Ormai era Giugno inoltrato ...il tempo era strano, caldo umido soffocante! Spesso nel primo pomeriggio il cielo di Roma diventava nero poi veniva giù una pioggia torrenziale, durava un'oretta ma era una bomba d'acqua e questa storia si ripeteva quasi tutti i pomeriggi.
Ginevra guardava fuori dalla finestra che brutta domenica...uffa la pioggia!
Erano le 14,00 di quella domenica di giugno, Giulio Cristina Serena e il ragazzo di quest'ultima erano andati tutti al mare per il weekend a Sperlonga, dove Giulio aveva una villa, ma lei aveva un po' di cose da fare e declinò l'invito, aveva pulito la casa, aveva sistemato le tende nuove, aveva curato le sue adorate piantine e poi aveva pensato nel pomeriggio di andare in piscina in un circolo ma quella pioggia la bloccò. I suoi pensieri vennero interrotti da un messaggio di Piero: "Ehi Dottoressa che fai? Noi siamo appena arrivati nella capitale ci vediamo stasera?"
Ginevra era contentissima rispose di impulso: "Sono già pronta... dove e quando? Non vedo l'ora di vedervi"
Piero le disse di andare in Hotel per le 20 poi si sarebbero mossi tutti insieme da lì.
Ginevra era felice di quell'invito non solo perché rivedeva finalmente Gian e Piero ma forse poteva chiarire con Ignazio. Aveva cercato di chiarire con lui, ma il ragazzo non rispondeva ai messaggi e neanche alle chiamate. I primi giorni dopo Pompei lei cercò in tutti i modi di contattarlo, ma niente. Piero le suggerì di lasciar perdere e quindi lei smise. Era dispiaciuta per come l'aveva presa lui...ma forse a questo punto se non aveva chiarito e aveva chiuso i loro rapporti così....la loro amicizia non lo interessava poi tanto.
Mentre pensava sentì il citofono e andò a rispondere non capì bene chi fosse il rumore della pioggia fortissima era assordante...una voce maschile che le diceva di aprire doveva essere Giulio...per fare in fretta le aveva citofonato non trovando le chiavi, come al solito! Sentì il campanello della porta, aprì convinta di trovarsi Giulio...invece si ritrovò completamente bagnato con un'espressione torva in volto Ignazio!
Ginevra: "Ignà tu? Oddio ma si vagnatu fino all'ossa! Dai entra..."
Ignazio non parlò. Ginevra prontamente lo prese per mano e lo portò, anzi trascinò, in bagno dove lo fece sedere sul bordo della vasca e lo cominciò ad asciugare come un bambino con un asciugamano...prima la faccia, gli frizionò i capelli, poi gli appoggiò un altro asciugamano sulle spalle. Prese il phon e cominciò ad asciugargli i capelli umidi.
Ginevra: "Ma guarda tu ...sei pazzo a venire qui con questo tempo...vedi tu se ti devi prendere un malanno domani Signorino hai il concerto ..."
Lui le prese le mani spense il phon e disse: "Perché non sei venuta a Pompei?"
Ginevra: "Ignà. ..io...."
Ignazio: "Lo voglio sapere ...me lo dici perché? La verità!"
Ginevra era in piedi davanti a lui che alzò la testa guardandola negli occhi.
Ginevra: "La verità è che ero in imbarazzo...Ignà io sono così...molto schiva e discreta nelle mie cose. Non lo so...ho avuto vergogna tutto qui!"
Ignazio: "Ah Minchia ...che bella amica - disse togliendosi l'asciugamano da dosso e uscendo come un razzo dal bagno e avviandosi alla porta d'ingresso- bella amica ti vergogni di ME ...SEI UNA STRONZA!" - dicendo questo uscì scendendo velocemente le scale.
Ginevra non ci capiva niente. Prese le chiavi di casa e lo rincorse sotto la pioggia mentre lui stava aprendo un'auto bianca.
Ginevra: "IGNAZIO - urlò sotto la pioggia battente - IGNAZIO" -finalmente lui si girò.
Ginevra: "Che stai dicendo...io non mi vergogno di te ...sei un mio amico e mi sono molto affezionata a te...ti voglio bene testa di minchia....io mi vergognavo della situazione, insomma venire li con i tuoi presenti e poi Michele...io non mi vergogno di te perché dovrei?"
L'acqua veniva giù a secchiate...mentre Ignazio e Ginevra si guardarono negli occhi. Lui richiuse l'auto e disse: "Mi stai dicendo la verità...? È così?"
Ginevra: "Ma certo che è la verità perché dovrei vergognarmi di te ...anzi se mai sono orgogliosa di te Stupido!"
Ignazio l'abbracciò e baciò sulla fronte.
Ignazio: "Oddio ti sto facendo prendere un malanno a te ora. Dai saliamo su"
Risalirono su e dopo essersi asciugati, messo i vestiti di Ignazio nella asciugatrice e aver dato a lui un ampio accappatoio blu di Giulio che lei aveva lì non ricordava più per quale motivo, Ginevra, anche lei in accappatoio, si mise a preparare un tè e gli disse: "Allora si può sapere perché quella reazione?"
Ignazio la guardò si alzò dal divano e a piedi scalzi si avvicinò a lei.
Ignazio: "Lo sai che sembra che abbiamo appena fatto combinati così? Ahahaha. ..." la abbracciò da dietro.
Ginevra si divincolò ridendo: "Insomma Boschetto vuoi parlare o no? Che ti è preso?"
Ignazio: "Mi pigghiau ca sugnu scimunitu!"
Ginevra: "E iu non avia dubbi...mi dici che hai eh?"
Ignazio: "Un fari a sperta Fimmina Calabra!"
Ginevra: "Dai...- lo esortò lei
Ignazio: "Dopo il tuo rifiuto parlando con Marzia le ho chiesto di descrivermi che persona sei ...mi ha detto che sei una snob, mi ha detto che sei una nobile... una contessa mi sembra, e che ha trovato strano che quella sera tu avessi accettato di uscire con noi, perché in genere non dai retta a nessuno, che sei molto complice di Giulio e per te esiste solo lui. Non ho ascoltato Piero e Gian, che mi hanno detto che non te la tiri assolutamente che sei una cara ragazza e che sei anche una vera amica, che dovevo cercare il motivo del tuo rifiuto nella tua semplicità nel tuo essere timida...Io invece ho pensato che veramente tu ti fossi, che ne so, presa gioco di me! Ho tratto delle conclusioni evidentemente sbagliate."
Ginevra rise: "Io snob...ahahaha Ignà, ma un pochino mi hai conosciuta? Ma come hai potuto pensare ad una cosa simile, ho mai fatto la maestrina con te, ti ho mai preso in giro mentre studiavamo? Rispondimi - Ignazio fece di no con la testa- e allora? Ma se è lei quella che si fa chiamare "Dottoressa" da tutti, è lei che guarda dall'alto in basso Serena e Cristina perché sono semplicemente delle segretarie - e disse questa frase imitando il tono di voce di Marzia mentre Ignazio rideva - è lei che quando cammina in Tribunale è tutta impettita e sembra che le hanno messo un palo in..."
Ignazio: "Ginevraaaaaaa" - rideva il ragazzo rovesciando la testa all'indietro.
Ginevra: "Se vuoi proprio saperlo anche per causa sua non sono venuta a Pompei...quel giorno dell'esame l'ho sentita parlare con te al telefono...ho pensato che sarebbe venuta anche lei e...e...non volevo vederla lì e sentirmi dire sempre le stesse cose, orfanella e cavolate simili davanti ....a te!- abbassò gli occhi- Io non sono snob"
Ignazio si avvicinò a lei e la prese per i fianchi e mettendogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio le disse: "Lo so... forse l'ho sempre saputo ma Picciridda scusa mi sono lasciato influenzare, ero molto arrabbiato perché non sei venuta a Pompei! Ci tenevo! E lei non è venuta a Pompei, volevo che ci venissi tu!"- la guardò intensamente negli occhi.
Ginevra: "Scusami...non pensavo fosse tanto importante per te!"
Ignazio: "Si lo era ...ma ok ti ho capito...tu sei una ragazza molto discreta riservata ...e sei educata e sei responsabile"- mentre diceva questo, come una sorta di cantilena, la faceva dondolare.
Ginevra: "Ma smettila di prendermi in giro ... "
Ignazio fermandosi: "Non ti prendo in giro ...lo penso davvero! Sei anche dolce a volte ...poco però - rise - e hai un sorriso bellissimo e mi piace sentire la tua risata- dicendo questo sempre con la mano sul fianco di lei con l'altra le accarezzò le labbra. Si guardarono intensamente e Ignazio le baciò prima la fronte per poi passare alla guancia e poi stringerla a se in un dolce abbraccio.
Ignazio: "Ah Aspetta. ..."
Il ragazzo sciolse l'abbraccio e corse a cercare qualcosa nel suo zaino. Tornò da Ginevra che gli porse una tazza di tè caldo: "Prendi ci farà bene ad entrambi, non fare quella faccia lo so che siamo in estate ma manda giù, abbiamo preso troppa acqua...il rimedio di Concettina"Ignazio: "Il rimedio di chiiiii?
Ginevra: " Lascia stare" -sorrise
Ignazio prese la tazza e diede a lei un pacchetto.
Ginevra:"E questo? perché?"
Ignazio: "Perché a Verona eravamo in giro e ti stavo pensando e ho alzato lo sguardo e..... ho visto una vetrina e...."
Ginevra: "E hai visto Narciso Rodriguez in vetrina?" - sorrise
Ignazio annuì: "Si...non potevo non cogliere il segno Mia Cara!"- disse con voce impostata
Ginevra lo abbracciò spontaneamente e forte per ringraziarlo del pensiero.
Ignazio ancora avvolto dall'abbraccio di lei disse: "Ginevra voglio conoscerti meglio!"- la ragazza si rifugiò in quell'abbraccio ancora di più senza dire nulla.
Ignazio con un sopracciglio alzato la scostò un po' da se per chiederle: "Ginè. ..ma davvero sei una Contessa?"
Ginevra: "Si" - disse timidamente.
La guardò a bocca aperta. Poi tornò ad abbracciarla.
Ginevra si scostò a sua volta per guardarlo in viso: "Ignà...in che senso vuoi conoscermi meglio?"
Pensate quello che penso io? Shhhhh non posso dirvelo ....io posso solo narrare!
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The Law Of Love
FanfictionUno Studio Legale può essere luogo di incontro e scontro. Cosa accadrà ai protagonisti di questa Storia ?