capitolo 32

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Ally's pov.

I giorni passavano e di Luke non avevo più avuto notizie.
Tutti facevano finta di niente mentre chiedevo loro sue informazioni.

Mi aveva lasciata lì, in quello stanzino per andarsene chissà dove, magari con la biondina.

Perché poteva essere successo, sì.
Lei era più bella di me.
Era più solare e con il sorriso contagioso.
Era semplicemente splendida.
In confronto a lei io ero una piccola formica operaia in un mare di briciole, sotterrata dalla regina che con il suo esercito, esauriva le mie possibilità di vincere e prendere, magari, l'ultimo pezzettino rimasto di pane, giusti per sopravvivere un altro giorno.

Per una settimana ho tentato di sentirlo, chiamandolo al telefono, ma scattava la segreteria telefonica ogni maledetta volta.

E puntualmente tiravo la prima cosa che avevo sotto mano verso il muro.
Dall'abat-jour che tenevo per illuminare libri impolverati, fermi da millenni, convinta che a breve avrei iniziato a leggerli, dal cuscino o al telefono dove qualche crepatura aveva rotto il vetro termico costringendomi a cambiarlo.

Giorno 13 dopo la dissolvenza di Luke

La sveglia suonò puntuale come un maledetto orologio svizzero, facendo svegliare i lupetti che dormivano ai miei fianchi, sul lettone.
Subito cercarono di essere gentili, spingendomi dolcemente con il musetto verso l'orlo del letto, ma quando capirono di non avere chance, morsero e afferrarono la maglietta che fortunatamente usavo solo come pigiama, strattonandomi e buttandomi a terra.

- Ma dico io, siete pazzi? - gli urlai contro ricevendo un loro sguardo offeso. Ovviamente palesemente finto. Brutti stronzi.

Lentamente camminai verso il bagno, dove feci velocemente una doccia fredda e misi l'intimo. Poi presi dei pantaloncini chiari e una maglietta a maniche corte che misi dentro. Ormai il caldo si stava facendo sentire.

Indossai le superstar nere e corsi giù verso la cucina, seguita dai lupi.

- volete la colazione, belli? - gli sorrisi

In risposta ulularono, andando verso un frighetto abbastanza grande che avevo da poco acquistato per metterci dentro solo la loro carne.

Preparai la colazione per tutti e tre e mentre mangiavo i miei toast, iniziai a salire le scale per andare nuovamente in bagno a lavare i denti.

Dopo cinque minuti ero pronta e leggermente truccata. Se avessi messo troppo trucco, cosa che comunque non sarebbe mai successa, mi si sarebbe sciolta la faccia per colpa del caldo.

Provare per credere.

Velocemente andai verso la porta, prendendo chiavi di casa e quelle della macchina, telefono, portafogli e cartella, ma venni bloccata da una forza che m'impediva di andare oltre.

Queen e King stavano ostacolando il mio passaggio, guardandomi con aria di chi la sapeva lunga.

- che volete, ora? - li guardai velocemente

I due, con un rapido movimento del muso, indicarono la porta.
Volevano venire con me, allora

- volete venire a scuola? - dissi abbastanza confusa.

dopo questa frase, inutile dire che i due lupetti di alzarono e si misero davanti la porta.

Sì, volevano venire con me.

- okay, aspettate che prendo i guinzagli- camminai verso il mobile dove appoggiavo sempre i loro oggetti e appena li presi, tornai da loro.

- bene, andiamo. Correte a bere e mangiare e dopo raggiungetemi giù. Vi aspetto-

Subito corsero a fare rifornimento per le ore successive, mentre io scesi le scale che comunicavano con il grande garage.

Sbloccai le portiere dell'Audi A6 e lasciai aperta la parte posteriore, in attesa dei lupi che poco dopo arrivarono, saltando in macchina.

Con il pezzo di corda che avevo legato alla maniglia, Queen chiuse la portiera tirandolo verso di sé, pronti per partire. Con il telecomando aprii il cancello per uscire dalla proprietà, e poco dopo iniziai ad accelerare stando attenta a non esagerare per via degli animali che tenevo nei sedili posteriori.

Con pochi minuti di ritardo entra a scuola, ma venni fermata dal preside.

- che c'è? - chiesi controvoglia.

- non sono ammessi animali in questo istituto, men che meno se di una elevata pericolosità. -

- non me ne frega, ci vediamo. - dissi scocciata

- se entri in classe con quei due sacchi di pulci, ti farai un giro in questura- mi minacciò.

- se osi ancora minacciarmi, chiamarli sacchi di pulci e mancarci di rispetto, ti farai un bel viaggetto per l'isola che non c'è. Non so se capisci che intendo dire..- sussurrai al suo orecchio, facendolo rabbrividire per la paura.
Di certo non poteva essere un brivido di freddo. Si stava morendo di caldo.

- e dopo questa, McLauren, può ritenersi sospesa per due settimane- disse l'uomo, andandosene.

«ci sta un po' di meritata vacanza. grazie stupido.» Sussurrai tra me e me.

Velocemente camminai sorridente verso la mia auto e dopo esserci salita e aver messo dietro i lupi, accesi i motori e guidai velocemente verso la spiaggia.

Una volta arrivata, passammo lì tutta la giornata, per poi tornare stremati a casa verso le otto.
Con le uniche forze che mi rimasero feci una doccia e preparai da mangiare per tutti. Poi, tutti a nanna.

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Mi sveglia nel cuore della notte per l'improvviso suono del campanello che continuava a suonare in modo altamente fastidioso.
Velocemente presi la pistola, tolsi la sicura e scesi le scale seguita da Queen e King, allarmati anche loro.

Arrivata alla porta d'ingresso guardai dallo spioncino, aprendo la porta.

- e tu che ci fai qui? - dissi, puntandogli l'arma contro.

Perché lui era qui?
Che voleva ancora?


*spazio autrice*

Buon pomeriggio.
Scusate per il ritardo, ma sono stata molto impegnata. Poi mi si è cancellato tre volete il capitolo, nella stessa ora, nello stesso momento in cui volevo pubblicarlo per dire "ma si dai, facciamo una sorpresa e pubblichiamo prima". No, okay.

Comunque, ecco qua il capitolo 32.

Spero che sia di vostro gradimento.

Domandine:

1) come state?
2) vi è piaciuto il capitolo?
3) vi piace Ally?
4) nome ship dei personaggi?
5) chi sarà questa persona?

PER CAPITOLO 33: 45 stelline e 65 commenti

Baci, lety❤

la ragazza ribelle|| Letizia VenturiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora