28 - La Stanza Verde e Bronzo

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Gli occhi di Ginevra erano fissi a guardare le nuvole sotto l'aereo che la portava a Verona, avrebbe passato tutto il weekend in quella città per poi il lunedì assistere al Concerto-evento de Il Volo e rientrare a Roma il martedì successivo, aveva programmato tutto nei minimi particolari. Comodamente seduta ma non rilassata si accingeva all'atterraggio dopo aver allacciato la cintura di sicurezza, non vedeva l'ora di rivedere il sorriso e gli occhi che ormai costituivano la fonte del suo ritrovato buon umore. Si domandava dove fosse finito tutto il suo cinismo in tema di amore e innamoramento. Spesso ne aveva parlato al telefono con Ignazio di questa cosa perché anche lui aveva provato le stesse sensazioni in passato. Ogni volta che ne parlavano finivano col ridere di se stessi di quell'amore ch'era nato a dispetto di tutte le paure e le chiusure. Ogni volta che facevano una video chiamata si guardavano imbarazzati ma poi tutto il mondo intorno svaniva e a volte le loro non erano conversazioni fatte di parole ma di sguardi e alla fine entrambi esclamavano: "Vorrei abbracciarti adesso"

Ecco tra poco sarebbe avvenuto, lo avrebbe riabbracciato finalmente e tutta l'amarezza, vissuta per i dispetti di Marzia, sarebbe scomparsa.

All'aeroporto di Verona, quella mattina, trovò anche Martina e tutti gli amici di Roseto.

Le due ragazze, ormai diventate amiche e confidenti, si abbracciarono forte contente di rivedersi. Si erano promesse che comunque fossero andate le loro storie d'amore la loro amicizia sarebbe rimasta a prescindere perché era autentica sincera e forte. Si erano promesse che si sarebbero protette a vicenda da ogni situazione imbarazzante e dolorosa che potesse nascere dalle loro storie, perché solo loro due potevano capire, solo loro due si potevano comprendere. Ecco si...si erano promesse affetto e comprensione.

Arrivate in Hotel le accolse Ercole, le abbracciò spontaneamente entrambe con l'affetto che solo un padre può avere e le ragazze scoprirono che erano state sistemate in una camera insieme.

I Ragazzi erano impegnati in interviste e servizi fotografici quella mattina, li avrebbero visti nel pomeriggio quindi avevano tutto il tempo di visitare Verona. Fecero un giro entusiaste per la città con gli altri amici di Gianluca, comprarono souvenir e magliette, maschere e Pashmine colorate. Piccole cose che in momenti di solitudine avrebbero risvegliato ricordi felici. E poi tante foto insieme mentre ridevano complici. Martina era felice per la sua amica finalmente le ombre dai suoi occhi erano totalmente scomparse. Mangiarono al volo un panino e rientrarono in albergo per rinfrescarsi e poi correre dai loro ragazzi. Ginevra aveva accennato a Martina, nelle loro telefonate, cosa le stava capitando a studio con Marzia e quindi nell'intimità della loro camera la ragazza si fece raccontare e alla fine del resoconto esclamò: "Io non ho parole Ginè e tu sopporti tutto questo? Ma ti rendi conto che Strega è questa? Ha ragione Gian è pericolosa quella ragazza, io ho paura a pensare cosa si può inventare...dovete stare attenti tu e Igna...è perfida...come può, una del genere, provare un sentimento puro come l'amore no non è innamorata è solo una gran viziata che vuole vincere il suo puntiglio...ma soprattutto Ignazio come ha potuto iniziare, anche se solo fisica una relazione con lei? Mah...!"

Ginevra stava finendo di mettersi il mascara...le sorrise stringendosi nelle spalle. Era molto carina vestita in modo sportivo: jeans maglietta rossa larga corta in vita con scollo a barca (acquisto suggerito da Cristina) e le immancabili Superga! Lasciò dietro suggerimento di Martina i capelli sciolti trattenuti da una fascia anch'essa rossa. Le ragazze non stavano più nella pelle e appena sentirono bussare alla porta si precipitarono ad aprire ma...trovarono a terra due rose rosse una con una M attaccata e una con una G.....non c'era nessuno...richiusero la porta e sentirono bussare di nuovo....e stavolta nascosti dietro due bellissimi Peluche (un orso e un sole) eccoli i loro amori.

Ginevra sentì il cuore perdere i battiti tanto andava veloce e si precipitò fra le braccia di Ignazio a sua volta emozionatissimo nel rivederla rideva.

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