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Nobody says it was easy.
❤️

LIV

Ho paura.

Ho paura di andare all'incontro, ma allo stesso tempo ho paura che se non ci vado, me ne pentirò per sempre.

Per quanto io sia dubbiosa, ho bisogno di sapere. Ho tanti interrogativi rimasti per troppo tempo senza una risposta degna di quel nome, e che possono essere risolti soltanto grazie a chi, di fatto, li ha creati con il suo, ormai passato, comportamento.

Magari sarà soltanto una perdita di tempo, vederlo e parlarci.

Oppure potrebbe servire a qualcosa, potrebbe aiutarmi a chiudere per sempre con il passato.

Di fatto ci ho già chiuso, ma per tanto tempo mi sono interrogata su cosa avrei potuto fare o dire di diverso, per farlo rimanere con me.

Scoprire la verità mi ha completamente spiazzato, sapere che, dietro a quella partenza improvvisa, c'era un motivo ben preciso.

Sapere che non avrei potuto fare nulla, ma che di fatto era colpa sua, mi ha lasciato basita.

Basita e incazzata.

Perché per molti mesi ho sofferto, ho pianto, mi sono disperata. Ho cercato di superare quel dolore che sentivo andando alle feste, bevendo, nascondendo la mia sofferenza agli occhi del mondo.

Lui mi aveva lasciato, di punto in bianco, e io ce l'avevo a morte con lui. Non ero una ingenua, sapevo benissimo che quando una persona promette di restare e di prendersi cura di te, spesso qualcosa si mette in mezzo e lo impedisce. Ma ciò non mi aveva lo stesso impedito di crederci. Crederci veramente.

Lascio uscire un lungo sospiro e faccio avanti e indietro più volte, sperando così di scaricare la tensione e ritrovare un po' di calma.

Alla fine sono arrivata leggermente in anticipo, per cui continuo a guardarmi intorno, nel tentativo di scorgere la chioma del primo biondo della mia vita.

Nonostante ne sia passata di acqua sotto i ponti, mi legano a lui moltissimi ricordi positivi e felici, che non posso e non voglio cancellare.

Ma è anche vero che mi ha fatto soffrire, e tanto. E mi ha nascosto un dettaglio di non poca importanza.

Ma è anche vero che crescere significa perdonare, ascoltare e cercare di capire, no?

Quindi nulla mi vieta di ascoltare ciò che lui ha da dire. L'unica pecca di questo mio comportamento maturo, e' che Luke ne è all'oscuro.

Ho preferito evitare di parlare con lui di questo incontro, nonostante sappia perfettamente quale sarà la sua reazione. Ma l'ho fatto per proteggerlo, dato che tra poche ore ha la cena in cui conoscerà ufficialmente il compagno di sua madre, motivo per cui deve essere assolutamente sereno e positivo.

Dirgli qualche ora prima che incontro il ragazzo che anni prima lo aveva fatto finire nei guai, non mi sembra l'idea migliore.

Lo farò domani.

Tanto nessuno sa che ci stiamo per incontrare, quindi non corro rischi.

<< Hey, scusa per il ritardo, ma stavo aiutando Camille a fare i compiti di scienze.>>

Niall, una volta arrivato di fronte a me, respira affannosamente per qualche istante, segno che per arrivare da me ha corso parecchio. Inevitabilmente sorrido, immaginandomi la scena. Camille, fin da quando era piccolina, era una vera e propria ribelle a cui non mi piaceva assolutamente fare i compiti, al contrario del suo gemello Peter che invece era il bambino modello.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora