17 - Cerini Spenti

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"Puoi dirmi quello che ti pare ma a te...anche se mi fai paura...io non ci rinuncio!" Ignazio era quasi alterato mentre diceva quelle parole...la guardava fisso.

Ginevra: "Ti prego Ignazio vai via ...per favore!"

Ignazio: "Ma perché? Dimmi perché? Per Marzia ...Serena? Ancora per quella storia?"

Ginevra: "SI...E PER TUTTE LE ALTRE sarà un elenco interminabile, dai Boschetto per favore...e poi anche tu sei spaventato da questa cosa...perché noi non possiamo, neanche volendo, stare insieme perché...hai 21 anni e giri il mondo ed io 22 anni e sto ferma peggio di una colonna, io non la voglio la storia di una notte...o di un periodo...te l'ho detto io non sono così, non sono come Marzia che si accontentava delle tue briciole di tempo, che poi l'hai detto tu non era una cosa seria."

Ignazio: "Ma lo so come sei tu....che tipo sei...e mi piace questo tuo tenerci...la tua dignità intendo per questo ti ho chiesto conosciamoci...e poi se avverrà avverrà! Si è vero io sono più spaventato di te, ma se non ti conosco ora che sono in Italia, non ci provo ora quando? Fra un po' di mesi partirà il Tour Mondiale...e..."

Ginevra: " E appunto...poi? Che si fa? E a ciò aggiungici che di te non mi fido"- Si girò di spalle di colpo Ginevra.

Ignazio l'abbracciò di dietro...e appoggiando il mento sulla spalla della ragazza disse: "Se non mi conosci, intendo come sono realmente, come puoi avere fiducia in me?" - le baciò la spalla nuda.

Ginevra: "Mi dispiace Ignazio...non ho il coraggio di provarci...scusami!"

Ignazio: "Io non voglio niente da te ...se non conoscerti esserti amico e non mi rifiutare...non rifiutare la mia amicizia! - Ginevra si girò di colpo e i loro occhi si incollarono. Ignazio accarezzò col dorso della mano la guancia di lei dicendogli: "Non ti voglio far male Ginè, perché sei una persona speciale...non potrei mai! Per questo ti chiedo amicizia poi quel che accadrà accadrà...che ne dici? - la guardava rapito. Ginevra sorrise e lui cominciò a darle dei bacini piccoli piccoli dolci sulla fronte, sulle guance, sugli occhi, sul naso. Prima che arrivasse alle labbra Ginevra disse: "I cerini spenti"

Ignazio: "Che?" - disse con la sua nota voce stridula.

Ginevra: "I cerini spenti..."- sorrise -"Anche mio padre baciava così sia me sia mia madre, li chiamava piccoli cerini spenti perché il bacino dura un attimo si spegne subito...come i cerini appunto... si spengono subito!"

Ignazio: "Un po' contorto ma mi piacciono i cerini astutati (spenti)" - disse sorridendo e continuando a darle "i cerini spenti" sul tutto il volto.

Ginevra: "Ahahahah Boschetto. ..astutati? Ahahaha"-rideva divertita ed era bello vederla di nuovo ridere finalmente.

Ginevra: "Però ora vai a dormire eh"

Ignazio: "Voglio rimanere con te"

Ginevra: "No Ignazio stavolta vai a dormire in camera tua! Ma perché poi sta cosa di dormire con me?"

Ignazio: "Ginè ci credi che non lo so...unnu u sacciu Ginè daveru! (Non lo so Ginè davvero)

Ginevra: "Tu nun si normali Boschè! (Tu non sei normale Boschè )

Risero i ragazzi quello scambio culturale di dialetti li divertiva.

Ignazio con la faccia la cucciolo: "Posso restare allora?"

Ginevra: "Se vuoi un altro po' ...ma non per dormire! Ok?"

Si sedettero sulle poltroncine sul balconcino a chiacchierare, parlarono di Gian e Martina, di come erano carini, anche se ogni tanto Ignazio se ne usciva con qualche battuta scema...poi parlarono di musica...delle Canzoni di Pino Daniele.

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