42 - Lacrime e sorrisi

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Guardava il cielo terso di quel giorno di fine aprile Ginevra. Come ogni giorno, da due settimane, si era recata al cimitero, era seduta sulla tomba dei suoi genitori. Andava lì sempre alla stessa ora vi sostava per un'oretta e poi rientrava a Palazzo Della Rocca. I primi giorni furono tremendi...rimaneva sdraiata a piangere su quel freddo marmo fino a sfinirsi. E quando tornava a casa Concettina...non faceva altro che consolare la sua "Piccirija"...sembrava essere tornata all'improvviso indietro di tanti anni. All'inizio Concettina non capiva...si era preoccupata parecchio, l'aveva vista arrivare a Reggio all'improvviso. E dal momento del suo arrivo Ginevra si rifugiò nel suo Studio a lavorare e sbrigare le pratiche burocratiche del B&B...a volte si metteva a fare le pulizie o a cucinare, ma non parlava. La preoccupazione di Concettina aumentò quando notò che Ginevra saltava i pasti ed era sempre più pallida e smunta...le uniche uscite erano per recarsi qualche volta al Mercato e poi le visite al cimitero. Aveva pensato che stesse così per via della fine della Storia d'amore con Ignazio...Concettina sapeva quello che tutto il mondo sapeva ormai...che Ignazio stava già con un'altra da mesi. Alla fine si decise di chiamare Gianfranco e l'uomo le raccontò il perché della depressione di Ginevra. Appreso tutto...Concettina capì tante cose e si ricordò delle visite continue dei Carabinieri il primo anno dopo la morte dei suoi "Angeli", così li chiamava...le domande...la fretta di Gianfranco di portare via Ginevra da quel luogo...il ritorno costante dell'uomo in quel luogo in quel periodo.

I giorni passavano ma la situazione non migliorava finché quel giorno Concettina decise che doveva affrontare la ragazza. Come sempre vide tornare Ginevra che subito si rifugiò nello studio a lavorare per non pensare, quella piccola donna prese il coraggio a due mani e andò parlare con la ragazza.

Concettina bussò: "Posso entrare?"- disse timidamente aprendo la porta.

Ginevra: "Dimmi Concettina che succede?"

Concettina: "Che succede a Tia figghia mia? Piccirijia mia io non ce la faccio più a vederti così sono 15 giorni che stai così ...e non mi dire che va tutto bene...iu ti canusciu (io ti conosco)."

Ginevra alzò gli occhi incrociando quelli della donna, era vero Concettina la conosceva bene...era la sua Tata, l'aveva cresciuta, era stato il suo rifugio quando da piccola cadeva e si sbucciava le ginocchia, e lo era ancora adesso che la vita l'aveva fatta cadere sbucciandogli...l'anima.

Concettina era l'affetto fatta persona, con i suoi gesti le sue parole. Ginevra sentì le lacrime pungerle gli occhi e alla fine scoppiò a piangere. Si vedeva era un pianto di sfogo, liberatorio. Concettina la prese fra le braccia la cullò a lungo sul divano dello studio. Quando la ragazza si riprese le disse il triste motivo del suo malessere. Concettina confessò di aver chiamato Gianfranco perché era preoccupata e di sapere tutto. Poi arrivarono all'argomento Ignazio! Ginevra le raccontò di Marzia del finto fidanzamento...le disse che cmq il loro amore era vivo...le raccontò del riavvicinamento in America ma che poi la verità sulla morte dei suoi li aveva allontanati.

Concettina: "Ma vi sentite ancora anche se lui è lì in Sud America? Piccirjia mia non lo allontanare solo perché ti ha voluto proteggere...lui è solo un ragazzo, come te, che si è trovato davanti ad una cosa più grande di lui...io penso che ti ami davvero...ed avrà anche sofferto quando ti ha dovuto lasciare per il ricatto di quella zoc....di Marzia! Quindi non lo fare penare chiamalo...lo so che ora sei ferita per il comportamento di tutti! Lo so che adesso si è riaperta la ferita della morte dei tuoi...ma non aggiungere dolore a dolore...chiama Ignazio!"

