capitolo 10

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La sveglia suonò puntuale alle 6:30 del mattino.

Come ogni volta presi l'aggeggio e lo buttai da qualche parte nella stanza, probabilmente rompendolo.

Queen e King iniziarono a leccarmi la faccia pretendendo coccole e cibo.

Svogliata scesi dal letto dirigendomi verso la cucina, trascinando con me le coperte mettendole a copri spalle, mentre ogni due per tre sbadigliavo.

Preparai la colazione per tutti e tre, tornai su e feci la cartella, mi vestii e mi lavai per bene, successivamente truccandomi con del semplice mascara.

Come ogni giorno ero in ritardo, ci mettevo troppo a fare colazione.

Presi telefono, misi le scarpe e lo spolverino e caricai sulle spalle la cartella, mettendo dentro un pacchetto di gomme da masticare alla menta.

- Fate i bravi voi due, okay? Al mio ritorno, andiamo a fare un giro-. Salutai i lupetti, uscendo e chiudendo a chiave la Porta di casa.

Tirai fuori da giubbotto le chiavi dell'Audi A6, mi accomodai all'interno e accesi la macchina, dirigendomi verso Starbucks. Avevo proprio voglia di un frappuccino.

- Salve, vorrei un frappuccino per favore- chiesi a commesso.

-arriva subito, sono tre dollari- mi diede lo scontrino.

-ecco a lei- dissi, passandogli i soldi, per poi prendere la bevanda calda appoggiata sul bancone.

Senza battere ciglio ritornai in macchina e avviai il motore, raggiungendo l'entrata della scuola. Parcheggiai e presi cartella, bevanda e telefono. Misi le chiavi dell'auto nel giubbotto e scesi, chiudendola a chiave subito dopo.

Mi diressi verso il portone in legno massiccio della scuola. Volevo già entrare in classe per farmi i cavoli miei, stando da sola. Stavo per mettere piede dentro l'aula, quando il preside urlò il mio nome.

- McLauren, le ricordo che oggi ha il pomeriggio con il signorino Smith. Si comporti bene, non voglio altri problemi con la legge per causa sua. Mi è bastato il disturbo di quiete pubblica l'anno scorso, e l'arresto per rissa l'altro ancora. Stop, ci siamo capiti? Resterà due ore con Luke a pulire la palestra, poi potrà andare. Okay? Okay! - parlò talmente veloce che feci fatica a capire tutto il discorso.

- certo caro, ci conti. - gli sorrisi distrattamente entrando in classe, prendendo posto e poggiando i piedi sul banco. Presi il telefono e inizia a vagare sui social sorseggiando lentamente il frappuccino.

Il tempo passò in fretta, la campanella suonò e ci ritrovammo tutti in poco tempo con una professoressa di canto che urlava perché alcuni, cantando singolarmente, non riuscivano a prendere le note della canzone "All of me", di John Legend per la poca concentrazione e il poco impegno.

La campanella suonò per la terza volta e finalmente era ora della merenda.

Nel mentre che andavo a portare i miei libri nell'armadietto, incontrai Luke.

- ehi stupido, abbiamo la punizione oggi pomeriggio. Ricordalo- risi.

- tutta colpa tua, io oggi non farò niente. - rispose a tono e arrabbiato.

- keep calm, amico! - urlai, andandomene.

Al mio armadietto, come al solito, trovai Lucas e Sophia a discutere.

-ciao ragazzi. Che succede? - chiesi perplessa.

- ciao Ally- mi salutarono loro.

- tesoro, succede che Lucas dice cavolate su cavolate- rispose Soph.

- tipo? - usai un tono divertito.

- tipo che Titti, l'uccellino dei Baby Looney Tunes è un maschio. Ally, mi ha rovinato l'infanzia, capisci!? Ma io no eh, non gli credo! - la ragazza era nel panico, camminava avanti e indietro come una squilibrata mentale. Faceva paura a occhi sconosciuti.

E fu così, tra battute e pretese in giro, passammo la ricreazione.

Le ultime due ore avevo matematica e informatica, entrambe passate fuori dall'aula.

Al suono dell'ultima campanella salutai Lucas e Sophia che mi raccomandarono di non fare del male a Luke.

Avrei passato due ore della vita con lui, uccidetemi ora, imploro perdono.

*Note autrice*

Nuovo capitolooo

Fatemi sapere che ne pensate e niente, buonanotte bella gente😘

Baci, lety❤

la ragazza ribelle|| Letizia VenturiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora