6.

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Cause you've got that one thing.
One direction

Mi alzo per rispondere e devo ammettere che sono piuttosto seccata nei confronti di chiunque abbia osato interrompere quel momento.

Frena un attimo Liv.
Stavi per baciare un ragazzo che fino a un giorno e mezzo fa neanche potevi vedere, ma che diavolo ti sta succedendo?!

Neanche mi avessero drogato o fatto un incantesimo.

Per fortuna, dopo un attimo di smarrimento, la parte razionale del mio cervello torna a funzionare, dandomi una risposta secca. Si tratta di ormoni. Stupidi e semplici ormoni. Dopotutto sono passati secoli dall'ultima volta in cui un ragazzo mi si è avvicinato in quel modo, andando oltre la zona sicura e uno scivolone è concesso a tutte. Anche alle ragazze più serie e inflessibili come la sottoscritta. O a essere ancora più precise, alle ragazze rigide e composte come me. Che poi devo ancora capirla questa parte del mio carattere: normalmente sono un piccolo tornado, non sto mai zitta e combino una figuraccia dopo l'altra. Ma quando si tratta di ragazzi, vado nel panico. Mi blocco e non capisco più nulla.

Specialmente se il soggetto in questione ha degli occhi e delle labbra del genere. Maledetta madre natura che ha creato un essere così dannatamente perfetto, ma allo stesso tempo così snervante.

<< Liv, ci sei? C'è qui Emma che vorrebbe salutarti, ma se sei occupata basta dirlo.>>

La voce di mia madre mi giunge come se fosse un eco lontano, distante ma non abbastanza, perché di colpo mi riprendo dallo stato catatonico nella quale ero momentaneamente caduta.

Che figura, persa nel mondo dei sogni mentre sono al telefono con mia madre e per di più pensando a quello lì.
Meno male che non può vedermi, perché altrimenti partirebbe con il suo terzo grado imbarazzante che renderebbe questa situazione ancora peggiore di quanto già non sia.

Faccio un paio di respiri profondi e dopo aver chiesto di Emma, cerco di concentrarmi su qualcosa che non siano le labbra di Luke. O i suoi occhi. O quel dannato piercing.
Nel giro di due secondi la voce della mia sorellina mi arriva all'orecchio e istintivamente sorrido, perché ha una voce talmente dolce che qualsiasi sia il tuo umore, riesce sempre a migliorartelo.

<< Ciao scricciolo! Come stai? Stai facendo la peste come ti avevo detto di fare ? >>

<< Ciao sorellona! Qui va tutto bene, oggi sono andata al parco con Pisolo e mi sono divertita un sacco. Tu piuttosto, vedi di fare la brava lì con "Bella". Adesso ti devo salutare che iniziano i cartoni! Saluti anche dalla mamma e papà !>>

Sbaglio o la mia sorellina di sette anni mi ha appena beccato?

Non faccio in tempo a chiudere la telefonata e a bloccare il cellulare, che mi arriva una cuscinata dritta in faccia.

Il colpevole è, ovviamente, quel biondino con una bellissima maglietta con un pinguino sopra, che molto presto andrà ad arricchire la mia collezione personale. Amo troppo le magliette o le felpe enormi e quella lo e' decisamente, considerando che il proprietario della suddetta  è alto il doppio di me, se non di più.

Inizia così una guerra sfrenata a colpi di cuscini, che vede vincitrice la sottoscritta dato che il "macho di casa", non appena ha visto una cimice volare poco distante da lui, ha cominciato a correre e urlare per tutto il soggiorno, ponendo così fine alla divertente lotta che avevamo ingaggiato.

Devo ammettere che vedere un ragazzo agitarsi in quel modo per un semplice insetto mi ha fatto piangere dal ridere. Vedendolo spesso in giro, mi ero fatta una certa idea di lui, finendo per considerarlo come un ragazzo serio, senza paura e timori, mentre dopo questa scenetta, ogni mia convinzione è scemata. Giuro, non avevo mai sentito nessuno urlare in quel modo per un insetto. E dire che io, ogni volta che mi capita di vedere o sentire anche solo la parola ragno, do il meglio di me.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora