26 - Anch'io. .......

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"La musica è l'unica arte che conferisca un senso alla parola assoluto. E' l'assoluto vissuto, vissuto però tramite un'immensa illusione, visto che si dissolve subito al ristabilirsi del silenzio. E' un assoluto effimero, un paradosso, insomma. Questa esperienza, per poter durare, deve essere rinnovata all'infinito, simile all'esperienza mistica, della quale, una volta ritornati alla quotidianità, non resta traccia."
Emil Cioran



Ginevra era inquieta la sera dell'ultimo concerto a Palermo, il giorno dopo I Ragazzi partivano per Malta e lei rientrava a Roma. Ormai le vacanze erano finite, ma i sentimenti restavano più vivi che mai più forti che mai nel suo cuore. Ma si chiedeva se tutto questo lo sentiva anche Ignazio, allontanandosi da lei cosa avrebbe provato? Tornato alla "sua quotidianità" cosa avrebbe portato nel suo cuore quel ragazzo che le aveva ridato vita e speranza? Le paure di Ginevra erano tornate improvvisamente. Ignazio vedendola inquieta e silenziosa, sentendo i suoi baci distratti e vedendo i suoi occhi che si erano di nuovo adombrati perdendo la brillantezza degli ultimi giorni, quando tutti andarono a dormire, la raggiunse in camera.


Ginevra aprì la porta e distolse subito i suoi occhi da quelli di Ignazio, lui notò che erano lucidi, aveva pianto, e se lo aveva fatto era per qualcosa di importante, sapeva Ginevra non sprecava lacrime...diceva sempre che le lacrime devono essere versate per qualcosa di serio...di importante.


La ragazza non parlava, Ignazio la raggiunse sul balconcino e la prese fra le braccia, lei si lasciò cullare mentre lui le teneva la testa appoggita alla sua spalla. Passarono attimi minuti ore secoli...tempo incalcolabile ma che faceva sentire entrambi appagati da quell'abbraccio...un semplice abbraccio, che voleva dire tutto come se le loro menti fossero connesse senza dover usare le parole, e riuscendo a scambiarsi messaggi di cui solo loro capivano il significato.


Ginevra non piangeva ma venne tradita da alcuni sussulti che le rimanevano sempre per un po' dopo aver pianto.


Ignazio la prese in braccio e la ripotò dentro e la distese sul letto e le si mise vicino.


Mentre le accarezzava il viso: "Non voglio che questa separazione ti dia sofferenza Ginè...cosa posso fare? Questo è il "Contro" della mia vita...separarsi da chi ami Tesoro mio. Io mi ci sono abituato ma so che..."


Ginevra come risvegliatasi da uno stato di trans lo guardò finalmente: " Cosa hai detto?"


Ignazio: "Che ho detto...? Che è duro separarsi da chi si ama ...che mi sono abituato"


Ginevra: "Tu ....insomma ...tu mi ....."- balbettò sbattendo forte le palpebre.


Ignazio sorrise: "Perché non te ne sei accorta Picciridda?...non l'hai capito...? Si Ginevra ...io Ti amo...ormai è certo ...e mi fa male se "stai male"...ed è un sentimento vero. ... di quei sentimenti che restano che non svaniscono se non ti ho vicino...perché Ginè tu sei dentro di me ...U capisti?"


Ginevra si sedette improvvisamente sul letto vicino a lui, rimasto disteso, ed era bellissima, anche senza trucco, alla flebile luce del lume, lui era rapito da quegli occhioni neri grandi dolci innocenti .


Ginevra: "Anch'io...si Anch'io....Anch'io Ti Amo Ignà...si Ti amo" - e dicendo questo le guance divennero più rosse


Ignazio l'abbracciò e caddero distesi sul letto con lui che nel suo abbraccio le era finito sopra e la baciò dolcemente! Non era solo un abbraccio fisico ma quello di due anime che si erano trovate, un abbraccio limpido, un abbraccio felice, un abbraccio di protezione, un abbraccio che parlava al loro posto, un abbraccio forte e tenero, un abbraccio che voleva dire casa, un abbraccio che esprimeva una promessa solenne d'amore.


