Forse è stata una pazzia, devo ammetterlo. Ma non posso lasciarmi sfuggire questa ragazza.
Mi ha davvero lasciato un segno dentro che ora è visibile esteriormente. Se lo merita, meriterebbe di tutto.
-"Choco. Abbreviazione informale di chocolate in inglese americano." le spiego.
Lei annuisce: ovviamente già lo sa.
-"Cioccolato: il motivo per cui è successo tutto quel che è successo tra noi." le sussurro, prendendole la mano destra tra le mie "I riflessi rossi rappresentano la carta di quel buonissimo cioccolato che sei stata in parte costretta a regalarmi. Ebbene, ecco la prova fisica che hai una parte di me, se non tutto me."
Lei mi guarda assorta, quasi spaesata.
Gli occhi le si riempiono di lacrime ed in poco tempo inizia a piangere.
-"Non ti piace?" le chiedo, preoccupato.
-"No! Cioè... Sì, mi piace." dice lei con la voce rotta dal pianto mentre mi sorride "Sono veramente commossa da questo gesto. Ma, Logan... Io..."
-"Tu?" chiedo.
Guarda che ti vuole scaricare...!
-"Io questa sera partirò per Dallas."
Boom.
Certezze che cadono.
Anzi, no. Meglio! Quanto cazzo manca a giugno? Un mese, neanche. Posso farcela. Sì, deve solo resistere un mese.
-"Stai scherzando? Per quanto ci resterai?" le chiedo, sorridendo.
-"Non si sa, purtroppo." mi osserva come fossi un alieno.
Cazzo, fantastico!
-"Perchè sei felice?" chiede, non capendo.
-"Perchè Dallas..."
-"Sai cosa? Non mi importa. Fai l'amore con me."
Cosa?
-"Cosa?!" esclamo, resettando tutto quel che stavo dicendo.
-"Te lo chiedo per favore, Logan. Non mi interessa nient'altro. Fai solo l'amore con me." mi chiede e, porca la natura, sono già maledettamente pronto.
Che il destino distrugga lei, la sua voce, i suoi desideri, i suoi occhi da cucciolo.
Anzi, no: che il destino la lasci solo a me.
-"Sei sicura?"
-"Sì." annuisce "Ho bisogno di sentirti. Continuo a far incubi sui due tentati stupri che ho subito. Voglio cancellarli con qualcosa di bello." sorride, le lacrime già scomparse.
-"Oddio." inspiro ed espiro.
Incubi sugli stupri. Tutta colpa mia.
-"Ti prego Logan, fallo per me se non lo vuoi fare per te."
-"Io... cioè. Wow. Non me l'aspettavo." mi passo una mano tra i capelli "Ma se sei sicura, cazzo, non aspetto altro che tu mi dica dove."
Lei sorride soddisfatta: sto per prendermi la sua verginitá e me lo sta chiedendo lei. Non la sto forzando. Sono una persona diversa: e sono sicuro di volerle chiedere di stare assieme a me.
Dopo questo momento, però.
La prendo per mano e la accompagno dentro il boschetto: è arrivato il momento. Nei suoi occhi vedo incertezza, ma anche una passione ed un amore che mai avevo visto in nessuna.
Inizio col baciarla, per poi passare al collo e alle clavicole. Mi fermo solo per toglierle la maglia.
Reggiseno a fascia, cazzo.
Le lecco le spalle per poi tornare sul collo mentre le slaccio quello strumento di tortura maschile. Adoro quel reggiseno.
Lei armeggia con il bottone dei miei pantaloni e riesce a slacciarli sotto gemiti incontrollati mentre mi prendo cura dei suoi capezzoli tra tocchi di mani e momenti di lingua.
Mi leva la maglia e non vedevo l'ora: stavo inziando a sudare.
Passa le mani sul mio petto per poi scendere sul ventre, fino all'elastico dei boxer diventati fin troppo stretti.
Ci gioca un po' con le dita per poi far scorrere troppo lentamrnte il tessuto lungo le mie cosce. Con le mani inizia a stuzzicarmi e da lì non riesco più ad avere pietà: le slaccio con foga gli shorts bianchi e li faccio cadere con i suoi slip per poi inziare a darle piacere con le mani.
La bacio appassionatamente e lei ricambia mentre i movimenti delle sue mani si fanno più veloci sul mio membro e le mie dita aumentano anch'esse il ritmo entrando ed uscendo da lei.
Mi bacia il collo mentre entrambi ansimiamo.
-"Fermati..." le dico io con il respiro accelerato.
Mi chino fino a raggiungere la tasca dei pantaloni ed estraggo un preservativo per poi indossarlo.
Non glielo dirò mai, ma anche io avevo programmato un momento simile per oggi.
Le bacio il collo.
-"Posso?" chiedo, inspirando ed espirando.
-"Sì..." è l'unica cosa che riesce a dirmi, stremata.
La alzo per le natiche e le faccio appoggiare la schiena contro un abete bianco lì vicino fino a portare la sua entrata al mio livello.
-"Apri le gambe dolcezza." la invito, sussurrandole all'orecchio per poi mordicchiarle il lobo.
Lei esegue obbidiente e mi posiziono davanti a lei.
Assetato come sono, dimentico addirittura di avvisarla o di chiederle se se la sente.
La penetro il più gentilmente possibile per quanto un ragazzo in astinenza da più di un anno possa fare.
Lei urla di dolore, liquido rosso sgorga da lei scorrendo sul lattice del preservativo.
-"Piano Logan..." mi prega. Immagino faccia male, ma io ho bisogno di lei, cazzo.
No, Logan. Avete bisogno l'uno dell'altra.
Mi ricorda la coscienza e quindi rallento il ritmo sentento i suoi gemiti virare delicatamente da quelli di dolore a quelli del piacere più intenso.
-"Urla il mio nome, Callipso." le sussurro, quando sento le sue pareti stringere attorno a me e quindo so che sta per venire.
Lei lo fa, con un tono difficilmente replicabile una, due volte.
Alla terza, la seguo anche io nel piacere massimo.
La poggio a terra, frastornato e cerco di sorreggerla per i fianchi: il suo fisico è molle, stanco, com'è giusto che sia.
-"Sei stata bravissima." le sussurro, chiudendo gli occhi per poi baciarla.
--CAN U SMILE JUST A SECOND?🌸
Ebbene. Aw😍.
Devo ringraziarvi per le 1,5 K letture. Cioè. Wow. 😱💋 Volevo dirvi che forse contatterò un'agenzia locale che promuove la scrittura e.. come dire. Potrebbe anche mettere in risalto la storia e - chi lo sa - potrebbe essere notata da qualcuno. :) Non è ancora certo, devo pensarci e volevo sentire il vostro parere sul farlo o meno! Fatemi sapere😍💕
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Choco
FanfictionLa vita di Callipso è un continuo disastro: i voti che peggiorano, la sorella che fugge da casa, il fidanzato ipergeloso che la tradisce con la peggior ragazza possibile ed una vita sociale che si limita a libri ed internet. Senza parlare degli inut...