Cap 35 - Confusione

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La guardò dormire stretta a lui quella notte. Era serena la Sua Ginevra chi sa cosa stesse sognando?
Questo Ignazio pensò mentre piano piano cercò di sciogliersi dall'abbraccio della ragazza. Così voleva ricordarla.
Quella notte di passione e amore non avrebbe dovuta esserci, ma lui la voleva tanto. Si amarono con disperazione, si amarono con emozione, si amarono con una passione così forte mai provata prima, si amarono...si amavano non c'era dubbio. Prima che la ragazza si svegliasse e arrivassero domande a cui Ignazio non poteva ancora rispondere, lui doveva andarsene...era straziante lasciarla ma inevitabile.
Ignazio si rivestì e alle prime luci dell'alba, la guardò ancora una volta e poi uscì.
Ginevra piano piano si svegliò, ancora ad occhi chiusi mosse una mano alla ricerca di Lui...trovò solo le lenzuola fredde ...solo un biglietto dove c'era scritto: "E' stato un dolce errore....ma mi mancavi tanto!"
Si svegliò completamente Ginevra e si sedette sul letto, lesse e rilesse quel biglietto. Ma che significava? Che cosa voleva dire Ignazio con quelle parole? Lei sapeva che quella notte non era stato solo un atto sessuale, lo aveva sentito il suo amore, lo aveva percepito negli sguardi e nei gesti...lo aveva avvertito nei suoi sussurri e gemiti...era certa di aver sentito le parole "Ti Amo" all'apice della passione.
Ora lui era scappato ed era rimasto solo un letto disfatto e tanto freddo. Non poteva abbattersi non doveva assecondare le lacrime che impertinenti le pungevano gli occhi.
Prese il cellulare per vedere se c'erano messaggi ma niente. Non sapeva che fare se chiamarlo o lasciarlo andare. Decise di chiamarlo ma lui rifiutò la chiamata. Quel rifiuto non le fece perdere la speranza...si ripeteva che non doveva abbattersi. Chiamò Martina. Le raccontò tutto.
Le ragazze insieme a Gianluca Piero e Sonia si incontrarono per pranzare insieme. Piero aveva avvertito anche Giulio. Si riunirono in un piccolo locale discreto a Villa Borghese.
Piero e Giulio rivelarono a Ginevra tutti i loro dubbi, tutti i loro sospetti su quella strana relazione tra Ignazio e Marzia.
Ginevra: "Dopo quello che è accaduto stanotte, sono sicura che Marzia ha in mano qualcosa e tiene in pugno Ignazio. Non lo avrebbe mai fatto Ignazio non sarebbe mai venuto da me e....insomma mi avete capito."
Piero: "Si non è da Ignazio...Non è da lui tutta la faccenda ragazzi"
Giulio: "Secondo me c'è sotto un ricatto, è nelle corde di Marzia fare una cosa del genere...ma non può essere una gravidanza Piero...Lei sta benissimo...è magra come un grissino e poi non ci sono i tempi...ormai sono passati troppi mesi dalla fine della loro relazione precedente! No c'è qualcosa...io ho un sospetto...penso che il ricatto riguardi TE Ginevra!"
Ginevra: "Me? E cosa può essere di così grave da poter far allontanare Ignazio?"
Martina: "Ti sta proteggendo...secondo me ...è così"
Ginevra: "Proteggermi? E da cosa? Dalle cattiverie di Marzia a studio?"
Giulio: "No....non credo è troppo poco per fargli interrompere la vostra storia...e poi Ignazio sa che a Studio ci siamo io e Papà che ti tuteliamo! No...dev'essere altro, ma non ho idea di cosa ma lo scoprirò...devo parlare con mio padre sono sicuro che lui sappia la verità."
Il pranzo finì così con l'accordo che avrebbero cercato di scoprire qualcosa! Giulio tramite il padre, Piero tramite Michele, Gian attraverso i suoi genitori.
Ginevra era orgogliosa di avere degli amici così.
