Le settimane scorrono veloci e la mia materia preferita, attualmente, è quell'idiotissimo progetto della Porta e Gontricelli.
Recitare mi fa star bene, mi sento viva, quasi un piccolo corpo vuoto che si riempie dell'anima del personaggio. Sì, recitare Divergent è la cosa più bella che mi potesse capitare.
Durante le domeniche in cui io e Logan ci troviamo, parliamo del più e del meno, della settimana e principalmente del progetto che sta appassionando tantissimo entrambi, cercando di non essere troppo espliciti nel dimostrarci affetto. Alla fine, però, concludiamo sempre con un bacio che di implicito non ha proprio niente.
I miei incubi si fanno valere, a tratti, quasi ogni notte ma più tempo passo con Logan, più mi accorgo di quanto è stupido quello che il mio subconscio elabora.
Oggi - lunedì - ho recitato la scena della simulazione di Quattro, del suo tatuaggio e del bacio. Grazie a Dio Spalli ha fermato Scollo prima che mi slinguasse. Bleah.
Il tutto, come la fortuna ovviamente vuole, sotto lo sguardo vigile del laboratorio musica mentre Carlos, Logan, James, Kendall e Dustin ci osservavano. Ho avuto l'onore di ascoltare una loro canzone, mentre ripassavo il copione e, caspita. Sono una band fantastica.
Oggi pomeriggio sono stata convinta da mia mandre ad andare all'ospedale con Dustin per salutare Annabeth, anche se non ci risponderá. Lui è appena arrivato a prendermi con la sua auto e stiamo animatamente discutendo di musica.
-"Ariana Grande?" gli chiedo, pensando alla faccia schifata che farebbe Logan.
-"La adoro! Anche tua sorella! Ma con gli altri faccio finta di niente, non penso sia il loro genere."
-"Ma se è pop, come la vostra musica!"
-"Sì, ma è una ragazza. Ed è famosa. Diciamo che forse sono invidiosi!" ridiamo "In ogni caso, a me piace anche Justin Bieber..."
-"Ecco... Beh... Non dico che mi faccia schifo, ma magari quello no. Adoro alcune sue canzoni, ma non tutte."
-"Capito. Ellie Goulding?" mi chiede
-"Fenomenale! Niki Minaj?"
-"Strepitosa."
Ed in poco tempo raggiungiamo l'edificio ospedaliero.
-"Salve, come posso aiutarvi?" chiede una gentile infermiera dal front desk.
-"Annabeth Ubert. Siamo sua sorella ed il suo ragazzo." comunico.
-"Certo. Primo piano, terapia intensiva stanza 208. Buona giornata." le sorrido di rimando e ci dirigiamo verso il luogo indicatoci.
Troviamo mia madre e mio padre parlottare animatamente con il dottore che probabilmente si sta prendendo cura di Anna.
-"Ma non è possibile!" sento dire a mio padre "Come faremo? Dovremmo andarci anche noi."
-"Vi lascio soli." dice il dottore, andandosene poichè ha notato me e Dustin sopraggiungere.
-"Dustin!" lo saluta mia madre, abbracciandolo.
-"Cosa succede?" chiedo, guardando i miei genitori tenersi per mano. Dustin si siede su una sedia della sala d'aspetto.
-"Nulla tesoro, ne riparleremo." mi rassicura mamma, sorridendo.
-"È importante?"
-"Sì." conferma i miei timori mio padre.
-"Signori, potete entrare. Due alla volta, per cortesia." ci comunica un'altra infermiera bellissima, alta con i capelli scuri.
-"Andate voi." sussurra mia madre, spingendomi un po' assieme a Dustin.
Entriamo: nella stanza c'è il classico odore da disinfettante e manca l'aria.
-"Ciao Anna." la saluta Dustin, prendendole la mano con i secondi scanditi dall'elettrocardiogramma.
Ha una mascherina che le copre le vie respiratorie: sará probabilmente ossigeno o sicuramente qualcosa che l'aiuta a sistemarsi la schiena.
