20 ; Callipso

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Sono stretta a lui, guardo oltre la sua spalla la strada che ci porterà chi sa dove.

E tutto sommato, non è così anche quello che stiamo entrambi provando?

Il mio respiro misto al suo, i nostri cuori che battono all'unisono, persi nel vento contro di noi.

Un lungo rettilineo la cui fine è sconosciuta si staglia avanti a noi ed io non posso altro che fidarmi di questo cavaliere dall'animo oscuro tanto quanto il suo destriero.

Appoggio la testa sulla sua spalla e mi lascio cullare dal rumore del vento misto a quello della moto e quello del suo respiro regolare.

Logan svolta ad una curva che fa in piega e mi fa strillare.

Immagino stia ridacchiando per la mia reazione effettivamente eccessiva. Ma cosa può pretendere da me? Sorrido dentro il casco.

È forse così l'amore vero? Fidarsi dell'altro, lasciarsi cadere da un grattacielo ed aspettarsi che l'alto comunque ci prenda e si prenda cura di noi?

Probabilmente sì. Logan mi fa provare cose che non ho mai nemmeno immaginato. Mi sento dentro ad un turbine che convoglia realtà e fantasia.

La moto svolta ancora e si inerpica su una stradina collinare circondata da campi deserti.

Logan ferma la moto su un picco spiazzo di erba verde prima di un bosco molto fitto.

Scende ed io sto lì impalata sentendo ancora tra le mani ancora il tessuto della sua felpa.

Lui mi porge la mano ed io l'afferro per poi scendere dal mezzo.

-"Wow." è l'unica cosa che riesco prima di iniziare a sorridere come un'ebete esagitata.

Logan si toglie gli occhiali da sole e li poggia sul sellino della moto per poi slacciarsi il casco. Io cerco di imitarlo ma non capisco come funzioni lo stupido gancetto.

-"Lascia, faccio io." dice, sorridendomi.

Avvicina le mani sotto al mio mento e sfiora le mie - prima che io le scosti imbarazzata -e mi libera del casco.

Ha i capelli tutti spettinati che gli danno un'aria trascurata ma molto da peluche. Gli passo una mano sulla testa, sorridendo, per metterglieli a posto almeno un po'. Lui ridacchia ed io approfitto per toccargli le fossete e a quel punto lui inizia proprio a ridere, seguito da me.

Mi prende per le spalle e mi attacca a lui abbracciandomi. Io impacciata sto ferma lì e ne approfitto per assaporare ancora una volta il suo profumo.

Devo dire che i suoi capelli sono molto ma proprio molto morbidi.

Sorrido attaccata all'incavo del suo collo. Mi sembra di essere in un film o qualcosa di surreale.

Dopo un po' Logan mi stacca da se' e mi prende per mano portandomi all'inizio della radura.

-"Ti piace?" mi chiede, speranzoso.

-"Un sacco." sorrido io.

Nei film i ragazzi portano le loro belle al mare o in posti comunque magici.

Il problema che per me il posto non fa differenza: è lui che porta la magia ovunque vada.

-"Posso chiederti una cosa?"

-"Certo." rispondo io. In ogni caso glielo devo.

-"Come mi vedi?" mi guarda con quei suoi grandi occhioni color del caramello.

-"Nitido." ironizzo io "E bello." ammetto. Lui ridacchia.

-"Intendevo se come amico o cos'altro..."

Lo sapevo.

-"Non lo so Logan. Cioè, sono sicura di essermi innamorata di te. Ma c'è qualcosa che manca per poterti vedere come un... fidanzato, capisci?"

Lui annuisce.

-"So io cosa manca." dice.

-"Anche io." sospiro "Il tuo passato."

Fa male chiederlo così apertamente, ma per potermi fidare di lui ho bisogno anche di quello. Soprattutto di quello. Mi serve per capire cosa lo tormenta, perchè ha scelto me.

-"Fammi una promessa prima." mi chiede ed io annuisco.

-"Non andartene."

-"Mai Logan. Mai."

