Ma questo ragazzo l'avevo già visto...
*Inizio flashback*
Erano le quattro del mattino circa, e come al solito mi svegliai per colpa di un incubo.
Presi un leggings nero, un maglione pesante per il freddo ed indossai le mie all star nere. Andai in bagno e mi lavai la faccia per svegliarmi un pochino. Fatto tutto, mi diressi al piano di sotto, ma prima presi il telefono che era in carica. Giunta al piano inferiore presi le chiavi e, cosa più importante, il mio skateboard.
Uscii, chiusi a chiave la porta di casa e mi incamminai verso la spiaggia dove mio padre portava spesso me e mia sorella quando volevamo uscire: quella di El Matador Beach. Un vero spettacolo naturale.
Correvo per le poche vie che mi separavano dalla spiaggia, correvo come una matta. Lo skate andava sempre più veloce creando calore tra le ruote e l'asfalto della strada.
Dopo tre minuti arrivai alla spiaggia e dopo altri due trovai la mia roccia, dove mesi prima avevo inciso i nomi della mia famiglia.
Dopo essermi seduta, praticamente stesa sulla roccia, iniziai ad ammirare l'alba, la cosa che più amava Emily. Emily, purtroppo, fu uccisa in un attentato fatto per colpire papà, quello prima che morisse - ne avevano fatto più di uno per ucciderlo, ma solo con l'ultimo c'erano riusciti. Fu un colpo basso per tutti, soprattutto per me perché io per lei ero come una seconda madre, e tenevo a lei più della mia vita. La mia dolce, piccola sorellina...
Iniziai a raccontare le cose successe questa mattina e questo pomeriggio, verso il cielo, convinta che la mia famiglia potesse ascoltarmi e capirmi.
Guardai l'orario e constatai che si fosse fatto parecchio tardi e l'indomani avrei avuto il primo giorno di scuola da quarta superiore.
Imboccai la breve salita che mi avrebbe portato alla strada e uscita da questa, mi misi sul marciapiede. Appoggiai lo skate a terra e, prima che potessi mettermici sopra e partire, venni sballottata e caddi a terra.
Poco dopo mi rialzai, non mi ero fatta niente.
- Ma sei coglione? - dissi rivolgendomi al ragazzo, credo, coetaneo. Aveva occhi verde smeraldo, i capelli biondi e beh, un figo, ma comunque non mi aveva aiutata a mettermi in piedi, mi aveva buttata a terra e mi stava già antipatico.
- Dolcezza, le parole- ribatté lui, ironicamente, sfoderando un sorriso smagliante.
- Pretendo delle scuse! - urlai scocciata.
- Anche io vorrei tante cose dolcezza, ma molte non le ottengo sempre- detto questo, se ne andò correndo, mentre io gli imprecavo contro in greco antico, decidendo che sarebbe stato un ottimo candidato per la mia lunga lista nera.
*fine flashback*
- Coglione, voglio ancora le mie scuse. Quelle dell'altra notte e quelle di adesso- ricordo al ragazzo. Al suono dell'ultima frase, i miei migliori amici strabuzzano gli occhi pensando forse, che ci avessi fatto qualcosa di sconcio finito male.
- Non è colpa mia se quella notte sei caduta in mezzo alla strada- mise in chiaro lui, mentre i due tiravano un sospiro di sollievo.
- Certo, perché se uno mi viene addosso e mi fa cadere, non è colpa sua, ma delle sue stesse gambe che intralciavano il mio percorso. - dissi ironica, mi stavo alterando.
- Esatto- ribatté con un sorriso che mi aumentò la voglia di spaccargli quella faccia da schiaffi che si ritrovava.
Non andrà a finire bene questa cosa, Ci scommetto la mano destra. La sinistra mi serve, ero mancina.
- Basta, adesso o mi porgi subito le mie dovute scuse, o ti piegherai in due dal dolore. Poi vediamo chi sorride. - affermai scocciata e incazzata.
- Ally, forse è meglio se ti calmi- disse Sophie.
- Sophie, sto stronzo mi ha fatto cadere, voglio le mie benedette scuse, ora. - urlai.
Eravamo in mezzo al corridoio e tutti si fermarono a vedere, formando così un gruppetto di spettatori.
- MAI- disse lui. Era ovvio che fosse nuovo, altrimenti mi avrebbe già baciato i piedi e implorato perdono.
- Te ne pentirai, amico. - detto questo, sganciai una ginocchiata nello stomaco del ragazzo. Tutti fecero un passo indietro per lo stupore e la mossa repentina.
Che vi aspettavate, che stessi ferma? No, in quel caso non sarei io
- ahi, cazzo! - disse il biondino, piegandosi in due.
- Voglio le mie scuse, biondo- affermai esausta ed incazzata.
- Luke, forse è meglio se le chiedi scusa, se non vuoi ritrovarti sterile da un momento all'altro. - disse Lucas, bloccandomi il corpo in un abbraccio che mi cingeva i fianchi.
- No, io non le devo a nessuno. - disse Luke.
- A me si, stronzo- sferrai un'altra ginocchiata, sta volta in mezzo alle gambe.
- VOI DUE, SUBITO, IN PRESIDENZAA!!- urlò il preside.
- Ehi, ci rivediamo Simon. - dissi con nonchalance al preside. Erano più le volte che andavo in presidenza che i giorni in cui ero presente a lezione.
- Ally chiamami per cognome, sono il preside, non un tuo amico- era incazzatissimo.
- Ma anche lei mi chiama per nome, e per fortuna non è mio amico- lo feci irritare, mi piaceva farlo.
- MCLAUREN, PIANTALA! SUBITO IN PRESIDENZA, ANCHE TU LUKE! - urlò come un pazzo.
*dopo un'ora e una mano bianca per i pugni trattenuti in presidenza*
- Ally, che vi ha detto il preside? - chiese tutta preoccupata Sophie, raggiunta poco dopo da Lucas.
- Che io ed il biondo una volta a settimana dobbiamo stare a scuola per due ore a pulire la palestra, per due settimane. Dice che sta volta si è stufato delle mie risse, ma visto che è anche colpa di Luke che non mi ha chiesto scusa, farà tutto con me. Io sono sicura che ancor prima di iniziare a pulire, sarà già in terapia intensiva all'ospedale. Sai com'è, non mi ha ancora chiesto scusa. - dissi scocciata.
Come faremo a passare tutto questo tempo senza ammazzarci?
-spazio autrice-
fatemi sapere cosa ne pensate per favore, è la mia prima storia. accetto molto volentieri consigli e critiche, sono aperta a tutte le considerazioni che vorreste farmi perché sono queste che fanno crescere.
baci, lety❤
CAPITOLO CORRETTO
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la ragazza ribelle|| Letizia Venturi
ActionQuando l'odio e la sete di vendetta si incontrano, automaticamente si attraggono. Non possono fare a meno l'uno dell'altra. Lui alimenta lei. Lei alimenta lui. Ma se succedesse lo scontro fatale? Se si creasse come un altro tipo di bomba atomica, ma...