And I don't want the world to see me, cause I don't think that they'd understand.
Goo Goo DallsSono passati quattro giorni.
Per essere più precisa, quattro giorni e novantasei ore da quando Luke mi lasciato davanti al cancello di casa. Quattro giorni di silenzio, senza una chiamata ne tanto meno un messaggio.So benissimo di essere una povera illusa, l'ennesima ingenua caduta di fronte al fascino di quel biondo stangone, però, in fondo in fondo, un po' ci speravo. Speravo che questi pochi giorni passati insieme lo avessero toccato, almeno un terzo di quanto hanno significato per me.
E invece niente.
Sono ancora a lezione e la mia mente non smette un attimo di pensare.
E dire che non pensavo affatto di essere capace di farmi così tante paranoie per un ragazzo.
Penso a lui, penso ai suoi occhi e a tutto quello che abbiamo passato insieme. E nelle poche pause tra un pensiero e l'altro, il mio cervello non fa altro che produrre insulti per come sono riuscita a ridurmi nel giro di così poco.Così pochi giorni eppure così tante emozioni.
Perché non mi ha chiamato?
Invece che seguire la lezione, scarabocchio sul quaderno degli appunti disegni a caso, per poi sbuffare rumorosamente nel sentire l'ennesima uscita del professore a proposito dell'ennesima e celebre scoperta scientifica di un tizio dal nome impronunciabile.
E chissene frega. Se a scuola insegnassero cose intelligenti, tipo come sopravvivere ai maschi, il mondo sarebbe un posto migliore e di sicuro con molte meno ragazze paranoiche.
Poi, di colpo, ho un'illuminazione.
Noi non ci siamo scambiati i numeri di telefono , quindi lui non ha il mio numero.
Ecco perché non mi ha chiamato!
Quindi magari anche lui mi sta pensando...
No. Luke Hemmings che pensa a me?
Sarebbe pazzesco.
Eppure mi ha chiesto di andare con lui, quindi magari qualche effetto sono riuscita a farglielo.
O forse devo solo ripigliarmi.
Sono così impegnata a fare castelli in aria, che non mi accorgo neanche della campanella che suona e anche piuttosto rumorosamente. Campanella che indica la fine delle lezioni e, per me una sola cosa.
PRANZO.
Sono così affamata che divorerei qualsiasi cosa in questo momento, tanto che saluto abbastanza di fretta i miei amici e mi dirigo a casa lungo la strada principale. Dato che la mia migliore amica è a casa con l'influenza, sono costretta a tornare a casa da sola, anche se devo ammettere che visti gli ultimi eventi, una passeggiata in solitario e in perfetto silenzio non mi dispiace affatto.
Mentre cammino, faccio mente locale dei compiti che devo fare e tiro un sospiro di sollievo. Per domani devo solo ripassare storia per l'interrogazione e fare una versione di latino, quindi, se mi metto d'impegno, sarò libera per l'ora di cena e in questo modo potrò vedere Cal per la nostra serata film.
Non so bene quando sia iniziata questa tradizione, ma una volta a settimana ci ritroviamo per guardare un film, generalmente di una saga, e ceniamo con i pop corn.
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THE PROPOSAL (COMPLETA)
Teen FictionQuesta è una storia nata da un sogno fatto anni fa e scritta di getto, senza alcun tipo di pretesa. Parla di due ragazzi, Luke Hemmings e Liv Cameron, che pur conoscendosi da tanto, in realtà non si conoscono affatto. Ma grazie a una proposta di fug...