Entrai in palestra brontolando per il frastuono provocato dalla musica proveniente dalle casse a tutto volume, buttando lo zaino e il giubbotto a terra.
In lontananza, nella zona pesi, vidi una sagoma intenta a sollevare dei bilancieri.
Scocciata dalle cavolate che stava facendo, presi la prima cosa che avevo sotto mano: una tromba da stadio, che il giovane professore di ginnastica usava per farci tacere, visto che a voce non si sentiva per il troppo rimbombo delle voci di noi alunni.
Presi la tromba e la impugnai per bene. Coprii per quel che potevo le orecchie, per poi far fare eco al suono dell'aggeggio, provocando un frastuono incredibile.
Prima che la tromba suonasse, Luke non sapeva della mia presenza. Tutto d'un tratto si trovò disteso sul pavimento, dolorante e infuriato nero con me.
- avanti Smith, abbiamo del lavoro da fare! - gli urlai contro ridendo, mentre la mia mentre stava facendo un flashback della scena appena successa.
-cosa ti ridi, McLauren, eh! Ti credi tanto figa solo perché sei popolare? - accelerò il passo verso di me.
- non tutti siamo uguali. A me, a differenza tua, importa veramente poco del seguito e della popolarità. L'importante è far capire chi sei, essere accettato per la persona che vuoi essere, invece che per quelle che diventeresti pur di stare con loro. Hai capito questo discorso, o fai fatica a comprenderlo? - spiegai a Luke, mentre nell'ultima frase alludevo alla sua stupidità.
- ho capito più di quanto credi, cara- sputò queste parole come l'acido veleno di un serpente minacciato.
- bene, allora mettiamoci all'opera- conclusi il discorso, dirigendosi verso lo sgabuzzino prendendo il moccio e la scopa.
- io spazzo per terra, poi tu passi con il moccio. Ci siamo capiti? Così saremo più veloci- coordinai la situazione, prendendo in mano la scopa.
- tutto, pur di andarmene via da questo posto- annuì Luke.
- bravo schiavetto- risi io.
Passarono dieci minuti di silenzio tombale, nei quali si sentivano solo lo sbattere della scopa per terra e i sospiri frustati e assonnati di Luke.
Stavo a dir poco morendo di caldo, rassegnandomi al fatto di dovermi togliere il maglioncino e rimanere in canottiera.
Stavo togliendo il maglioncino, quando Luke si accorse di quello che stavo facendo, guardandomi con occhi sgranati.
- vuoi una foto? Sai, dura di più- lo stuzzicadenti divertita dalla situazione.
- beh, se vuoi puoi mandarmela- ammiccò lui.
- ma anche no- risi io.
Tolsi definitivamente il capo per poi appoggiarlo sul giubbotto, evitando di sporcare il colore chiaro del tessuto.
Ogni minuto che passava infinito, sentivo sempre più aria soffocante in quella enorme stanza; ho sorpreso troppe volte Luke mentre mi guardava e io non ce la facevo più, mi dava sui nervi.
Ultimo pezzo di angolo e avevo finito la mia parte.
Quando finii quel pezzo, andai verso Luke.
- io ho finito, vado a casa. Sbrigatela da solo- annuncia svelta rimettendomi il maglioncino e mettendo poi lo zaino in spalle, prendendo con la mano destra la giacca e con la sinistra le gomme alla menta mettendone una in bocca, iniziando a masticarla.
Non lasciai iniziare Luke a parlare, che gli diedi uno schiaffo.
- perché?!- urlò lui arrabbiato, indicando il punto colpito con lamano.
- mi hai guardata troppo, Smith. Dai l'urto. Ritieniti fortunato che non ti ho spezzato qualche arto- sussurrai minacciosa al suo orecchio.
Ricomponendomi uscii dall'istituto, dirigendomi verso l'auto di mia proprietà.
E fu così che, tornando a casa e coccolando Queen e King, conclusi la mia giornata, addormentandomi senza mangiare.
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*Note autrice*Scusate per l'enorme ritardo, ma come già detto nell'avviso ho il computer rotto e sto aggiornando a mezzanotte (del 29 dicembre).
Ma fa stesso, questo capitolo lo terrò per capodanno, visto che a Natale non l'ho pubblicato (e mi scuso di cuore).
Intanto continuo a fare bozze, e niente.Buon anno nuovo, amici miei.
Grazie per essermi così vicini, nonostante i miei momenti in cui non aggiorno per settimane.
Grazie per +2,48k di letture, mi rendete molto felice.
E grazie per essere come me, una ragazza che ama sognare di cambiare il mondo, o per lo meno il suo, viaggiando in uno spazio temporale parallelo dove regnano sovrane la pace e la serenità che può dare un semplice libro scritto con il cuore.
Grazie per essere come in questo nuovo anno, pronto per farci sapere se sarà un altro di quelli #mainagioia,
anche se adesso la mia gioia siete voi.
E niente, grazie e buon anno nuovo.Baci, lety♥
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la ragazza ribelle|| Letizia Venturi
ActionQuando l'odio e la sete di vendetta si incontrano, automaticamente si attraggono. Non possono fare a meno l'uno dell'altra. Lui alimenta lei. Lei alimenta lui. Ma se succedesse lo scontro fatale? Se si creasse come un altro tipo di bomba atomica, ma...