-"Non dovrei sentirmi in colpa." commento, guardando fuori dalla finestra il parcheggio pieno di persone che vanno e vengono "Dopotutto ho fatto solo quello che lei mi aveva chiesto."
-"Neanche io dovrei" commenta Dustin, coccolando la mano di Annabeth "le ho solo permesso di fare un giro per il condominio come aveva chiesto. Sembrava felice a casa mia." sospira, appannando i grandi occhiali che porta.
-"Cosa potremmo fare per rimediare?" chiedo, non sapendo davvero da dove cominciare.
-"Standole vicino. Evitando di vederla non ti alleggerirai la vita, Callipso."
Sospiro: ha pienamente ragione.
-"Non hai caldo?" chiedo.
-"Sì, un sacco."
-"Bene. Beh, vi lascio soli. Voi che vada a prenderti un po' d'acqua?"
-"No, sto bene così." declina lui, occhi solo per Annabeth.
-"Allora vado a prenderla per me." sorrido ed esco dalla stanza.
Mi dirigo verso la piccola nicchia per le macchinette automatiche, poco distante dalla sala d'aspetto.
-"Ma guarda chi si vede!" esclama una voce alle mie spalle: Andrea Scollo.
Ancora lui.
-"Ciao Andrea." sorrido super finta, girandomi verso di lui dopo aver prelevato dal fondo del distributore la mia bottiglia di acqua minerale "Non ti avevo ancora ringraziato per il tuo intervento quel sabato... Beh, quindi grazie." e cerco di svignarmela, ma lui mi prende per il braccio, stringendo anche piuttosto forte.
-"Prego. E complimenti per la recitazione, ci sai fare parecchio."
-"Anche tu." biascico, tentando nuovamente la fuga, invano "Potresti anche lasciarmi..." sussurro a denti stretto: sto veramente perdendo la pazienza.
-"E tu potresti anche uscire con me. Insomma, ricomincare."
Sbuffo.
Cosa vuole dalla mia vita?
-"Ascolta Andrea, grazie per quel sabato, grazie per i complimenti e grazie per l'invito. Ma non vuol dire che ora sia tutto rose e fiori, ok? Tra noi c'è qualcosa solo quando recitiamo perchè io sono Tris e tu sei Quattro."
-"Ti vedi ancora con Logan?"
-"Cosa?! No!" esclamo "Solo perchè non esco e non mi sento più con lui, non vuol dire che tu possa chiedermi di uscire. Ricordo che anche tu hai tentato di abusare di me..."
E non eri drogato!
-"...quindi ora siete uno pari e lasciatemi stare." sbuffo, concludendo la mia frase ed uscendo dalla nicchia.
-"Perchè non mi hai lasciato spiegare!" urla lui "Logan mi aveva drogato! Me l'ha detto lui la mattina dopo!"
E sì, io sono un piccolo unicorno fucsia cangiante che caga soldi e piange caramelle.
Ridacchio per il mio pensiero mentre torno alla sala d'aspetto.
***
Un'ora e mezzo dopo circa io e Dustin siamo in auto, mamma e papá ancora in ospedale.
-"Tu sai cosa fosse successo?" chiedo, riferendomi al fatto che i miei genitori non vogliono dirmi quel che ha comunicato loro il dottore.
-"No." nega lui, sorridendomi mentre ci fermiamo ad un semaforo rosso "Penso sia una cosa su cui discutere tra loro, ma stai tranquilla che se fosse preoccupante od importante ti interpelleranno sicuramente."
E così avvenne, ma solamente qualche settimana dopo, quando era giá tutto deciso ed imminente.
--CAN U SMILE JUST A SECOND?🌸
Che schifo di giornata. Ho preso 6 in fisica. Uff. Vabbè, vi risparmio le mie lamentele. Buona lettura e fatemi sapere come sempre 💕 Per qualsiasi domanda: Instagram -> barrieradelsuono
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...