La mattina mi sveglio con un forte mal di testa: la musica ieri sera era fin troppo alta sbuffo e mi inserisco in un paio di leggins neri ed una t-shirt morbida.
Scendo in cucina e trovo sul tavolo un biglietto con su scritto 'Siamo all'ospedale, probabilmente prendiamo una stanza in un hotel vicino, ti telefoniamo verso mezzogiorno': mia madre, è ovvio.
Accendo il cellulare e trovo un paio di chiamate perse da Emma. Cosa voleva?
La chiamo e mentre il telefono squilla, mi preparo una tazza di latte caldo.
-"Pronto?" risponde Emma, sbadigliando.
-"Mi dica." inzuppo i cereali al miele con il telefono chiuso tra orecchio e spalla destra.
-"Cosa?"
-"Ah boh, sei stata tu a chiamarmi." puntualizzo.
-"Diciamo che sono rimasta delusa dal fatto che non l'abbia fatto tu..."
-"E perchè?" chiedo, non capendo mentre mangio un po' di cereali ammorbiditi.
-"Per dirmi che stai assieme a Logan!"
Mi va di traverso quello che avevo in bocca e lo risputo tutto dentro la tazza.
-"Ehi, tutto bene?" mi chiede Emma dall'altra parte della cornetta mentre continuo a tossire.
-"Io... Insieme a Logan? No!" le urlo addosso, una volta ripresa.
-"Oh, scusa. Pensavo di sì."
-"E perchè?"
-"Perchè insomma... Tutto quello che avete passato assieme. Anche la canzone che avete cantato!"
-"Non significa che dovremmo stare assieme." specifico.
-"Beh, pensavo di sì. Diciamo che mi sembra strano che non te l'abbia ancora chiesto. Sicura che non nasconda nulla?"
-"Sì, perchè? Dici che..."
-"Oh, niente. Tranquilla. Dico solo che io mi insospettirei; tutto qui."
Ed effettivamente - pensandoci - è quello che succede anche a me: mi insospettisco e decido di andare a chiedergli di persona cos'ha intenzione di fare con questa cosa che siamo noi.
Mi dirigo a piedi verso casa sua, penso sia là. Dopo un quarto d'ora circa sono davanti alla sua porta busso.
Mi viene ad aprire lui, capelli scompigliati, petto nudo e pantaloni skinny. Deglutisco: è imbarazzante.
-"Buongiorno Callipso." mi saluta lui, passandosi la mano tra i capelli e scostandosi dall'uscio per farmi entrare.
-"Ciao." lo saluto io.
-"Cosa ti porta qui?" chiede, chiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi verso l'isola dove c'è un bicchiere da whisky pieno di un liquido trasparente che però non è inodore come l'acqua. Si siede su uno sgabello ed inizia a bere un po'.
-"Volevo parlare." sospiro, grattandomi la spalla "Di noi." specifico.
-"In che senso? Mi preoccupi..." ridacchia lui, poggiando il bicchiere ormai vuoto sul piano candido.
-"Sai... Non capisco. Ci frequentiamo da parecchio, abbiamo condiviso tanti momenti assieme... Non peni che sia ora di portare le cose ad un altro livello?"
Gli sto chiedendo di stare assieme? No, gli sto chiedendo di chiedermi di stare assieme.
Lui scoppia a ridere, tenendosi tra le braccia l'addome scolpito.
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...