Lui sospira e si siede sull'erba guardando verso il boschetto. Io faccio lo stesso.

-"È cominciato tutto a undici anni. Mio padre era caduto in depressione per cause sconosciute ed ha iniziato ad andare a prostitute. Mia madre lo sapeva, ma non diceva niente. Anche io lo sapevo, non ero mai stato stupido. Ma tacevo. Un giorno, tornato a casa da scuola un giorno in cui mia madre era a lavori mi ha detto che aveva qualcosa da insegnarmi. Ad undici anni non pensi a chissá cosa. Sei curioso. E quindi lo seguii nella sua camera da letto - non dormiva più con mia madre. C'era una prostituta nuda. Lui iniziò a maltrattarla sessualmente. Sadomaso, cinquanta sfumature di grigio, capisci?"

Annuii, assorta. Cosa c'entra lui in tutto ciò?

-"E lei godeva. Molto. Dopo un po' la mise a gambe aperte e lui mi insegnò a... frustarla. Sentivo un potere immenso nel vedere quella creatura contorcersi di dolore misto a piacere. Poi lui ci fece sesso, con me presente, per poi farmi fare un pompino dalla prostituta. Giorno dopo giorno mio padre mi chiamava per maltrattare una prostituta. Ed io provavo un piacere indescrivibile. Al mio quattordicesimo compleanno, mi diede una donna tutta per me. Ed io le feci molto male. E mi sentivo potente. Poi ci feci sesso e persi la verginitá."

Oddio.

-"A sedici anni conobbi una ragazza, Ameliè. Era proprio bella. Minuta, proporzionata. Dopo un anno che la vedevo alle feste, a diciassette anni feci una scommessa con i miei vecchi amici: dovevo portarla in un vicolo e farci sesso. Mai e poi mai avrei pensato fosse una brutta cosa. Me ne accorsi solo quando frustandola con la cinta le feci uscire sangue. E lei piangeva di dolore. Nessuna altra prostituta l'aveva mai fatto. Ci feci sesso. E lei piangeva, strillava. La lasciai nel vicolo. Il giorno dopo la trovarono impiccata all'albero di ciliegio a casa sua."

Non so davvero cosa dire. Ha portato al suicidio una ragazza. Per colpa di suo padre.

-"Sono un mostro, vero?" chiede, voltandosi verso di me e sorridendo amareggiato.

Scuoto la testa e lo abbraccio. Era questo che mancava: la sincerità.

-"No Logan. Non sei un mostro. Tu non pensavi fosse nulla di male. È stata colpa di tuo padre."

-"Non dovresti più essere qui."

-"Eppure sono qui. Perchè non ti lascio solo. Te l'ho promesso, ricordi?" chiedo, staccando l'abbraccio e guardandolo negli occhi. Lui annuisce.

-"Ti amo." sussurro, chiudendo gli occhi e appoggiando la mia fronte alla sua.

-"Ti amo." sussurra anche lui, prendendomi il mento e costringendomi ad aprire gli occhi.

Lo guardo per lunghi istanti: di lui non mi stanco mai.

Prendendomi per le spalle mi fa distendere sull'erba e lui si mette sopra di me a mo' di flessione, senza smettere di guardarmi.

-"Sei perfetta."

-"Siamo perfettamente imperfetti." lo correggo io.

E lui si china su di me, baciandomi. Io schiudo le labbra e lo lascio entrare in me.

Il gusto che ha in bocca è speciale: fragola, quasi, arricchita dall'amaro del fumo della sigaretta.

Sento tutto di lui: le insicurezze volare via, la paura di perdermi.

E, per la prima volta in vita mia, sento l'amore in un bacio.

--CAN U SMILE JUST A SECOND?🌸

Ship ship ship ship ship ship.
Scusate, sono un po' andata. Tra le +400 letture, +100 voti. Insomma, sclero molto. Inoltre la storia mi sta prendendo un sacco blbl. Spero vi sia piaciuto questo capitolo perchè fidatevi ci saranno colpi di scena molto boom. Xoxo

ChocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora