-"Tesoro, le valigie sono pronte?" mi chiede mia madre, urlando dal piano di sotto.
È giunto il fatidico giorno: la domenica.
Oggi dovrò comunicare a Logan la mia partenza ed andarmene - se non per sempre - per molto tempo dall'Italia. E devo ancora realizzare la cosa: non sono psicologicamente pronta.
-"Sì, mamma!" le urlo in risposta mentre mi siedo sopra una grossa valigia rigida rossa per cercare di chiuderla.
Lo so che fa molto cartone animato, ma giuro che ho davvero un sacco di vestiti.
Dopo aver saltellato, la valigia si chiude e si assesta, pronta per un viaggio di più di dodici ore.
Ovviamente non ne ho solo una: c'è anche quella gialla che è giá al piano di sotto. Senza contare quella verde con un po' di cose di Anna ed un po' di papá, quella argento piena di cose di papá, un'altra dello stesso colore con i vestiti di mamma e una fucsia con un misto di cose tra cappelli, sciarpe e similari. Cose che probabilmente in Texas nemmeno ci serviranno.
Ho una strana euforia intorno. Sto cambiando completamente la mia vita, sto abbandonando amici ed affetti, sto lasciando la via sicura del voler essere una designer per lanciarmi nell'avventura assurda della recitazione; eppure sono contenta. Molto, anche.
Scendo con la mia gigante compagna rossa e trovo mia madre ai fornelli.
-"Cosa prepari?" chiedo, prendendo fiato.
-"Qualcosa di veloce dato che non abbiamo tanto tempo."
-"Tipo?"
-"Omelettes."
Rido: è sempre la solita.
-"Fossero veloci..." commento "Comunque abbiamo il primo aereo alle diciannove. Di tempo ne abbiamo quanto ne vogliamo!"
-"Sì, ma io devo prendere le pastiglie anti-agitazione. Almeno due ore prima del fatto agitante."
-"Okay, okay." mi arrendo "Io oggi dalle due sono fuori."
-"Con chi?"
-"Emh, Logan."
-"Perchè non viene qui che lo salutiamo prima di partire?" chiede mentre versa l'impasto nella padella giá calda.
-"Lunga storia. Te la racconterò in aereo."
-"Va bene. Per che ora torni?"
-"Direi di trovarci direttamente in aereoporto."
-"Per le cinque e mezzo al massimo, intesi?"
-"Chiarissima come sempre, mamma." le dico, lasciandole un bacio sulla guancia e tornando in camera mia per controllare di non aver dimenticato nulla.
Apro i cassetti della scrivania ed, infondo ad uno di essi, trovo...
La mia penna fortunata!
Ossia il motivo per cui mi sono schiantata addosso a Logan.
Sorrido, prendendola in mano: ero convinta di averla lasciata in aula Auto-CAD. Pazzesco. La metto dentro il mio zaino e controllo il suo contenuto.
Il mio i-Pod viola pieno di canzoni, le cuffiette, il caricabatterie, gli occhiali da sole, le Cronache di Shannara che sto leggendo, Allegiant che ho letto ormai cinque volte, una spazzola, un po' di trucchi, la mia penna fortunata.
Tutto pronto!
E scendo saltellando con il mio zaino in spalla.
-"Wow!" esclama mio padre mentre riordina le valigie "Sbaglio o qualcuno è felice?"
-"Nah, sono molto triste." lo prendo in giro "Sono emozionata. Molto!"
-"Immagino." commenta lui, avvicinandosi e scompigliandomi i capelli.
-"Avanti voi due! Il pranzo è pronto!" ci comunica mamma e ci sediamo a tavola.
-"È vero che in Texas è tutto più grande?" chiedo, ridacchiando, mentre la bravissima cuoca ci porta i nostri piatti.
-"Hanno manie per la grandezza sì. Qualche sindrome di magnificenza americana ultrasviluppata, immagino." commenta mio padre, addentando l'omelette "È BOLLENTE!" urla, mentre cerca in tutti i modi di arieggiare la bocca mentre io e mamma ridiamo di gusto.
-"Cosa dovevo fare?" chiede lei "Avvisarti come i bambini piccoli?"
-"SÌ!"
-"Okay. Allora: attento Gerald, l'ho fatto col fuoco!"
E tutti e tre ridiamo.
***
Sto camminando verso la nostra solita radura, con le farfalle nello stomaco che si fanno sentire più del solito.
Trovo Logan giá lá: è seduto a gambe incrociate e guarda il panorama.
Inizio a correre leggiadramente verso di lui. Appena sono dietro di lui, urlo.
-"LOGAN!" lo chiamo ad un tono di voce assurdo.
Lui sobbalza, mettendosi in posizione eretta spaventato mentre io lo abbraccio.
-"Ciao... anche a te... Cal." mi saluta lui, traumatizzato, mentre cerca di riprendere fiato.
-"Ciao Logan." gli lascio un bacio sulle labbra e per farlo mi alzo di poco in punta di piedi, appoggiando la mano sinistra sulla sua clavicola.
Sobbalza, lasciandosi sfuggire un lieve gemito di dolore.
Tolgo in fretta la mano: sotto la sua clavicola destra è attaccato un piccolo rettangolo di garza sterile.
-"Cosa...?" chiedo, non capendo, mentre mi prende le mani e si siede invitandomi a fare altrettanto.
-"Ti devo dire una cosa..." diciamo in contemporanea, mettendoci a ridere "No, prima tu." affermiamo di nuovo assieme, ridendo ancora più forte.
-"Vai prima tu." lo incoraggio io.
-"Ti avevo detto che oggi per te avevo due sorprese, no?" mi sorride "Quale vuoi sentire per prima? Quella bella o quella ancora più bella?"
-"Ummh..." ci penso su "Quella bella. Però permettimi che nel mezzo tra le tue due io posso dirti la mia di notizia." mi guardo le dite intrecciate alle sue.
Quanto ancora potrò toccarlo così?
E mi si forma un nodo alla bocca dello stomaco: mi manca già. È troppo importante.
-"Va bene." acconsente lui "Quale vuoi per prima, però?"
-"Quella bella normale." sorrido in sua direzione.
Lui prende tra le mani il pezzo di garza adesiva e lo stacca dalla sua pelle. Allarga con l'altra mano il collo della sua maglia per permettermi di vedere sulla sua pelle una scritta in inchiostro nero, vivido sul suo bellissimo pallore.
Una piccola parola, di cui inizialmente nemmeno io ne comprendevo il motivo:
Choco
Scritto in un corsivo grossetto, bellissimo font che risaltava. Aveva ombre rosse sulle parti destra delle lettere.
Sposto lo sguardo da lui al tatuaggio, senza ben capire.
-"Lascia che ti spieghi." sussurra, per poi rendermi parte di qualcosa più grande, persino dell'amore.
--CAN U SMILE JUST A SECOND?🌸
E qui è celata la risposta alla domanda che mi avevano posto babyshowme e __mrs_henderson_ : il motivo per cui la storia si chiama Choco. Nel prossimo capitolo, spiegazione più dettagliata! :) Buona giornata💕
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...