2 ; Callipso

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-"Ciao.." sorrido io imbarazzata.

Racatto quel che era caduto sotto il suo sguardo vigile prima di rialzarmi in piedi, prendere l'ovetto di pasqua e buttarglielo praticamente in mano.

Dio, che figura patetica. Con un secchione, poi!

-"Uh, grazie melle." dice guardando da sotto le lenti degli occhiali spessi il piccolo affare che si è ritrovato tra le mani, con un accento sicuramente non italiano corretto.

Sorido, rossa come un peperone e me ne vado, non curandomi nè di averlo lasciato solo, nè della penna che forse è ancora in aula computer.

-"Aspetta!" mi sento chiamare da lui, quando sono già in fondo al corridoio "Chi sei?" mi chiede, ma ormai sono troppo lontana per poterglielo dire.

Esco di tutta fretta dalla scuola e a metà strada tra casa mia e l'edificio lasciato trovo Carlos ed Emma intenti a parlottare.

-"Ehi, che fine avevi fatto?" mi chiede il primo, mentre mi affianco a lui.

-"Ah, la mia penna fortunata. L'ho lasciata in laboratorio di informatica."

-"Accidenti" commenta Emma, sa quanto ci tengo a quella penna "Ritrovata?"

-"No" rispondo io "Ho avuto l'onore di completare il mio progetto della Porta prima di raggiungere la classe. Schiantadomi in malo modo addosso ad un ragazzo." sbuffo, guardando una lattina di coca schiacciata abbandonata sul marciapiede che successivamente inizio a scalciare.

-"Uh, un figo?! Tipo che ne so... James Maslow?" ridacchia tutta emozionata Emma. Ha sempre avuto una cotta per quel ragazzo di 5B - sempre dello scambio culturale. Ed effettivamente è il gran figo di turno.

-"Magari! Un nerd che manco mi ha aiutata ad alzarmi... O a raccogliere le robe che mi erano cadute."

-"Un nerd come?" chiede interessata Emma.

-"Occhiali spessi tipo Rayban, occhi color nocciola misto caramello, fossette, capelli castano scuro tirati col gel da riccone... Accento strano." commento mentre continuo a calciare la latta vuota.

-"Beh da come lo descrivi non è male!"

-"E non lo è..." mi sfugge. Arrossisco: maledetta boccaccia "S-solo che... Beh, un nerd."

-"Logan Henderson?" chiede Carlos, intervenendo per la prima volta dall'inizio della conversazione.

-"Sì. Può essere. Mi ha detto, adesso che ci penso, di chiamarsi Logan." affermo, sovrappensiero.

-"Ah, poveretto. Non è uno sfigato, sai? Anzi!" ridacchia Carlos "È simpaticissimo."

-"Ma ad una ragazza importa poco della simpatia!" scherza Emma "Scommetto che non l'hai invitato allo scambio di figuraccie di domani."

-"Merda!" urlo, tirando un calcio più forte alla lattina che la fa cadere dal marciapiede "No, mi ero dimenticata di quel coso. E adesso cosa dico? Che me lo sono mangiato l'uovo?! La figuraccia l'ho fatta sul serio!"

Carlos scoppia a ridere.

-"Dovresti recuperare l'essere che sembra carino e chiedergli di venire con te domani. Carlos magari ha il suo numero dato che sono compagni di progetto."

-"Ovvio che ce l'ho!" esclama lui, asciugandosi le lacrime agli occhi dal ridere "Ma non te lo passo!" e riparte a ridere ancora.

-"Perchè?" chiediamo in coro io ed Emma.

-"Perchè voglio vedere Gont e la Porta domani sgridarti per esserti mangiata l'uovo!"

-"Ma non l'ho mangiato!" protesto.

-"E allora lo troveremo da sole." afferma convinta Emma.

-"Come?"

-"Questa sera c'è una festa a casa Maslow..."

-"Oddio ho capito. Assolutamente no. Non sarò parte del tuo piano malefico." la interrompo io.

-"Ma quale piano malefico!" ridacchia "Io mi arrangio e tu pure. Dico solo che se quello che hai incontrato tu è Logan del progetto, novantanove percento è a casa del suo compagno per la festa."

-"Non mi pare il classico tipo da festa..." commento. Sarà anche un po' carino, ma di sicuro non il classico tipo figo da festa fino alle due del mattino.

-"E che ne sai? Neanche tu lo eri." dice lei. Ed ha maledettamente ragione.

Mi infilo nel vialetto di casa mia mentre gli altri due proseguono fino al condominio dove abitano entrambi.

-"Passiamo a prenderti alle nove!" mi urla Emma.

E finalmente rientro in casa mia.

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