41 - Veritas filia temporis

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"Veritas filia temporis"....La verità è figlia del tempo...ed era arrivato il tempo per Ginevra di sapere tutta la verità...era arrivato il momento che fossero tolti quei veli bianchi che offuscavano la vera visuale di quel che era successo...era arrivato il vento a levar la polvere dal libro della memoria e scoprire cosa era avvenuto in realtà.

Durante il lungo viaggio Ginevra fu inquieta...non riuscì a dormire ne tanto meno a rilassarsi...tesa come una corda di violino. Era mattina quando atterrò a Roma. Nessuno sapeva del suo rientro quindi nessuno era andata a prenderla.

Ma uscendo dall'aeroporto si sentì chiamare, si girò...Giulio e Cristina erano lì sorridenti. Ginevra si precipitò nelle braccia di Cristina che commossa l'abbracciò forte, poi si girò verso Giulio. Il ragazzo la guardava imbarazzato. Ginevra lo salutò freddamente...era arrabbiata con tutti. Solo Cristina si salvava dalla sua rabbia perché non sapeva...come Martina.

Ginevra: "E voi che ci fate qui...come sapevate che...?"

Cristina: "Ignazio- disse precipitosamente la ragazza- si Ignazio ci ha avvertiti lui...era molto preoccupato...ma ora, Amica Mia, una bella colazione, sei pallida, e poi ti portiamo a casa."

Ginevra: "Va bene per la colazione ma dopo voglio andare subito a studio...devo chiarire tutto con chi di dovere"- si girò verso Giulio, che non riusciva a sostenere il suo sguardo.

Roma

Ginevra guardava dal finestrino la primavera Romana, gli alberi erano tornati verdi l'aria di quell'aprile era tiepida, una giornata di sole...ma lei aveva le nuvole nel cuore.

Arrivati a studio venne abbracciata forte da Serena. Poi da sola si avviò lungo il corridoio che portava alla stanza di Gianfranco, sapeva che era a studio quella mattina, bussò apparentemente calma, sentì la voce del suo padrino pronunciare "avanti" ed entrò.

Gianfranco era seduto alla scrivania alzò lo sguardo e la fissò come se vedesse uno spettro...lo spettro della sua menzogna ma anche la luce della verità che alla fine era uscita dall'ombra finalmente. Non riusciva a parlare l'uomo, non riusciva a muoversi...era ipnotizzato dallo sguardo duro di Ginevra che non lo salutò, si avvicinò alla scrivania con passi fermi attutiti dal grande tappeto morbido...quello stesso tappeto che l'aveva accolta mentre giocava con Giulio da bambina, quando con i genitori capitava a Roma. Disse con voce fredda: "Dobbiamo parlare Gianfranco" Non lo aveva chiamato zio...no...lo stava chiamando Gianfranco...come a mettere una fredda barriera fra rabbia e la confidenza.

Gianfranco abbassò lo sguardo, si prese la testa fra le mani, e dopo un momento di esitazione si alzò, conosceva Ginevra, sapeva che ormai aveva perso la sua stima, la sua fiducia, ma soprattutto il suo affetto.

Gianfranco: "Vieni siediamoci qui sul divano!"

Ginevra: "Voglio tutta la verità ora...tutto e subito!" - disse ferma

E Gianfranco dopo aver deglutito chiuse gli occhi e cominciò il suo doloroso racconto. Parlò di un uomo onesto e corretto che evitò il contatto in tutti i modi con gentaglia malavitosa, raccontò di quanto quell'uomo si schierò con la giustizia perché sapeva che quella gente era colpevole e non poteva difenderli, di un uomo che voleva andare a dormire con la coscienza pulita e guardare sua figlia con occhi limpidi e far si che un giorno la stessa non si vergognasse di lui. Al contrario di tanti che pur di intascare denaro scendevano a compromessi con la malavita e ne facevano i loschi interessi.

Gianfranco: "Tuo padre no...tuo padre Ginevra aveva capito in pieno il significato della nostra professione: "l'Avvocato deve essere una persona con nobili sentimenti ma soprattutto valori"...Per prima cosa Ginevra il rapporto tra Assistito e Avvocato è un rapporto fiduciario...fiducia reciproca...quando sai che le persone sono colpevoli di essersi macchiati di azioni indicibili...a meno che non sei come loro non puoi difenderli...non credi in loro. E tuo padre non è sceso a patti con la Mafia! Ha conservato la sua integrità a costo di...-si commosse Gianfranco - rimetterci la vita....la sua e quella di tua madre. Ti sei salvata tu per puro caso perché...credimi avevano deciso di ...si di sterminarvi tutti! Hanno manomesso i freni dell'auto Ginevra, se i freni avessero ceduto dopo che i tuoi fossero arrivati in aeroporto saresti morta anche tu. Si hai ragione ad essere arrabbiata per non averti detto niente su tutta questa storia...ma tu non sai che tuo padre non voleva che tu sapessi. Vi aveva tenuto nascoste le minacce che aveva ricevuto, aveva lasciato te e tua madre tranquille accollandosi tutto lo stress di quella situazione. E poi mi aveva fatto promettere di proteggerti se gli fosse accaduto qualcosa. Ed io ho cercato di farlo come potevo...forse sbagliando... ma ti ho nascosto tutto solo per protezione e per la promessa fatta a lui! Dopo un anno di indagini li hanno presi quei bastardi ed ora stanno pagando per quel che hanno fatto."

