Il weekend passa più veloce del previsto: non riesco a studiare sufficentemente per il compito di chimica. Ovviamente nè i pensieri che corrono sempre a lui nè le continue telefonate di Emma mi aiutano a concentrarmi.
La mattina di lunedì mi sveglio con un mal di testa spaventoso.
-"Callipso! Muoviti che se no fai tardi!" mi urla mia madre dal piano di sotto mentre mi sto sistemando i capelli con le mani e la spazzola in bocca "Mi hai sentita?!" urla spazientita.
-"Fe uauua!" urlo in risposta io.
-"Scusa?" chiede lei aprendo la porta di scatto schiacciandomi contro l'armadio - lo specchio è sul retro della porta.
Sputo la spazzola a terra.
-"Ahio!" dico, spingendo altrove la porta "Comunque avevo detto che sì, ti ho sentita."
-"Sempre la solita" sbuffa lei "Beh muoviti."
Jeans grigio scuro, maglia corta con maniche lunghe arancio fluo, coda alta e sono pronta.
-"Alleluja." mi accoglie per nulla calorosamente mio padre che sta leggendo un giornale "Dai muoviti che Carlos ed Emma sono già qua."
-"Sono venuti a prendermi?" chiedo, stupita.
Esco e trovo i miei migliori amici ad attendermi.
-"Dovrai affrontarlo oggi. Lo sai, vero?" dice Carlos.
-"Già." mastico la gomma. Nonostante quello che penso di provare per lui è meglio chiudere questa cosa da appena iniziata.
La strada verso la scuola è insolitamente lunga e nel mentre camminiamo mi giunge un'orripilante notizia.
-"Oggi tutte le quinte sono in aula magna durante le ore della Porta e Gontri per un incontro." mi informa Carlos.
-"Fantastico! Saltiamo le loro ore!" saltello contenta.
-"No Callipso." sbuffa Emma guardandosi attorno - probabilmente sta cercando James dato che siamo in prossimità della scuola "Sono loro che tengono questo comizio per proporre un progetto a tutte le classi."
-"Stai scherzando spero?!" esclamo portandomi le mani sulle guance dalla disperazione.
-"Spero sia tu quella che scherza."
Logan.
-"Ciao anche a te Logan." sdrammatizza Emma "Beh, noi andiamo." prende per il braccio Carlos e si allontana assieme a lui dopo un imbarazzante momento in cui il mio metallo ed il caramello di questo bel ragazzo sono legati.
Ha gli occhiali e la pettinatura da nerd, uno stupidissimo cardigan verde militare che fa tutto tranne che valorizzarlo.
Dai Callipso, ce la devi fare.
-"Ciao." lo saluto io.
-"Ciao." risponde controllato "Cos'è successo questo weekend? Ho fatto qualcosa che non andava? Cazzo, io non ho fatto niente che tu non avessi chiesto!" si passa la mano tra i capelli, non riuscendo più a mantenere la sua compostezza e si mordicchia il labbro inferiore. Mi sforzo di rimanere impassibile.
-"No Logan. Non... Non sei tu."
Ok, l'ho detto.
-"E allora che è?!" esclama, facendo un passo in avanti verso di me. Io mi metto le mani davanti al petto ed indietreggio.
-"Sono io. Io e le mie maschere, come hai detto."
-"Che cazzo c'entra?!" sta urlando ed ha gli occhi lucidi. È veramente un tesoro, non merita una come me: non sono il suo tipo.
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...