La guardo dormire sul sedile della mia Ford Mustang nera, ormai parcheggiata a casa mia. Sorrido: sembra proprio un angioletto.
Anzi, un cupcake. È quello a cui l'ho paragonata sin da subito. Bassa, dai capelli biondo cenere. La prima volta che l'ho vista era vestita con una canotta bianco avorio con su scritto 'Sweet' in nero e pantaloni scuri. Il bel viso pallido rotondo, i due nei affiancati sotto l'occhio sinistro. È stata sin da subito il fiore più bello che avessi mai visto. Le lanciavo sguardi di sfuggita, ogni tanto, nel cortile della scuola. Sono stato così felice di vederla sbattere addosso a me, poco più alto di lei. Era diventata rossa in volto, cosa che non le avevo mai visto fare, probabilmente a causa della sua fama come ragazza scopabile ed acida.
Più di qualche volta i miei compagni - tutti fidanzati - avevano avuto desideri erotici con lei ed io non capivo. Come si fa a volere una ragazza per il sesso? Non è un oggetto, va trattata bene, come un tesoro. Prima di desiderare un'altra ragazza bisogna pensare a quanti desiderano la propria.
Ed è buffo: un tempo la pensavo diversamente. Molto. La prova è la vita di Ameliè. Da quel momento sono cambiato, per forza. Non avrei fatto morire nessun'altra ragazza. Ma l'ho superato.
Io invece guardavo Callipso come un fiore che sboccia nella stagione sbagliata: è costretto a crearsi una corazza per fuggire dalla possibilità di morire soppresso dalla realtá. Eppure non capisco come un cupcake come lei sia costretto a ricorrere a questi mezzucci. Oggi pomeriggio ho capito, almeno in parte: la sorella scappata di casa. Ha dovuto prendere il suo posto e colmare il vuoto nei suoi genitori.
Sospiro e la guardo digrignare i denti e posare la testolina bionda sul finestrino producendo un forte rumore. Mugugna: dev'essersi fatta male. Ridacchio e scendo dal mio lato di auto. Faccio il giro della macchina e apro la portiera sul lato di Callipso e velocemente metto il braccio sotto la sua testa: se no si sarebbe sbilanciata verso l'esterno cadendo. Sorrido: sono così perso, di lei, di com'è e della sua schiettezza.
'Non sono ancora sicura di amarti completamente' mi aveva detto. E sono stato contento di sentirglielo dire: non vorrei che facesse qualcosa di cui potrebbe poi pentirsi.
La prendo in braccio, slacciandole la cintura e con il ginocchio spingo lentamente la portiera per richiuderla.
-"Logan..." la sento chiamarmi nel sonno e sentirmi nominare da lei è il suono più bello che potesse mai arrivare alle mie orecchie.
La trasporto dentro casa e percorro il corridoio sino ad una camera degli ospiti. La adagio sul letto. Sono incerto sul spogliarla o no, ma preferisco non metterla a disagio. Le tolgo semplicemente i trampoli che porta ai piedi e mi siedo sul letto coccolandole i capelli.
Mi fa stare così bene toccare questi filamenti d'oro pallido. Le poso un bacio sulla fronte ed esco dalla stanza - non voglio affrettare nulla mettendomi a dormire con lei.
Mi torna poi in mente del discorso di sua madre. Rientro nella stanza ed estraggo il suo cellulare per chiamare Emma. Scorro la rubrica e casualmente finisco sul mio contatto che è salvato come 'Loggie🌸'. Sorrido: quando vuole è estremamente dolce.
Premo il pulsante chiamata di fianco al nome 'Emma💫'.
-"Whei 'lipso!" risponde tutta contenta mentre esco dalla stanza per non svegliarla.
-"Ciao Emma, sono Logan."
-"Oh, uffa. Avevo intenzione di descrivere alla mia migliore amica nel dettaglio il mio primo bacio con James. Sei un guastafeste!" scherza lei, ridacchiando. Non sembra ubriaca.
-"In un altro momento, va bene? Così dopo lei ti racconta il nostro. Adesso ho bisogno di un favore."
-"Ma cosa... Voi vi siete..." tossisce scandalizzata "BACIATI! ODDIO!" ed ecco che parte la sclerata da ragazza.
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...