Piero riaccompagnò nel pomeriggio Sonia a Firenze, e decise di rimanere i giorni di pausa del Tour con la ragazza.
Più la conosceva più le piaceva...aveva scoperto che lasciato l'imbarazzo da parte quella ragazza aveva una vena ironica molto divertente. Insieme girarono per Firenze, lui tutto imbacuccato per non farsi riconoscere, complici anche le sciarpe invernali, ed era fantastico passeggiare con lei nella città toscana. Aveva girato il mondo ma non conosceva fino in fondo la bellezza della sua Italia.
Si stavano godendo il panorama offerto da Piazzale Michelangelo. Seduti sulla gradinata, lei di spalle in mezzo alle gambe di lui, due semplici ragazzi, le mani intrecciate e il mento di lui poggiato sulla testa di lei.
Piero: "Tesoro?"
Sonia: "Mmmm?" - la ragazza cominciava finalmente a rilassarsi fra le sue braccia.
Piero: "Ma ti stai addummiscennu?" (Ma ti stai addormentando?)
Sonia: "No...ahahah è che....insomma è bellissimo stare così con te...qui! Ci credi se ti dico che quando venivo quassù sognavo di starci un giorno con la persona che am....insomma con una persona speciale, questo è il mio posto preferito di Firenze. Mi rilassa guardare il panorama e se non ci fosse tutta questa confusione mi porterei i libri per studiare."
Piero: "In effetti è bellissimo quassù....sicura che non ci hai portato qualche altro ragazzo?"- disse il siculo con un piglio di gelosia.
Sonia: "Ma ti si scimunitu di corpu? No Piero non ci ho mai portato mai nessuno di ...così speciale come te...sono venuta sempre con le mie amiche o da sola."
Sonia aveva alzato la testa e incontrò lo sguardo del ragazzo che si chinò e la baciò dolcemente...prima sulle labbra e poi sul naso che lei arricciò.
Piero: "Chi si duci Bedda mia!"- la ragazza sorrise e arrossì
Piero: "Ancora arrossisci quando ti bacio?"
Sonia a questo punto diventò paonazza.
Piero rovesciò all'indietro la testa ridendo.
Piero: "Quanto sei buffa Amore mio"
Sonia spalancò gli occhi si girò e : "EHHHH che hai detto?"
Piero ora era lui paonazzo e disse flebilmente: "Amore mio...."
Sonia: "Ma è vero?"
Piero: "Si"- disse imbarazzato- "Non ti avrei portato a Roma se non fosse così...non sarei venuto a Firenze se non fosse così....mi sto innamorando di te Sonia...non lo so se tu ricambi i miei sentimenti...ma lo sai noi siciliani come siamo? Ci crediamo davvero in certe cose"
Sonia gli mise un dito sulle labbra...e con una semplicità disarmante gli disse: "Anch'io mi sto innamorando di te...ho una paura folle...non mi sono mai innamorata seriamente prima Piero, solo delle cottarelle a scuola, ma non ho mai avuto un ragazzo prima ...non so dove sto andando devo compiere 20 anni fra pochi giorni ...e mi spaventa da morire tutto questo, il clamore che c'è intorno a te al gruppo...ma mi piaci tanto tantissimo...lo sai!"
Piero: "Picciridda mia...non ti credere che le cose stanno diversamente per me perché sono Piero Barone...io ho 22 anni e anche se ...insomma si ....diciamo che ho girato il mondo...non è che mi sono innamorato tante volte...una sola volta prima...e ora con te...la prima volta andò male...lei non ha avuto la pazienza di aspettarmi, non ci vedevamo mai, la lasciai andare...ma ora non voglio fare lo stesso errore con te...Tu sei veramente speciale!"
Si diedero un leggero bacio mentre Firenze si preparava a regalare uno dei suoi splendidi tramonti.
Piero lasciò a malincuore Firenze e le giornate spensierate che passò con Sonia ma i due ragazzi si dettero appuntamento per la settimana successiva a Acireale dove Il Volo doveva tenere un concerto. In quell'occasione Piero avrebbe conosciuto i rigidi genitori di Sonia, aveva organizzato tutto e li aveva sentiti telefonicamente più volte, giustamente erano un po' preoccupati di tutta la faccenda.

Roma
Le giornate di Ginevra passavano fra il lavoro e lo studio con Gian. Il ragazzo era molto interessato alle materie universitarie e lo appassionavano molto.
Il discorso Ignazio era sempre presente anche perché il ragazzo dopo Roma si era rifuggiato nella sua abitazione a Bologna, destando non pochi sospetti nei ragazzi. Tutti erano con le proprie ragazze approfittando dei momenti di pausa e lui? Lui a Bologna mentre Marzia era a Roma.
Il pomeriggio prima della tappa sucessiva del Tour, cioè Caserta, Piero arrivò a Roma e i ragazzi cenarono tutti insieme a casa di Ginevra che aveva preparato le sue famose lasagne. C'erano anche Cristina e Giulio. Quest'ultimo apparì molto turbato. Aveva finalmente parlato con il padre che dopo aver tergiversato varie volte gli raccontò la verità.
Ginevra: "Ma si può sapere che hai stasera...sei strano fratellino"
Cristina: "E da un paio di giorni che sta così...mi sa che si è preso un cazziatone da parte di Gianfranco!"
Giulio: "Ma no...che andate a pensare...sono solo molto stanco...ho avuto dei giorni pieni a studio e lo sapete!"- mentì il ragazzo.
Giulio era molto scosso da tutta la storia. Sapeva quanto Ginevra aveva sofferto per la morte dei genitori ed ora quest'ulteriore dolore ...no...aveva fatto bene Ignazio a sacrificarsi per lei. Lo avrebbe fatto anche lui al posto suo.
Mentre cenavano Piero chiese, senza farsi sentire dagli altri, a Giulio: "Ma poi Giulio hai parlato con tuo padre? Sa qualcosa, sospetta qualcosa su Marzia."
Giulio impallì...cosa poteva dire...neanche loro dovevano sapere.
Il ragazzo abbassò lo sguardo e disse: "No Piero non sa niente...è solo molto angosciato da tutta la storia."-
Piero lo guardò incredulo lo vide imbarazzato lo vide strano, lui sapeva...anche Giulio stava mentendo....che cosa era successo di così grave?
Ma il ragazzo non si arrese, quando la serata finì Piero chiese a Giulio di parlargli in privato.
Giulio fu riluttante ma alla fine cedette. Riuniti nel suo salottino mentre Cristina era andata a dormire Piero incalzò nelle domande.
Alla fine Giulio cedette raccontò tutta la storia davanti ad un Piero basito.
Piero: "Lo sapevo io...lo sapevo che c'era qualcosa..."
Giulio:"Piero tu non devi dire niente...Marzia è pericolosa..tu non hai idea cosa si può inventare...Ignazio non sta proteggendo solo Ginevra ma anche Voi...mi capisci?"
Piero: "Si certo io sarò muto ma ora vedo Ignazio con occhi diversi, non poteva essere impazzito da un momento all'altro!"
Giulio: "Ora mio padre e Riccardo..." Piero lo interruppe con veemenza : "Si Riccardo...cazzo Giù è suo padre non la potrebbe sbattere ad un muro e dirle di farsi i cazzi suoi"
Giulio: "Non conosci Marzia...se lo facesse il giorno dopo i giornali riporterebbero la notizia...ma che scherzi...Marzia è una Vipera Velenosa...io non posso credere di esserne stato innamorato per tanto tempo"
Piero: "Meno male che ti sei rinsavito ...Cristina è un angelo"
Giulio: "Si Piero..lo è! Ora dobbiamo solo aspettare e vedere come riuscire a far cadere Marzia...Comunque sia sono da un lato contento che tu ora sappia...quando sarete in America potrai stare vicino a Ginevra e proteggerla."
Piero: "Lo avrei fatto anche se non sapevo...per me come per te Ginevra è una sorella"
Giulio : "Bene allora aiutala ...a non stare male..."
Piero: "Tranquillo ci sarò io!"

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