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Cause baby you're amazing, just the way you are.
Bruno Mars

Finalmente, dopo un tragitto che a me e' sembrato infinito, anche se in realtà non sarà durato più di una decina di minuti, arriviamo alla famosa trattoria. Per tutto il viaggio la mia pancia non ha fatto altro che brontolare in maniera piuttosto imbarazzante e ovviamente Luke non ha perso l'occasione di prendermi in giro.

A un certo punto poi, non so bene neanche il perché, i nostri sguardi si sono incrociati per qualche istante e da li abbiamo iniziato a ridere a crepapelle, senza più riuscire a fermarci. Sembrava fossimo ubriachi tanto ridevamo, ed è proprio in queste condizioni che ci siamo presentati nel parcheggio del posto una volta scesi dalla macchina.

Con le lacrime agli occhi, un sorriso a trentadue denti e gli addominali, o almeno quelli che io spaccio per tali, totalmente contratti per lo sforzo.

Una volta davanti all'entrata, mi prendo qualche istante per ammirare lo scenario che mi si presenta davanti e ancora una volta mi ritrovo a ringraziare mentalmente Luke per la sua offerta così inaspettata. Davanti a me infatti c'è una piccola trattoria, di quelle che probabilmente si trovano solo spulciando su qualche vecchia guida turistica, dall'aspetto pittoresco e decisamente invitante, grazie al buonissimo profumo che proviene dal suo interno. L'edificio è totalmente in pietra e piuttosto basso, nonostante sia palese il fatto che si struttura su due piani. Dalla porta principale riesco a scorgere anche una terrazza che si affaccia sul lago e se i presupposti sono questi, non vedo l'ora di entrare. Faccio per girarmi e concretizzare il mio desiderio, quando Luke mi precede e come se fosse la cosa più normale del mondo, mi prende per mano, per poi guidarmi all'interno.

Camminiamo per qualche istante, con la sottoscritta ancora scioccata e dopo esserci fermati di fronte alla cassa, arriva un signore di qualche anno più vecchio di mio padre, che dopo averci osservato per qualche istante,
si rivela essere il gestore.

<< Buona sera ragazzi! Voi due dovete essere Luke e Liv, gli amici di Herbert. Io mi chiamo George e sono il proprietario.>>

<< Si, esatto! So che è ora di cena e non abbiamo prenotato, ma ci proviamo ugualamente. Non è che avrebbe...>>

Ma Luke non fa neanche in tempo a concludere la frase, perché George alza la mano per bloccare ogni tentativo di richiesta, per poi scuotere la testa e sorriderci.

<< Ma certo che si! Gli amici di Herbert sono anche miei e poi siete una coppia troppo bella per non darvi un tavolo, anche se all'ultimo minuto! Quindi seguitemi. >>

<< Noi non ...>>

Ma ancora prima che io riesca a concludere la frase, Luke mi tappa la bocca con la mano sinistra, mentre con la destra continua a stringere la mia.

<< Quello che la mia ragazza stava cercando di dire, oltre grazie, è che non vediamo l'ora di sederci.>>

Mentre con lo incenerisco con lo sguardo, Luke cammina tra i vari tavoli, cercando di stare al passo con George e nel contempo mantenendo la presa forte sulla mia mano, come se temesse di perdermi in questo minuscolo locale. Una volta superata la sala principale, arriviamo a destinazione, che altro non è se non la terrazza che qualche minuto fa avevo adocchiato da fuori.

E che terrazza!

Con la coda dell'occhio riesco a contare una decina di tavoli, che mi fa capire che oltre a regalare una vista meravigliosa, è anche piuttosto grande. Il nostro tavolo si trova esattamente in mezzo, sul lato esterno e quindi relativamente lontano dall'entrata, dal casino e dal vociare delle persone. La cosa più assurda è che pur essendo quasi ora di cena, è quasi completamente vuoto e quindi c'è piuttosto silenzio, cosa più unica che rara.

THE PROPOSAL (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora