14 ; Callipso

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Il weekend passa più veloce del previsto: non riesco a studiare sufficentemente per il compito di chimica. Ovviamente nè i pensieri che corrono sempre a lui nè le continue telefonate di Emma mi aiutano a concentrarmi.

La mattina di lunedì mi sveglio con un mal di testa spaventoso.

-"Callipso! Muoviti che se no fai tardi!" mi urla mia madre dal piano di sotto mentre mi sto sistemando i capelli con le mani e la spazzola in bocca "Mi hai sentita?!" urla spazientita.

-"Fe uauua!" urlo in risposta io.

-"Scusa?" chiede lei aprendo la porta di scatto schiacciandomi contro l'armadio - lo specchio è sul retro della porta.

Sputo la spazzola a terra.

-"Ahio!" dico, spingendo altrove la porta "Comunque avevo detto che sì, ti ho sentita."

-"Sempre la solita" sbuffa lei "Beh muoviti."

Jeans grigio scuro, maglia corta con maniche lunghe arancio fluo, coda alta e sono pronta.

-"Alleluja." mi accoglie per nulla calorosamente mio padre che sta leggendo un giornale "Dai muoviti che Carlos ed Emma sono già qua."

-"Sono venuti a prendermi?" chiedo, stupita.

Esco e trovo i miei migliori amici ad attendermi.

-"Dovrai affrontarlo oggi. Lo sai, vero?" dice Carlos.

-"Già." mastico la gomma. Nonostante quello che penso di provare per lui è meglio chiudere questa cosa da appena iniziata.

La strada verso la scuola è insolitamente lunga e nel mentre camminiamo mi giunge un'orripilante notizia.

-"Oggi tutte le quinte sono in aula magna durante le ore della Porta e Gontri per un incontro." mi informa Carlos.

-"Fantastico! Saltiamo le loro ore!" saltello contenta.

-"No Callipso." sbuffa Emma guardandosi attorno - probabilmente sta cercando James dato che siamo in prossimità della scuola "Sono loro che tengono questo comizio per proporre un progetto a tutte le classi."

-"Stai scherzando spero?!" esclamo portandomi le mani sulle guance dalla disperazione.

-"Spero sia tu quella che scherza."

Logan.

-"Ciao anche a te Logan." sdrammatizza Emma "Beh, noi andiamo." prende per il braccio Carlos e si allontana assieme a lui dopo un imbarazzante momento in cui il mio metallo ed il caramello di questo bel ragazzo sono legati.

Ha gli occhiali e la pettinatura da nerd, uno stupidissimo cardigan verde militare che fa tutto tranne che valorizzarlo.

Dai Callipso, ce la devi fare.

-"Ciao." lo saluto io.

-"Ciao." risponde controllato "Cos'è successo questo weekend? Ho fatto qualcosa che non andava? Cazzo, io non ho fatto niente che tu non avessi chiesto!" si passa la mano tra i capelli, non riuscendo più a mantenere la sua compostezza e si mordicchia il labbro inferiore. Mi sforzo di rimanere impassibile.

-"No Logan. Non... Non sei tu."

Ok, l'ho detto.

-"E allora che è?!" esclama, facendo un passo in avanti verso di me. Io mi metto le mani davanti al petto ed indietreggio.

-"Sono io. Io e le mie maschere, come hai detto."

-"Che cazzo c'entra?!" sta urlando ed ha gli occhi lucidi. È veramente un tesoro, non merita una come me: non sono il suo tipo.

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