36 - "Io che amo solo te"

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Il Tour italiano de Il Volo era arrivato alla sua ultima tappa Milano.

Ginevra e Gian erano nella saletta del meraviglioso albergo milanese, Gian stava ripetendo a Ginevra l'ultima parte che aveva diligentemente studiato durante la precedente settimana. Per questo motivo lei lo aveva raggiunto a Milano e per le ulteriori spiegazioni e assegnazioni di parti da studiare oltre a sondare come stava andando lo studio su gli argomenti che avevano già sviluppato in precedenza.

Ovviamente si sarebbe fermata per il concerto conclusivo del Tour italiano poi sarebbe tornata a Roma per preparare i bagagli e partire per il Tour Americano.

Appena finirono lo studio i ragazzi andarono a prendersi un caffè...erano un po' stanchi mentalmente. Al bar incontrarono Piero tutto agitato. I genitori di Sonia, insieme alla ragazza, sarebbero stati presenti quella sera, li aveva conosciuti a Acireale e loro erano rimasti molto colpiti dalla serietà dei sentimenti di Piero verso la figlia appena ventenne.

Ginevra e Gian lo stavano prendendo benevolmente in giro.

Piero: " A Gian...Senti cu parra...stasira non ti arrivano pure a tia i soceri cu Martina?"

Gian: "Solo Martina caro mio ...I "Suoceri" Sono impegnati per lavoro!"

Ginevra era contenta avrebbe rivisto la sua adorata amica.

Ed eccola lì Martina era appena arrivata insieme alla Mamma e al fratello di Gianluca. Si salutarono tutti affettuosamente. Leonora coccolò un po' Ginevra con tenerezza, le chiese come stava e come stava procedendo negli studi il figlio.

Gian: "Mamma...su...smettila sembri ai colloqui Professori-Genitori"

Risero tutti, poi si avviarono alle stanze. Piero andò nella hall ad aspettare l'arrivo di Sonia e dei suoi. Ginevra si fermò al tavolo del bar. Alzò gli occhi e...incontrò due iridi scure che la stavano scrutando.

La ragazza abbassò lo sguardo. E sentì una presenza accanto a lei.

Ignazio: "Non mi saluti?"

Ginevra dura: "Dovrei?"

Ignazio respirò profondamente, si aggiustò il ciuffo con il suo consueto gesto si sedette e disse: "Hai ragione...sono uno stronzo! Ma Ginevra...io...io...quella sera...io..."- non sapeva che dire

Ginevra: "Ignazio l'hai detto tu ...è stato un errore...quindi non parliamone più...mi dispiace solo per Marzia!"

Ignazio molto stranito disse: "Non ti dispiacere per lei...credimi non ne vale la pena!"

Ginevra era basita

Ignazio: "Volevo parlarti posso?- la ragazza annuì-senti tu adesso partirai con noi per il Tour...e dato che sono stato io a combinare questo casino...Ginevra lo so che non è facile, che mille domande ti affollano la testa e non hai nessuna risposta. L'unica certezza è che io mi sono comportato da stronzo con te e non lo meritavi...io...io...Ginè ti chiedo di partire tranquilli, per non far agitare gli altri che non c'entrano niente...per favore...io capisco che sei arrabbiata con me e hai ragione...ma per il bene di tutti e di tutto...insomma ti sto chiedendo una tregua."

Ginevra lo guardò senza espressione e disse: "Tu pensi di meritartela una tregua?"

Ignazio affranto: "No...Ginevra io non mi merito nulla...nulla da te!"

Ginevra abbassò lo sguardo per un attimo poi: "Ok va bene tregua tanto io non ero in guerra con nessuno...e poi anche se ti sputo tutti i giorni...non cambia niente"

Si alzò stava per andare via e lui la fermò tenendola per un braccio: "Resta Ginevra...resta un attimo ancora...vuoi un altro caffè?...ti prego resta qui!"

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