Capitolo 40

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Fëanor piangeva, le sue lacrime si confondevano con quelle della pioggia. Erano lacrime di rabbia, una rabbia spropositata verso colui che gli aveva mentito per tutto quel tempo.
Tutto il mondo era cambiato in un solo pomeriggio.
Nessa lo raggiunse correndo e lo abbracciò, pentendosi di ciò che aveva provocato. Stava facendo soffrire proprio lui, l'unica persona a cui teneva e che non aveva fatto niente per meritarsi tutto quello.

- Fëanor...mi dispiace-

Lui si abbandonò all'abbraccio e rimase in silenzio, mentre le sue lacrime bagnavano la maglietta di Nessa.
Gli prese il volto fra le mani e lo guardò.

- Ascolta...so che quello che ha fatto è sbagliato e lo odio anche io per questo ma...è tuo padre. Per quanto possa aver fatto del male, è riuscito a cambiare. Se hai perdonato me e mi hai dato la possibilità di vivere, fallo anche per lui-

- Io non posso perdonarlo Nessa...non posso-

I suoi occhi erano dei laghi che rispecchiavano la fragilità che provava in quel momento. Nessa non seppe che altro dire e si limitò a dargli un bacio caldo e di conforto sulla guancia prima di riportarlo a se tra le sue braccia.
Avrebbe dato la vita per non vederlo soffrire eppure eccoli lì. Ecco ciò che si trascinava dietro: dolore e tristezza.

Intanto la pioggia scendeva, incurante di quelle persone. E mentre la pioggia scendeva, una figura si avvicinava a loro, lenta e silenziosa. Li prese alla sprovvista e tutto successe in un attimo. Nessa fu colpita fortemente alla testa e svenne, mentre intorno a lei portavano via Fëanor...
Pochi attimi dopo arrivò Lùthine, incredula per ciò che era avvenuto. Vide Nessa per terra senza sensi e cercò di svegliarla con pizze, pugni, calci, di tutto. Era disperata. Era colpa sua se avevano portato via Fëanor. Non si doveva fidare. Ora suo fratello era in pericolo mentre tutto ciò che voleva era salvarlo.

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