-"Vieni." mi invita lui, prendendomi per mano ed accompagnandomi in un punto dove la piana inizia a scendere e c'è un panorama bellissimo.
-"Come stai?" gli chiedo.
-"Abbastanza. Mi sei mancata." ammette lui, sedendosi con le gambe a penzoloni mentre io lo imito e gli metto la testa sulla spalla. Lui appoggia la sua sulla mia e sorrido, osservando la cittá "E tu?"
-"Sicuramente meglio di questa mattina. E questa notte. E ieri sera." affermo, ridacchiando, mentre mi prende per mano.
-"Mi dispiace tantissimo per ieri. Te lo giuro: è stato orribile venire a conoscenza di tutto questo la mattina da Scollo, quando io non ricordavo. Insomma, io che faccio quello con te, quando in realtá ti avevo anfche detto che avrei aspettato i tuoi di tempi. Ti avevo raccontato tutto e, cazzo. Una pastiglia diluita in un drink ha rischiato di rovinare la vita a te ed a me. Sembra strano detto da me, lo so, ma per fortuna è stato Scollo a drogarmi e ti ha quindi portata via. Dio, Callipso, te lo giuro. Non avrei mai voluto." sussurra ed io lo ascolto.
Non fa una piega, ed io gli credo. Quindi mi accoccolo ancora di più su di lui.
-"Ricordi qualcosa di quel che è successo ieri?" gli chiedo.
-"No."
-"Non solo riguardo al fatto che tu... con me... beh hai capito. Intendo anche altro."
-"No." afferma, dopo un momento. È titubante: evidentemente non vuole parlare di questo argomento.
-"Cosa facciamo?" gli chiedo.
-"Decidi tu." dice e sento i suoi muscoli facciali tendersi sulla mia testa: sta sorridendo.
-"Stiamo qui, per mano, a parlare?" propongo.
-"Perfetto." conferma lui "Ma perchè questa mattina sei stata male?"
-"Eh?" chiedo, non capendo.
-"Prima hai detto che stavi meglio di questa mattina. Perchè?"
-"Ah, diciamo che ho vomitato da quando ieri sono tornata a casa fino a quando Emma e James non sono arrivati a casa mia. Poi ho iniziato il momento pianto fino a quando non hai chiamato tu."
-"Ah."
-"Giá."
Scorrono i secondi, silenziosi, mentre tra me e Logan scorre l'imbarazzo.
Vorrei chiedergli perchè non vuole stare con me, vorrei baciarlo, vorrei fargli un sacco di cose. Ma non voglio affrettare nulla: magari lui si troverebbe in imbarazzo se io... insomma: ecco. E forse io potrei bloccarmi nel momento meno opportuno.
-"Possiamo parlare del fatto per cui abbiamo litigato ieri pomeriggio?" chiedo, senza riuscire a fermarmi.
-"Certo." afferma, staccandosi da me e distendendo il busto sull'erba. Io lo osservo da seduta mentre si porta una mano all'altezza delle sopracciglia per coprire gli occhi dal sole e guardarmi.
Sorrido imbarazzata, scostando lo sguardo verso il panorama. Come fa ad essere splendido anche con il sole negli occhi?
-"Chiedimi quello che vuoi." mi sprona lui.
-"Cosa non ti piace dell'idea del fidanzamento?" chiedo.
-"Non lo so. Forse il fatto che io non ne abbia mai avuto uno, di serio dico."
-"In che senso?"
-"Sono stato assieme ad una bambina per tutta la seconda elementare. Era la mia vicina di casa in America, era una cosa stupida ma ci vedevamo tutti i giorni e spinti dalle nostre madri le ho chiesto di diventare la mia ragazza. Null'altro. Infatti era anche brutta. Lei poi si è trasferita e nessuno ne ha sofferto." ridacchia "Poi c'è stata quella cosa con mio padre e da lì ho iniziato a guardare le ragazze e a giudicarle sull'ipotetica capacitá di saziare i miei istinti da ragazzo ormonoso."
-"Cos'ho che non va?" gli chiedo.
-"Tu?!" esclama, ridendo sbalordito e tirandosi su a sedere.
Giro il viso dalla parte opposta ma lui con pollice ed indice intrappola il mio mento e mi costringe a guardarlo negli occhi.
Deglutiamo entrambi, assieme, mentre ci perdiamo l'una negli occhi dell'altro. I nostri nasi sono a pochi centimetri di distanza, sento il suo fiato caldo.
-"Tu non hai proprio niente che non vada, Callipso. Sei maledettamente perfetta, cazzo! Sono io... Sono io che non possi raggiungerti, che non posso osservarti nemmeno con il cannocchiale da quanto superiore sei a me; e nemmeno lo merito. L'unica cosa che forse non funziona in te è il fatto di essere ancora qui con me." sussurra, spostando gli occhi dai miei alle mie labbra, per poi chiuderli ed inspirare "Solo non mi sento pronto a dover confrontarmi giorno dopo giorno con questa perfezione, specialmente ora che non posso nemmeno guardarti in pubblico. Ti chiedo solo di aspettare i miei tempi."
-"Ed io ti chiedo solo di baciarmi."
Lui spalanca gli occhi nocciola alla mia richiesta e sorride, contagiando anche me. Non potendo più attendere, mi fiondo sulle sue labbra e mi siedo a cavalcioni su di lui, prendendo il suo viso tra le mani ed avvicinandolo ancora di più a me.
Lui porta le mani sulle mie anche - o, per meglio dire, sulle mie natiche - e sento crescere sotto di me la sua erezione. Lui scosta le mani e le posiziona sui miei fianchi, avvicinando il mio busto al suo per poi distendersi lasciandomi sopra si se' mentre il bacio si intensifica ed io gli tiro delicatamente i capelli con le dita, sentendolo gemere piano nella mia bocca.
Sa di limone e fumo, gusto che - mischiato con il suo profumo agrumato - mi porta in un altro luogo, un altro momento.
-"Ti amo." mormoro, con il fiato corto, staccandomi da lui quanto basta per dirglielo.
-"Cazzo, Callipso. Io fottutamente di più." mormora sulle mie labbra prima di riprendere a baciarmi.
--CAN U SMILE JUST A SECOND?🌸
Buongiorno!💕 Spero sia un buon risveglio per voi trovare un capitolo nelle notifiche. 😊 Questa notte ho fatto l'incubo peggiore che possa esistere 😢 Ma nooon importa: vi ricordo di continuare a farmi domande su @/barrieradelsuono su Instagram! 😇
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...