48.

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LUKE

Finalmente ci siamo.
Siamo di fronte alla porta di casa mia, lei con le spalle al muro, io con le chiavi in mano e le peggiori intenzioni di questo mondo.

<< Olivia, sappi che se ti lasci baciare, se ti lasci portare in casa, non camminerai per i prossimi due giorni. Mia madre è da Eric e io ho tutte le peggiori intenzioni di questo mondo.>>

E lei, invece di parlare, di rispondere alla mia non tanto tacita richiesta,mi guarda. Mi guarda con quegli occhioni giganti, le ciglia lunghe e le labbra troppo gonfie a causa dei precedenti baci che ci siamo dati. Prima davanti al capannone, poi in macchina e infine in ascensore. Si limita a guardarmi e a mangiarmi con gli occhi. Scorre lo sguardo suo mio viso, sulle mie labbra e il mio petto, per poi scendere giù, dal basso ventre fino ai piedi. E ritorno.

<< Ti voglio. Ora. Ripetutamente. Prima delicatamente e poi con tutta la passione di questo mondo e anche dell'altro. Quindi, per rispondere alla tua domanda di prima, si. Vieni qui e baciami. Stringimi a te e non lasciarmi mai più and...>>.

E così faccio. Non la lascio neanche concludere l'ultima parola, perché ogni singolo respiro che quella ragazza ha emesso, ha avuto come risultato quello di accendere un fuoco dentro di me. Mi aggrappo alle sue labbra come se ne andasse della mia stessa vita, come se baciandola, riprendessi a respirare dopo un lungo periodo di apnea. Nel mentre cerco di aprire la serratura della mia porta e finalmente, al terzo o quarto tentativo, ci riesco. Senza mai smettere di baciarla, la spingo dentro, per poi chiudere la porta con i calcio e bloccarla con doppia mandata. Avanzo a tentoni, finché non andiamo a sbattere contro il tavolo situato in ingresso, facendo un rumore sordo e facendo anche cadere delle chiavi.
Ma anche in questo caso, non ci fermiamo, tanto che a un certo punto la prendo in braccio per procedere più velocemente verso la mia camera al piano di sopra.

<< Impaziente, sexy biondino?>>.

<< Non sai quanto.>>

Una volta arrivati in camera mia, la adagio delicatamente sul mio letto, per poi togliermi la felpa e lanciarla sul comodino poco più in la e avvicinarmi di nuovo a lei. Ma invece di riprendere l'assalto alle sue labbra, mi dedico al suo viso, dal naso alle guance, fino al collo, concentrandomi su un punto sotto l'orecchio che so che a lei piace un sacco, al punto che non appena aumento leggermente il ritmo dei baci, la sento sospirare deliziata.

Lei, in replica al mio assalto, stringe fra le mani i miei capelli, tendando in questo modo di avvicinarmi a lei ancora di più. Desiderio che ovviamente non vedo l'ora di esaudire. A un certo punto raggiunge prima il mio collo, poi la mia schiena e infine i miei fianchi, mettendo le mani sotto la maglietta e cercando di alzarmela, gesto a cui rispondo immediatamente togliendomela.

<< Meglio?>>.

<< Decisamente.>>

Io riprendo a baciarla, per poi copiare il gesto compiuto da lei pochi istanti fa, che non soltanto mi permette di eliminare golfino e canotta in un colpo solo, ma anche di ammirare la mia ragazza in reggiseno.
Nero E di pizzo.
Per qualche istante mi limito a guardarla senza dire nulla, ammirandola in tutta la sua bellezza e godendomi la sensazione che sto provando ora.

Amore puro. Puro e incondizionato.

<< Sei una meraviglia.>>

E lo penso davvero. La pancia liscia, le curve morbide dei fianchi e due tette che sembrano disegnate, tanto sono perfette. Sode e tutte mie.

<< Anche tu.>>

E più ci baciamo, più rapidamente i nostri vestiti scompaiono, come se continuare a tenerli addosso costituisse una vera sofferenza fisica.

Via i suoi jeans, via i miei. Via il suo reggiseno, via le nostre mutande. E ora che siamo pelle contro pelle, la sento. Quella sensazione di calore, ma allo stesso tempo di brivido costante su per la schiena.
Mi sento vivo, felice e in paradiso.
Ed è proprio per questo motivo che cerco di rendere ogni carezza e ogni bacio, semplicemente perfetto. Perché voglio che si senta amata, proprio come lei fa sentire me.
Mentre le bacio il collo, inizio una lenta carezza che parte dalla parte bassa della gamba, per poi risalire lungo il fianco e fermarsi ai seni. Le bacio le mani, la pancia e i fianchi. Riempio ogni parte di lei di baci, amore e venerazione, perché lei per me è questo. Tutto. Perfezione. Brivido. Adrenalina. Felicità. Energia. Passione.

Non so neanche dove finiscono i miei baci e dove iniziano i suoi. Dove inizio io e dove finisce lei. Ma francamente non me ne frega un cazzo. E quando lei mugugna qualcosa, che interpreto come il concretizzarsi del desiderio impellente che ormai sta divorando anche a me, allungo la mano verso il mio comodino per afferrare una busta argentata che tanto reputo brutta, per poi strapparla in due, indossare il preservativo e finalmente diventare una cosa sola anche in quel senso.

Perché in questi mesi lo siamo diventati prima emotivamente, mentre ora anche fisicamente. E a ogni spinta dentro di lei, mi sento sempre più suo, in un modo che mi fa quasi piangere dalla gioia.
E dal modo in cui le sue unghie si stanno aggrappando alla mia schiena, deduco che valga la stessa cosa anche per lei.

Più spingo, prima lentamente e poi sempre più in fretta, più la sento stretta e calda intorno a me, segno che entrambi ci stiamo avvicinando all'apice. Che arriva, improvviso e inaspettato, portando entrambi a gridare insieme, fondendo i nostri respiri in un bacio carico di amore e gioia.

Che ne pensate?
Non sono brava a scrivere capitoli vm18, però spero lo stesso che questo vi sia piaciuto e che si sia notato il percorso che entrambi hanno fatto durante la storia.

-1!!!

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