Quando si staccarono da quel bacio così importante si misero a ridere, era un riso di gioia perché entrambi avevano capito di aver trovato la parte mancante della loro vita.


Il mattino li trovò addormentati sereni! Ignazio aprì gli occhi beandosi del volto di lei dormiente di fronte al suo. Era dolcissima e appariva così fragile e nel suo sonno sorrideva. La baciò delicatamente. Lei si grattò il naso ancora con gli occhi chiusi. Lui rise e lei aprì sbattendo più volte le palpebre.


Ignazio: "Buongiorno Amore Mio"


Ginevra: "Ridillo"


Ignazio: "Buongiorno"


Ginevra sorrise: "Orso Dispettoso"


Risero insieme e poi fermandosi di colpo si baciarono.


Si staccarono senza fiato


Ignazio: "Vorrei che il tempo si fermasse ...ma devo andare a cambiarmi Amore dolce"


Ginevra: "Che ore sono?"


Ignazio: "E' ora di alzarsi ...anche tu hai l'aereo per Roma"


Ginevra annuì facendo la faccia da cucciola.


Ignazio: "Non fari accusììììì...."


Ginevra: "Pecchì?"


Ignazio: "Picchì si no a Malta salta il concerto de Il Volo"


Ginevra rideva e lui era estasiato da quel sorriso.


Si alzarono e si sbacciucchiarono fino alla porta della camera della stanza di Ginevra.


Poi lui dandole un ultimo dolce bacio le disse: "Ci vediamo giù per la colazione Picciridda mia?"


Ginevra annuì lui uscì e richiuse la porta. Una nuova felicità la stava pervadendo finalmente si sentiva libera dai suoi tormenti.


Andò sul balcone guardò il cielo limpido e disse: "Mamma Papà...è Lui...ed io lo amo!"



Aeroporto di Palermo



Il momento dei saluti all'aeroporto si sa è fatto di occhi lucidi e di abbracci forti. Ma a causa della notorietà dei ragazzi de Il Volo questi non si potevano mai lasciare andare a grandi effusioni.


Martina sarebbe partita insieme a Ginevra e alcuni componenti della band per Roma. I genitori di Ignazio sarebbero rientrati a Marsala, quelli di Piero a Naro in provincia di Agrigento (sua città di origine), quelli di Gianluca avrebbero affrontato il lungo viaggio per Roseto degli Abruzzi in macchina.


Caterina tenne abbracciata Ginevra come si fa con una bambina, la coccolava le sistemava i capelli, la teneva per la vita e le faceva tutte le raccomandazioni che "una mamma" può fare ad una figlia. Ginevra le rispondeva dolcemente e più volte la invitò insieme a Nina ad andarla a trovare a Roma, anche lei la teneva abbracciata. Ignazio guardava divertito, ed anche un po' emozionato, la scena.


Poi la prese per mano, facendola staccare dalla madre, quel semplice tenersi per mano insieme allo sguardo che le rivolse disse tutto, tutto quello che aveva nel cuore. Ginevra ricambiò il suo sguardo.


Chiamarono il volo per Roma. Ginevra si agitò un po'. Ignazio avvicinandosi al suo orecchio le sussurò: "Ti Amo Nica mia...non dimenticarlo mai, mai mai mai!"


Ginevra gli diede un piccolo bacio sul collo e gli disse: "Ti Amo e non lo dimenticare neanche tu! "


Ignazio: "MAI"- le baciò la mano che teneva intrecciata alla sua e poi le disse: "Ti prometto che ci rivedremo prestissimo"


Martina sciolse l'abbracciò da Gian e con occhi lucidi lo baciò a stampo.


Le due ragazze si avviarono al Gate trascinando i loro trolley e salutando con la mano gli altri.


Gli occhi di Ignazio erano incollati alla figura di Ginevra che si allontanava, finchè non la vide sparire però prima lei si girò e gli mandò un bacio con la mano. Ignazio per un attimo chiuse gli occhi poi inforcò gli occhiali e pensò: "Amore ci vediamo presto te lo giuro, ora che ti ho trovata non voglio perderti."




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