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Shooting Stars
Owl city

LUKE

Alla fine ci sono riuscito. Non so bene come, perché o grazie a quale combinazione astrale, ma sono riuscito a compiere quel primo ma fondamentale passo e sono andato incontro al desiderio di mia madre.
Ho superato i miei dubbi e la mia non so bene come chiamarla, se incazzatura o paura, e sono venuto a questa cena.

Attualmente sono seduto al tavolo con i due piccioncini e non ho la più pallida idea di cosa dire o fare.

Sto zitto?

Sorrido?

Parlo di cose a caso tentando di rompere il ghiaccio?

Che cazzo di casino.

In questo momento, vorrei trovarmi a kilometri di distanza da qui, e di certo senza questo spettacolo smielato.
Già mi fa senso immaginare mia madre con una vita sentimentale e altro, figuriamoci assistere in diretta alle suddette smancerie.
Che per fortuna, consistono solo in sguardi e sorrisi, ma già bastano a farmi capire la situazione.

Prima di iniziare a leggere il menù, sento la tasca destra vibrare, segno che qualcuno mi ha mandato un messaggio.
Velocemente lo tiro fuori e cerco di leggere, senza farmi beccare, almeno il nome del mittente.
Sia mai che mia madre mi riprenda mentre sono in un luogo pubblico, perché sarebbe decisamente troppo imbarazzante.

Nel momento stesso in cui leggo il mittente, mi compare un sorriso.

Olivia.

Ha scritto solo un cuore, ma basta e avanza.

Un semplice cuore che mi fa sorridere come un tredicenne innamorato.
Un semplice cuore che riesce a esprimere una moltitudine di significati.

Forza e coraggio, sono con te.

Puoi farcela, andrà tutto bene.

Sono fiera di te.

Non so come, ma grazie a questo piccolo ma importante gesto, mi sento subito più tranquillo.
È riuscita a tranquillizzarmi senza neanche essere presente, cosa che sa del miracoloso, dato che da quando siamo arrivati, non ho praticamente aperto bocca e mi sono limitato a divorare tre pacchetti di grissini.

In meno di cinque minuti.

Rassicurato dal messaggio, faccio un bel respiro e lascio uscire l'aria.

<< Allora Luke, cosa ti piacerebbe mangiare? Fanno sia piatti da ristorante, che una pizza buonissima. Oltre che dei dolci squisiti.>>

Eric mi guarda, tranquillo e in attesa di una mia risposta, mentre io contraccambio lo sguardo e intanto rispondo.

<< Penso che andrò giù di pizza. E una coca cola ghiacciata, per favore.>>

Lui fa cenno al cameriere e in pochi minuti riferisce gli ordini.

Più lo osservo, più devo rendergli conto di due cose.
Uno, che per essere avanti con l'età, si tiene piuttosto bene.
Due, che per come mi sto comportando, ha una pazienza degna del miglior monaco buddista.

<< Senti un po' Eric, ma quanti anni hai? No perché sembri piuttosto in forma, nonostante tutto.>>

Cazzo, gliel'ho chiesto davvero.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora