15 - Ammettere

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Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d'animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore.
(Thomas Mann)
E il tempo passava...inesorabile o clemente...il tempo passava, andando a calmare gli animi agitati...o facendoli infiammare per altri versi.
Ginevra continuava la sua vita...continuava il suo lavoro fatto di udienze in Tribunale, di atti da redigere e di libri da studiare.
Il Volo era sempre presente nella sua vita...sia in quella privata sia in quella lavorativa.
Le telefonate e i messaggi con Piero e Gian non diminuirono dopo "l'incidente di Giugno" anzi si intensificarono e a Luglio ci fu anche un incontro con Gian...Ginevra lo accompagnò insieme al padre all'università per l'iscrizione. Scelse una Università privata, più riservata ed organizzata in modo più consono ai suoi impegni, il ragazzo era felice di aver superato i test di ammissione. Era la stessa che aveva frequentato Ginevra.
Non parlarono di Ignazio...di quello che era successo... Gianluca fu molto discreto sull'argomento. Andarono tutti a cena insieme...e Gian, appena il padre si allontanò, le confidò di aver conosciuto una dolcissima e bellissima ragazza di nome Martina e dei problemi che avevano entrambi nel dichiarare i propri sentimenti. Ginevra lo esortò ad aprirsi e di non perdersi qualcosa di bello. Gian le confessò che non c'era giorno che non pensava a lei...
Ginevra: "E allora ...cosa aspetti? Ti piace tu piaci a lei? Forza! Non te la perdere!"
Gian: "Lo so ma ho paura di rovinare quel rapporto che si è creato! E se lei mi risponde di no?"
Ginevra: "Se anche tu l'hai colpita come lei ti ha colpito....non credo che ti risponda di no...e solo timida e se non vi date una mossa ...non arriverete mai da nessuna parte."
Gian la ascoltava con attenzione e alla fine le disse: "Sei proprio una cara amica Gin...ti voglio bene come una sorella...davvero!"
E si abbracciarono, in quel momento era tornato al tavolo il padre di Gian, che li guardò in modo interrogativo.

Gian: "No Papà ...ahahahah non è quello che sembra ...Ginevra è appena stata adottata da noi Ginoble, ahahahha"
Ercole rise, conosceva la stima e l'ammirazione che suo figlio aveva nei confronti di Ginevra e le disse: "Dottoressa noi..."
Ginevra lo interruppe: "No Sig. Ginoble io sono Ginevra! Solo Ginevra"
Ercole: "Io Ercole...solo Ercole!"- rispose sorridendo.
Risero tutti poi Ercole serio disse: "Gian mi ha parlato di quanto lo hai spronato in questa nuova avventura e te ne sono grato, per lui sarà una sfida...un evolversi, e so quanto affetto ha per te...quindi... si! sei stata ammessa nella nostra famiglia a pieni voti...e quindi ti aspettiamo a Roseto in agosto, Leonora sarà felice! E poi c'è una cosa molto importante che devo chiederti...che dobbiamo chiederti - guardò il figlio- ma prima devo parlare con Gianfranco ed avere la sua approvazione, c'è tempo per questo!"
Ginevra lo guardò in modo interrogativo.
Ercole: "Saprai al momento opportuno"
Si congedarono così amichevolmente e con un lungo abbraccio e con l'esortazione di Ginevra a Gian di farsi avanti con Martina.

E il tempo continuava a passare ed i pensieri ad affollarsi...arrivarono le agognate vacanze estive.
Gian insisteva nel far andare a Roseto Ginevra per i primi di Agosto...avevano qualche giorno di pausa fra le varie tappe del Tour estivo...Ginevra cedette e poi voleva conoscere Martina.
E così fu...partì in macchina da sola per Roseto. Arrivata sul lungomare della bellissima cittadina balneare abruzzese, venne raggiunta da una vettura scura dalla quale scesero Gian e Piero...Ginevra rimase sorpresa dalla presenza di quest'ultimo: "E tu che ci fai qui?"
Piero: "Ma come non lo sai...stasera saremo nominati Cittadini onorari di Roseto...ma come non te l'ha detto l'Ambasciatore d'Abruzzo?"- indicò Gian
Ginevra: "Quindi siete tutti qui...cioè...c'è pure ...?"
Piero: "Si c'è pure lui!...ci sono problemi? Ci pensi ancora?"
Ginevra: "Io?...ma che scherzi...figurati!"- ma già le tremavano le gambe.
Arrivarono in albergo e...eccolo il Marsalese...in tenuta estiva maglietta pantaloncini circondato da ragazzine. Quando vide i suoi Compari...gli chiese aiuto con lo sguardo per smaltire le richieste di foto e autografi. Poi vide quella ragazza ...li per li non la riconobbe continuò a sorridere alle fan...ma tornò lì con lo sguardo e vide Gian e Piero abbracciati a questa ragazza che si avvicinavano...e quando la riconobbe spalancò gli occhi. I ragazzi lasciarono con Leonora Ginevra che stava entrando in albergo e Ignazio quando si girò si scontrò con lo sguardo di lei...rimase imbambolato...non riusciva più a fare niente...non riuscì a dire niente. Corse dentro...ma Leonora l'aveva portata già in camera.
Ignazio rivolto a Gian e Piero: "Vi devo parlare!"
Entrarono nella hall : "Che ci fa lei qui?"
Gian: "L'hanno invitata i miei...perché? Ti scoccia...non l'hai dimenticata?...pensavo di si...visto quanto ti sei dato da fare in questo ultimo mese"
Piero lo guardava fisso sapeva che non gli era passata...sapeva che ogni volta che lo vedeva triste e cupo Ignazio pensava a Ginevra e a come erano andate le cose con lei...sapeva che le ragazze che si erano infilate nel suo letto erano, brutto a dirsi, un ripiego, un cercare divertimento che poi alla fine divertimento non è se il pensiero tornava a lei. I suoi amici volevano far si che le cose si appianassero, almeno tornasse quel rapporto di amicizia che si era instaurato fra la bella Calabrese e il Marsalese.
Piero: "Così finalmente ti togli quel broncio e chiarisci."
Si aprì l'ascensore e comparvero Leonora e Ginevra, con indosso un paio di short di jeans e una maglietta blu, Superga blu, i capelli legati in una treccia cappellino da baseball e occhiali da sole.
Quella ragazza lo turbava ancora!
Lei si avvicinò tranquilla e lo salutò: "Ciao Boschetto, come stai?"- gli tese la mano, per tutta risposta Ignazio l'attrasse a sè e le schioccò un bacio sulla guancia.
Ignazio: "Ciao Dottoressa che sorpresa vederti qui...sono contento!"
Ginevra sorrise debolmente: "si certo..."- rispose secca.
Poi chiese ai ragazzi quali erano i programmi per la giornata, stavano chiacchierando...e arrivarono tutti gli amici di Gian, che lui prontamente presentò, alla fine eccola una splendida ragazza con lunghi capelli castano chiaro, due occhi da cerbiatta e un sorriso dolcissimo. Ginevra la salutò simpaticamente: "Oh finalmente una ragazza, ciao Martina io sono Ginevra!"
Martina: "Ciao...ti aspettavamo, Gian mi ha parlato molto di te...!"- disse timida.
Ginevra: "Male di sicuro...capirai l'ho fatto iscrivere all'università!" - risero tutti.
Poi le due ragazze si misero a parlare, nell'arco della giornata divennero molto affiatate, erano sulla stessa lunghezza d'onda, sembrava che si conoscessero da sempre. Ginevra scoprì che Martina frequentava la facoltà di Biologia, che conosceva Gian praticamente da sempre, ma che solo nell'ultimo periodo la loro "amicizia" si era intensificata.
Martina parlava e guardava Gian con aria sognante.
Ginevra che aveva notato gli sguardi fra i due ragazzi le disse: "Martì...dimmi la verità...ti piace eh?"
Martina: "Dimmi a chi non piace Ginoble?"
Ginevra: "A me per esempio...ahahah...dai forza... per te non è solo un buon amico come lo è per me...ti piace e si vede e tu piaci a lui...si vede!"
Martina: "Tu vedi troppo"
Ginevra: "Il nostro è un rapporto empatico cara mia"
Risero le due ragazze contente di quella loro complicità e di quella amicizia appena nata.
Martina: "Però anch'io ...ho visto qualcosa"
Ginevra: "Cosa Martì?"
Martina: "Lui!"- Ginevra seguì il dito con il quale Martina stava indicando qualcuno e ...si ritrovò gli occhi di Ignazio puntati nei suoi.
Ginevra distolse lo sguardo: "No Martì lascia stare...io....non..."
Martina: "So tutto...Gian mi ha raccontato di quello che è accaduto...ma vedi Ignazio gli ha detto che..."
Ginevra: " Lo so Martina ...lo so...ma puoi avere fiducia di uno che non sa dire basta? Semplicemente basta...invece di inventarsi le peggio cose che creano solo casini...dai è troppo complicato...no io mi sono arresa in partenza!"
Martina: "E ma lui no...a parte che in questi giorni...era cupo...e ascoltava ogni cosa che riguardasse te e poi ...non ti stacca gli occhi di dosso"
Ginevra non sapeva che dire...era imbarazzata.
Martina: "E se ti imbarazza tanto, anche per te non è una questione chiusa!"
Ginevra la guardò smarrita ...Era Vero!
Quella sera dopo i vari festeggiamenti per le onorificenze ricevute dai ragazzi...Ginevra salì in camera distrutta...era tardi molto tardi...si affacciò al suo balconcino, Ignazio per tutta la sera aveva cercato e trovato i suoi occhi...ma non le si era mai avvicinato...quasi ad essere intimorito...ne aveva quasi paura! Si erano scambiati lunghi sguardi...ma nulla di più!
Senti la suoneria dei messaggi era Ignazio.
"Devo essere sincero, non mi aspettavo di vederti... E la cosa mi ha un po' spiazzato... Ammetto che mi fa paura ammettere che mi sei mancata...ammetto che non è finita!"

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