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Voglio te notte e giorno.
Cit

Passano secondi, secondi che a me appaiono infiniti ma che in realtà non lo sono affatto, prima che lui si decida ad aprire bocca.

Ho posto io la domanda, ma adesso non sono del tutto sicura di voler sentire la risposta.

E se decidesse di lasciarmi perché quello che è successo e' troppo da sopportare ?

Io come farei?

Ormai sono troppo abituata ad averlo nella mia vita, a parlare con lui e a contare su di lui.

Troppe domande, nessuna risposta.
Troppa ansia, nessuna rassicurazione.

<< Va tutto bene Liv, ho solo bisogno di pensare un po', digerire i colpi ricevuti e pensare a come mi sento effettivamente. Sono successe talmente tante cose in così poche ore, che detto tra noi, non ho molto ben presente cosa provo.>>

Mmm, okay. Frase che può significare tutto o niente, ma poco importa.

In questo momento, ho un tale nervoso addosso che vorrei urlare, ma mi trattengo.

<< Va bene, allora chiamami quando vuoi.
Io sono qui.>>

Mi avvicino per dargli un bacio, ma entrambi sappiamo che non è uno dei nostri baci. Ha lo stesso valore di un bacio dato a una vecchia zia.
E nel rendermene conto, una fitta, forte e ben assestata, mi colpisce dritta dritta al cuore.

Ora come ora, vorrei soltanto abbracciarlo forte e baciarlo fino a fargli sanguinare le labbra. Stare noi due soli sul letto, in silenzio, ma stretti l'uno all'altra.
Vorrei fargli capire che io ci sono, che sono qui per lui. Che ora che l'ho trovato, che l'ho scoperto, lasciarlo andare è fuori discussione.
Vorrei fargli capire che qualsiasi cosa gli passa per la testa, può dirmelo.

Vorrei fare tante cose.

Eppure, nonostante il cuore mi dica una cosa, la parte razionale di me ha il sopravvento, mi limito a scendere dall'auto e a fargli un cenno con la mano.

E con il rimasuglio di forze che mi rimane, oltrepasso il cancello e mi avvio verso casa.

Una volta entrata, solo il solito schema post festa, tra struccanti, lavaggio denti e pigiama, mi permette di non crollare.

Tuttavia, una volta raggiunto il mio letto, abbraccio il cuscino e piango.

Piango per il ritorno di Niall e tutto ciò che mi ha detto.
Piango per quello che ha fatto a Luke.
Piango perché sono la ragazza probabilmente più sfigata sulla faccia della terra.

Quante possibilità c'erano di sentire una storia del genere?

Penso meno di zero.

Piango perché quando penso che tutto inizi a girare per il verso giusto, subito ricevo una bella botta che mi fa capire tutto il contrario.

Piango fino a che non mi addormento e precipito così in un sonno senza sogni.

🙈🙈🙈🙈

Il mattino dopo mi sveglio con gli occhi gonfi, l'umore sotto le scarpe e troppo poco sonno in corpo, combinazione che su di me è alquanto letale.

I miei sono via per il weekend, per cui non ho neanche il dovere familiare di alzarmi dal letto e dire cose sensate.
Il mio stomaco però la pensa in maniera diversa, tanto che quando arrivo a percepire i borbottii del mio stomaco, capisco che è giunta l'ora di alzarmi e fare qualcosa al riguardo.

Soluzione che prende il nome di Nutella. E non il barattolo a forma di bicchiere, ma quello grande, quello nascosto dietro ai sughi e a cui ricorro solo in caso di gravi eventi. E direi che incontrare nuovamente il proprio ex, in presenza dell'attuale ragazzo accanto e scoprire che non soltanto già si conoscono, ma anche bene e perché, mi autorizza decisamente a mangiare quanta più nutella possibile.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora