Capitolo 12

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- È passato un mese e non è cambiato niente...comincio a pensare che Otharion sta veramente vincendo su tutto, ha fatto dimenticare ciò che voleva dire avere una speranza...-

- Alcarin nulla è perduto e tu più di ogni altro sai che è così. Riusciremo a vincere e cominceremo da lei, te lo prometto-

- E se così non fosse? Ogni giorno che passiamo con lei dentro questa casa ci sta avvicinando a qualcosa che ci rovinerà le vite e questa volta per sempre. Abbiamo provato di tutto Beren...-

- Forse non tutto... - disse lui - Dobbiamo permetterle di interagire con i suoi ricordi-

Alcarin capì subito quello che voleva dire.

- Farà male, ma dobbiamo provarci. Se non funzionerà, la lasceremo andare-

Fëanor entrò nel sotterraneo. Era freddo ed umido ma era l'unico posto dove potevano tenerla.

- Cosa mi hai portato questa volta? Pane e zuppa di verdure come sempre?-

- Con te dentro questa casa è difficile dedicarsi alla caccia. Hai portato molti problemi-
Disse Fëanor.

- Vorrei dire che mi dispiace ma non sono in condizioni di preoccuparmi degli altri in questo momento-
Rispose lei scuotendo le catene ai suoi polsi.

- Se evitavi di scappare dando quasi fuoco alla casa forse ti trovavi in un posto più comodo ma a quanto pare...-

Le poggiò la ciotola affianco e quando alzò lo sguardo vide che lei lo stava osservando ma entrambi tolsero subito lo sguardo ed ella cominciò a mangiare.

Fëanor si occupava di portarle i pasti a colazione, pranzo e cena.
All'inizio aveva paura che riuscisse ad attaccarlo come aveva fatto quella sera ma con il tempo ci fece l'abitudine. Non riusciva ad evitarla. Vedeva del buono in lei ma ogni volta veniva smentito da come si comportava.
Dopo un po' li raggiunsero Alcarin e Beren.

- Oggi ti portiamo a spasso quindi vedi di non combinare casini-
Disse Beren avvicinandosi a lei. Tirò fuori delle chiavi e le tolse le catene nella parte dove erano attaccate al muro ma le lasciò quelle ai polsi.

- Perché? Voglio venire anche io, una persona in più è sempre meglio-
Disse Fëanor.

- No, tu resti a casa con tua sorella e non ti muovi di qui, hai capito bene?-
Gli disse Alcarin. Fëanor annuì con difficoltà.
Dopo essersi coperti con dei cappucci per non farsi riconoscere, i tre uscirono e si allontanarono a cavallo.

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