19 ; Callipso

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Logan mi ha fatto male, di nuovo. Ma non posso pretendere nulla. Insomma, lui non è fidanzato con me.

Non dovrei fare queste scenette da ragazza gelosa in menopausa. Ma è più forte di me.

Sospiro, entrando in classe. Oggi la professoressa ci riconsegna le verifiche di chimica. Non sono molto sicura del risultato.

Suona la seconda campana e nè Carlos nè Emma sono ai loro posti. Che fine hanno fatto?!

-"Buongiorno ragazzi!" si annuncia la vecchiaccia con i capelli grigi raccolti in uno chignon disordinato.

-"Buongiorno." la salutiamo noi, in uno svogliato coro.

-"Chiedo scusa per il ritardo che ho accumulato nel correggervi i compiti, ma ho avuto altre classi prima di voi."

Alzo gli occhi al cielo: sempre la stessa scusa.

Come se uno studente si giustificasse dicendo: Scusi prof., non ho fatto i compiti perchè gli altri insegnanti mi hanno dato cose da fare prima di lei.

-"Signorina Ubert, qualche problema?" mi richiama. È vecchia ma da distante di vede benissimo.

-"No prof., ho una brutta giornata."

-"E vedrá che peggiorerá! Il suo compito non è andato bene, come quell del novantacinque percento della classe. C'è stato un solo otto della Rossi e due sufficenze."

Merda.

-"Ce li consegna?" chiede Lorella.

-"Certo."

E passa a distribuire i fogli.

Io, avendo il cognome che inizia per U, devo attendere.

-"Signorina Ubert, sei meno."

-"Quindi cosa segna nel registro?" chiedo, non capendo.

-"Cinque e settantacinque." riponde, con tono di ovvietà e va a consegnare alla Zaltran - Lorella - la sua veririca.

In quel momento entrano Carlos ed Emma.

-"Scusi il ritardo, prof.!" si giustificano in coro.

-"Alla facccia del ritardo! La lezione è già iniziata da quindici minuti!" li riprovera "Come mai?"

-"È una brutta giornata." dicono assieme.

Io ridacchio: la mania della brutta giornata come giustifica ce l'ha passata Carlos. E - più che altro - la stessa scusa l'ho usata poco prima io.

-"Andate a sedervi. Non vi scrivo una nota solo perchè la signorina Rossi ha preso otto nella verifica di nomenclatura."

-"Otto?!" chiede tutta felice Emma. La prof. annuisce. La ragazza prende quindi posto al mio fianco.

-"Ed io?" chiede curioso Carlos.

-"Quattro e mezzo."

Boffonchiando un vaffanculo, Carlos si siede alla mia sinistra.

-"Tu?" chiede sussurrando Emma.

-"Cinque e settantacinque. Che cazzo di voto è?! Non poteva darmi una stramaledetta sufficenza?!" sbuffo io, alterata.

-"Beh, vedrai che tra un po' sará una bella giornata." sento biascicare ad Emma con un sorriso perverso.

***

La scuola finisce in fretta ed io non so come dire ai miei dell'insufficenza in chimica.

Esco dalla mia classe e trovo Logan appoggiato con le spalle al muro davanti la mia aula, uno strano sorriso in volto.

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