Ginevra: "Aspetto che torni e chiariremo mancano 15 gg...non lo so non riesco a fidarmi adesso di lui!"

Concettina: "Non aspettare tanto...ma possibile che non vi siete più sentiti ....neanche un messaggio con il telefono niente? "

Ginevra: "Lui mi manda sempre dei messaggi bellissimi la mattina quando si sveglia e la sera prima ad andare a dormire."

Concettina: "Allora lo vedi che ti pensa...ma tu che fai gli rispondi?"

Ginevra: "Si ma senza tanti fronzoli..."

Concettina: "Benedetta figghia...ma quel ragazzo ti ama alla follia...ti dice che non ti vuole perdere che gli manchi e tu? Sii fridda?" (sei fredda)

Ginevra: "Concettina non puoi capire è questione di fiducia di orgoglio di ...."

Concettina: "E no Piccirjia mia ...in amore non esiste l'orgoglio...l'orgoglio porta solo distruzione...tu lo ami dimmi tu lo ami?"

Ginevra: "Si...ma"

Concettina: "E allora non esistono MA...se lo ami devi anche capire il perché lui si è comportato come ha fatto!"

Ginevra a testa bassa non sapeva che dire...si sentiva persa.

Concettina: "Quando torna cerca di parlarci e chiarisci...non è giusto che soffrite tutti e due per gli errori degli altri...siete due ragazzi due bravi ragazzi e..... innamorati"

Ginevra la guardò annuendo.

Quella sera per la prima volta fu lei per prima a mandare un messaggio a Ignazio ...ancora da lui era pomeriggio:

"Qui è sera...da te sarà pomeriggio e tu starai facendo le prove...ti auguro un grande in bocca al lupo per il concerto ! Ti ho visto un po' avvilito negli ultimi video...forza. Ignazio mi manchi!"

Ignazio appoggiato al pianoforte stava ascoltando una ramanzina da parte del Maestro...aveva lo sguardo spento...sentì la vibrazione del cellulare che aveva in tasca...era arrivato un messaggio, lo guardò distrattamente e finalmente il sorriso spuntò sulle sue labbra...anche se non c'era nulla per cui sorridere, infatti era alle prove e stavano andando malissimo per lui, non riusciva a concentrarsi e poi era anche parecchio scorbutico. Di quel sorriso che gli illuminò il viso se ne accorse Piero che subito disse: "Ginevra? È suo vero...è di Ginevra?"

Ignazio con un'espressione ebete dipinta in volto annuì. La risposa a quella domanda era la sua felicità. Le prove proseguirono e andarono decisamente meglio.

Finite le prove Ignazio rispose a quel messaggio voleva dirle tante cose ma scriveva e cancellava come se ogni cosa che scrivesse fosse stupida poi:

"Indovinato ero alle prove...il tuo messaggio mi ridato il sorriso Ginevra! Anche tu mi manchi Tesoro Mio...non vedo l'ora di stringerti fra le braccia...solo così sarà piena felicità...solo così potrò sorridere veramente alla vita. Torniamo prima. Fra una settimana...sono stati spostati i concerti in Messico! Dobbiamo parlare abbiamo bisogno di parlare...di guardarci negli occhi! Ti amo non ho mai smesso di farlo."

Ginevra stava guardando senza tanta concentrazione un film in TV e sentì la notifica del messaggio...anche lei sorrise...come non faceva da tempo ormai! Ignazio stava tornando.

Dopo un po' ricevette la solita buonanotte dal ragazzo e lei rispose con un bacio. Non lo faceva da molto ormai. Ignazio quella sera sul palco fu un vero vulcano con grande contentezza dei suoi compagni di avventura.

Il giorno dopo Ginevra ricevette il messaggio di Gian che la informava che era riuscito ad iscriversi on line agli esami universitari della sessione di maggio! Ginevra ne fu felice.

Dopo due giorni Ginevra rientrò Roma.

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