terzo grado e niente domande indiscrete, del tipo, ma siete fidanzati? Chi è? Che scuola fa? È figo? E cose simili. Domande che già quando le sento dai genitori dei miei amici nei loro confronti mi fanno provare imbarazzo per loro, quindi non oso immaginare il risultato che potrebbero causare su di me. Meno sanno, meglio è per tutti.

All'ultimo punto, cioè non farmi effettivamente beccare dai miei, ci ha pensato Bella, dato che le ho coperto le spalle una miriade di volte sia quando andava a dormire dal suo ragazzo che quando ne combinava una delle sue, ovviamente sempre con la sottoscritta, motivo per cui ha accettato senza battere ciglio, anche se, devo riconoscerlo, era piuttosto meravigliata. Meravigliata dal fatto che avessi accettato una proposta così, oltretutto avanzata da lui e senza alcun tipo di preavviso. Ma da buona migliore amica, si è fidata del mio istinto e mi ha appoggiato, celando qualsiasi tipo di riserve. Devo ammettere che essere la roccia delle persone a volte riserva parecchi vantaggi. Non so perché, ma l'istinto mi dice che questa piccola fuga mi farà bene, permettendomi di staccare da tutto per qualche tempo.

Dopo essermi dedicata alla routine serale, crollo sul letto, ma non essendo affatto assonnata, decido di guardarmi una puntata di Pretty Little Liars per prendere sonno o almeno chiamarlo a me. Non scherzo, quel telefilm è diventato la mia droga. E shippo troppo Spencer, chiaramente con Toby.