Ginevra era una sfinge.

Gianfranco: "Io ti chiedo scusa per aver
nascosto, mentito, ingannato ...pensa quel che vuoi...ma lo rifarei...perché in questi anni ti ho visto serena. E ti chiedo scusa anche per aver subìto le angherie di Marzia...quella ragazza è ...è ...non lo so neanch'io cos'è ma il padre ha deciso di mandarla a New York nella sede americana del nostro corrispondente. Non intralcerà più la tua vita...ora sei libera di fare quel che vuoi. Ti chiedo solo di perdonarmi...di perdonarci tutti anche Ignazio, lui non c'entra niente...appena ha saputo si è precipitato qui a Roma con Michele per cercare di risolvere il problema. Lui ha cercato come tutti noi di proteggerti. Mi ha chiamato ieri era disperato... abbiamo parlato a lungo...non lo lasciare... ti ama davvero quel ragazzo."

Ginevra con voce roca e arrabbiata: "Mettiti nei miei panni...come posso avere fiducia in voi...in tutti voi ora? Chi mi dice che non mi nascondiate altro ...io non lo so...io non so che fare!"

Gianfranco: "Ora sai tutta la verità...non c'è altro credimi..."

Ginevra alzò il tono di voce: "Ma io non so che fare...sono senza forze...ti rendi conto che è come aver perso Mamma e Papà di nuovo...non è stato un gioco del destino...ed io per tanto tempo mi sono sentita in colpa per questo...a ucciderli è stata la mano di gente senza scrupoli...e se questi un giorno mi minacciano...?"

Gianfranco: "Non lo faranno...non possono...la banda fu scoperta...non solo le indagini sulla morte di Alberto ha portato a scoprire il capo di una cosca mafiosa ed ora sono tutti in carcere...tu non devi più temere. Abbiamo lavorato più di un anno per questo...per la tua serenità e abbiamo vinto. Io sono qui sempre a proteggerti."

Ginevra: "Ora non so più cosa fare...voglio però lasciare il tuo Studio...non è più poss. .."

Gianfranco: "No...Ginevra io ho promesso a tuo padre che per me saresti stata un'altra figlia...io ti voglio bene come una figlia...non lo fare tu fai parte di questo studio...Riccardo vuole. .."

Ginevra rise sarcastica: "Ah Riccardo...proprio lui...ma si rende conto di quel che ha fatto sua figlia? Non la saputa gestire...ne ha paura anche lui...ma per favore Gianfranco...invece di prenderla a sberle l'ha assecondata... sempre nei suoi vizi...e non solo da piccola ma soprattutto ora che è una donna! Io non so se resto qui..."

Gianfranco: "Prenditi del tempo...non ti preoccupare per il praticantato..."

Ginevra: "Ma io non so neanche se voglio diventare Avvocato...non so ..."

Gianfranco alzò la voce: "Tu Avvocato ci diventerai...questo esame lo devi fare...prima di tutto per te...e poi lo sai i tuoi volevano vederti "Una loro collega" ma soprattutto perché credimi non ho mai visto una persona così intuitiva e portata per questa professione...Tu lo farai! Sarebbe un grosso peccato...e poi ti piace lo so...lo vedo come ti applichi...quanta dedizione hai...Tu sei un Avvocato già...devi solo formalizzare con l'esame!"

Ginevra lo guardò con gli occhi lucidi.

Gianfranco: "Sei brava Ginevra e sei preparata...davvero...ah a proposito come è andata con Gianluca...lo studio ecc"

Ginevra: "Bene a Maggio ha i primi esami....ha gestito bene lo studio malgrado gli impegni del tour!"

Gianfranco: "Ottimo vedi sei una brava Tutor...ora pensa a te...prenditi del tempo....anche con Ignazio...e...!"

Ginevra: " ....e le decisioni sono e saranno solo mie...devo riflettere su tutto!"

Gianfranco: "Si Ginevra come vuoi...ma sappi che tutti noi ti vogliamo bene...e Ignazio ti ama. Ha sofferto tanto anche lui per questa Storia...ma ha pensato solo a tutelarti...non ti lasciare sfuggire questa cosa bella nella tua Vita....un giorno te ne potresti pentire."





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