17.

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Lascia che io sia, il tuo brivido più grande.
Non andare via, accorciamo le distanze.
Nek

Neanche a farlo apposta, proprio in quel momento Luke riceve un messaggio.

Un brutto messaggio a quanto pare, perché si rabbuia di colpo e fino a che non ci salutiamo, non apre praticamente bocca, rimando sulle sue e quasi del tutto immobile per il resto del pomeriggio. Chiaramente muoio dalla voglia di sapere il motivo, ma mi trattengo, visto che non stiamo insieme e non voglio passare per una ragazza impicciona. Ammetto di essere curiosa, ma c'è differenza tra preoccuparsi per qualcuno ed essere pesanti. E l'ultima cosa che voglio è creare possibili attriti.

Spero solo che la decisione di fidarmi, sia ricambiata. Non so neanche io da dove abbia tirato fuori quella parola, ma ultimamente sto facendo esattamente il contrario di quello che farei abitualmente, anche se continuo ogni singola volta a sorprendermi di ciò.

Non possiamo iniziare nulla, se prima non ci fidiamo e apriamo reciprocamente. Ma per quanto a parole sembri facile, nella realtà concreta è tutta un'altra storia.

Scaccio i rimasugli negativi e faccio un bel respiro, dato che siamo all'inizio della via di casa mia e gli altri li abbiamo salutati prima. Una volta di fronte al mio cancello, tentenno leggermente sul da farsi, visto che non ho ben chiaro come salutarlo, anche se alla fine scelgo di non dire nulla, ma di abbracciarlo solamente.

Anzi, per rendere ancora più efficace il mio piano, salgo su un muretto poco distante, in modo tale da essere quasi alla sua altezza e lo stringo forte. Stringo forte anche se so che il mio concetto di forza non è neanche lontanamente paragonabile alla sua e nel mentre cerco di infondere quello che provo in questo semplice ma almeno per me, fondamentale gesto. Solitamente infatti sono espansiva solo con chi conosco da tanto tempo e spesso neanche con loro, tanto che molte volte, nel corso del tempo, le persone si sono lamentate di questa mia poca espansività, anche se sanno perfettamente quanto io li ami.

Rimaniamo così, abbracciati l'uno all'altra, ognuno immerso nei propri pensieri, per non so quanto tempo. Forse minuti oppure semplicemente qualche secondo. Fatto sta che quando faccio per staccarmi, lui aumenta la stretta e immerge il naso tra i miei capelli. Vista da fuori potrebbe essere anche bizzarra come scena, perché sembra quasi mi stia sniffando, mentre in realtà è una scena dolce, perlomeno vissuta in prima persona. Stando così vicina, letteralmente e concretamente a un ragazzo, senza però aprire bocca, penso mi abbia appena portato a conoscere un livello di intimità prima sconosciuto. Ovviamente due persone sono intime nel momento in cui si vedono nude e finiscono a letto insieme, ma vogliamo parlare del momento in cui si confidano, si abbracciano, si lasciano vedere deboli, fragili e senza maschere?

Quando infine mi stacco, gli lascio un leggero bacio a stampo e gli sorrido.

<< Grazie.>>

Lui, nel sentire la mia affermazione, prima alza leggermente il sopracciglio, probabilmente stupito dalla mia uscita, per poi farmi un piccolo sorriso, con la conseguenza che il mio cuore inizia subito a battere più forte.

Maledetto cuore e maledetti ormoni.

<< E di cosa?>>

<< Di esserci stato questo pomeriggio. Di essere stato te stesso, questo pomeriggio ma anche ieri.>>

Lui si limita a farmi una carezza sulla guancia, per poi rubarmi un rapido bacio a stampo e incamminarsi verso la strada principale. E con mio grande rammarico, senza mai voltarsi.

Razza di idiota, cosa ti aspettavi? Una scena da film in cui lui corre da te e ti bacia appassionatamente?

No.

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