capitolo 13

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Da oggi inizio a fare pubblicità, per chi la volesse contattatemi in privato.
Suggerisco: " Rescue me " di AnnetteGutierrez.

Capitolo 13:

Eravamo solo io e lui, due persone in guerra. Io ero determinata a scoprire l'identità dell'uomo, lui pronto a uccidermi.

Ero sola, io contro di lui. Nessuno doveva mettersi in mezzo.

Gli alunni spiavano dalle classi cosa stesse accadendo, mentre presi parola.

- ci conosciamo, finalmente. Hai smesso di venirmi dietro come un cagnolino? - lo presi in giro.

- non sai contro chi ti stai mettendo, Ally McLauren- parlò lui. La sua voce era roca, profonda e tagliente e ciò rendeva quest'uomo probabilmente abbastanza vissuto, probabilmente sui trentacinque anni.

- esatto. Non capisco anche il motivo del tuo seguirmi così insistentemente, caro. - mi avvicinai a lui, giocando con la pistola

- semplicemente ordini, McLauren- rispose.

Ero a pochi metri da lui.

In una frazione di secondo presi la pistola impugnandola bene, tolsi la sicura e sparai alla rotula del ginocchio sinistro, facendolo cadere a terra. I miei compagni di scuola iniziarono a urlare, mentre un'altra sagoma venne verso di me.

- sicuro? Solo ordini!? Dammi nomi, o ti uccido! - urlai senza ritegno.

- che succede, Ally? - venne verso di me Luke, cautamente.

- succede che questo sfigato mi segue da quattro giorni, cinque ore e sette minuti. Succede che ora mi sono stufata, e succede che, per sbaglio, sia partito un colpo di pistola, colpendo la sua rotula. Tutto qua, Smith. Ora vattene, è una cosa tra noi due. - dichiarai duramente e guardandolo negli occhi.

- giù, Ally! - urlò subito dopo lui.

Senza fiatare mi buttai a terra, mancando il colpo partito dell'uomo misterioso.

- come hai osato, brutto bastardo! Io ti uccido! - urlai scagliandolo sul tipo, mollando calci e pugni.

Subito dopo Luke venne verso di me, trattenendo un pugno che stava per colpire la mascella del bastardo.

- Smith, levati dai piedi. Lo dico con le buone- sussurra minacciosa.

Evitò le mie parole prendendomi per i fianchi e facendomi alzare dall'uomo agonizzante sul pavimento. Di sicuro non sarebbe sopravvissuto al lungo.

- McLauren, calmati. Immediatamente anche. Ora andiamo via, devi sbollire la rabbia. - mi disse chiaramente.

Nonostante non volessi mi lasciai trasportare da Luke, ma prima che potessi essere troppo lontana colpii le costole destre dell'uomo con un calcio e sparai al fegato.

- questo è per avermi spiato mentre mi cambiavo, ieri e questo è perché sei talmente un pezzo di merda. - detto ciò, uscii da scuola.

Luke non fiatò, ma mi portò alla sua auto facendomi salire al posto del passeggero, montando lui sul posto guida e accendendo l'auto.

Fu così che partimmo per una meta a me sconosciuta.

*Spazio autrice*

Scusate se il capitolo è corto, spero vi sia piaciuto e boh, grazie

Baci, lety♥

la ragazza ribelle|| Letizia VenturiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora