capitolo 6

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Finalmente suonò la campanella che segnava la fine della giornata scolastica.

Uscii dall'edificio dopo aver svuotato i libri dalla cartella e trovai Sophia e Lucas ad aspettarmi al cancello, per fare la strada di casa insieme.

- Ciao ragazzi. Andiamo a casa? - chiesi loro, dandogli un bacio sulla guancia ciascuno.

- Si Ally, andiamo. - risposero i due in coro.

Ci avviammo verso casa parlando della solita e noiosa giornata scolastica, sfottendo i professori e prendendo per il culo i compagni di classe.

Arrivati alle rispettive vie di casa ci salutammo, per poi raggiungere la propria abitazione.

Tirai fuori la chiave di casa e aprii la porta principale.

Buttai per terra lo zaino quasi vuoto, mi tolsi le scarpe ed andai in cucina per mangiarmi un po' di riso freddo preparato qualche giorno fa.

Mangiai con calma per poi buttarmi sul letto a recuperare il sonno perso la notte scorsa per colpa della gara.

Dopo un paio di ore mi svegliai. Feci una doccia veloce per rinfrescarmi un attimino, senza lavarmi i capelli, e scesi al piano di sotto.

In questa casa c'era troppa solitudine. Avrei tanto voluto un cane, ma per il mio carattere era troppo tranquillo. Mi informai su internet e decisi di adottare due lupi cecoslovacchi. Beh, animali diversamente domestici. Chiamai il numero che c'era nella descrizione dell'annuncio d'adozione.

- Pronto, parlo con Dave? - chiesi

- Si, con chi parlo? - rispose lui

- Salve, sono Ally McLauren, l'ho chiamata per l'annuncio dei lupi cecoslovacchi. -

- Ah, sì. Vuole adottarli? - mi chiese

- Si. Me ne può parlare per favore? -

- Si, allora. Sono un maschio e una femmina, fratelli. Hanno sei mesi e li abbiamo trovati in un bosco mentre morivano di fame. Forse la madre è stata uccisa. -

cazzo, uccido io chi ha ucciso la madre.

- Okay. Ehm... io sarei disponibile a venirli a prendere subito. - dichiarai

- Perfetto. Allora le mando subito l'indirizzo per sms. I cuccioli hanno già le vaccinazioni ed hanno già i trattamenti. - concluse lui.

- Perfetto. Arrivo subito. - misi giù.

Indossai le scarpe e presi le chiavi della Ferrari e del contante.

Presi telefono, chiavi di casa e sigarette ed uscii di casa, inchiavandola.

Salii sull'auto e mi diressi verso un negozio di animali, dove acquistai due trasportini, ciotole, cibo e prodotti vari.

Dopo poco arrivai alla casa del tipo, che dentro il negozio di animali mi aveva inviato il suo indirizzo.

Scesi, presi il trasportino e bussai alla porta di casa che poco dopo si aprii rivelando un ragazzo sui ventitré anni, capelli castani e occhi verdi con un fisico tonico.

- Ciao, sono Ally. - dissi

- Ciao Ally, io sono Dave. Entra pure. - mi invitò ad entrare in casa.

Entrai e dovetti ammettere che era una bella villetta accogliente.

Dave mi condusse nella stanza dove teneva i cuccioli, per poi presentarmeli.

- Lei è la femmina, mentre lui è il maschio. - mi informò lui, indicandoli.

- Perfetto. Allora, potrai venire a trovarli quando vuoi, non farti problemi, okay? Basta che mi avvisi, sono sempre disponibile, tranne la mattina che ho scuola. - dichiarai con un sorriso, accarezzando i piccoli.

- Certo, tanto il tuo numero ce l'ho. -

- Si, beh. Grazie mille per tutto. - dissi mentre misi dentro il trasportino i due.

- Ah, ecco tieni. - gli diedi due banconote da duecento verdoni. - ritienili come ringraziamento per le spese veterinarie e per averli salvati. Stai tranquillo, scoprirò chi ha ucciso la loro madre, a quel punto ti chiamerò e ci vendicheremo. - conclusi.

- Okay, grazie. Aspetto la tua telefonata. Non vedo l'ora di uccidere di botte quel bastardo. -

- Abbiamo la stessa mentalità, Dave. - sorrisi furba.

- Aspetta, ma Ally mi sembra un nome che ho già sentito da qualche parte. aspetta, tu sei la Ally che fa le gare clandestine!?- disse lui con un sorrisino

- Ci sentiamo Dave. Ah, dai il mio numero a qualche persona e giuro, - dissi guardandolo negli occhi- giuro che ti levo gli occhi con le mie mani. Sai che non mi faccio problemi. -

- Certo capitano, ho afferrato il concetto. - sorrise lui.

Presi i trasportini con dentro i miei nuovi amichetti e uscii dall'abitazione, poggiandoli nel sedile del passeggiero della mia vettura. Entrai in auto e accesi il motore, per poi dirigermi verso casa mia.

Venti minuti dopo entrammo in casa. Scesi dalla Ferrari con il trasportino nella mano destra ed aprii la porta con la sinistra.

Prima di togliermi le scarpe, misi il trasportino per terra, per poi ritornare in salotto a piedi scalzi, per essere più comoda.

Aprii lo sportellino della gabbietta liberando i due lupetti che diffidenti ne uscirono, per poi andare a curiosare un po' ovunque.

Dopo alcune ore che giocavo con i cuccioli, mi resi conto dell'ora che era fatta: erano ormai lei sette e mezza i cuccioli avevano fame poiché l'ultima volta che avevano mangiato era stata circa tre ore e mezza fa.

Preparai del latte comprato appositamente per loro in un biberon, riscaldandolo, mentre per me presi una confezione di cotolette e le misi a cuocere, preparando anche dell'insalata.

Dopo qualche minuto in bagnomaria il latte era bello caldo e dopo essermi assicurata che fosse alla temperatura ideale, presi in braccio il maschietto, di nome King e gli diedi il latte caldo, che bevve in un attimo. Con dei dolci movimenti gli massaggiai la pancia, come avrebbe fatto la madre con la lingua per stimolare la digestione del latte.

Stesso procedimento con la cucciola Queen, che trafugò il latte più avidamente del fratellino. Poi li posai nelle loro cucce. Dopo aver mangiato le mie cotolette e la mia insalata, salimmo in camera per prepararci per la nottata. La situazione era questa: io distesa in mezzo al letto matrimoniale, mentre i due cuccioli dormivano appoggiati alle mie braccia, uno per parte.

Beh, buonanotte.

*spazio autrice*

scusatemi per la lunga attesta del capitolo, spero vi piaccia.

nei commenti vorrei sapere, come sempre, che cosa ne pensate della storia.

baci, lety♥

la ragazza ribelle|| Letizia VenturiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora