Capitolo 51

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Erano rimasti solo loro due.
Fëanor continuava a guardare il pugnale che gli aveva dato Otharion e lo rigirava nelle sue mani.

- Cosa c'è...non sai come usarlo?-

Alzò lo sguardo verso di lei e vide che lo stava guardando nonostante lo sforzo che le costava. Poco dopo Fëanor ritornò a guardare il pugnale e lo buttò per terra, poco lontano da lui.

- Questo non mi serve-

Fece dei passi, avanti e indietro, prima di ritornare di fronte a Nessa. La guardò di nuovo e cominciò a parlare.

- Mi hanno detto che ti hanno catturato mentre stavi dentro il castello, perché stavi lì?-

- Sono venuta a salvarti-

- Non mi sembra tu stia in condizioni di salvare qualcuno-

- Potrei stare meglio, è vero-

Nessa riuscì a strapparsi un sorriso, nonostante la consapevolezza che aveva fallito.

- Non riesco a capire come tu, figlia di Otharion, possa essere diventata sua nemica-

- Per fortuna non sono sua figlia...ed è una lunga storia...ma tu...mi hai aiutato-

Faceva fatica a parlare, ma aveva il bisogno di farlo.

- Che casualità...ritrovarci così. Non trovi?-

- È solo una fase...passerà e tutto tornerà com'era prima...che ti...lavassero il cervello-

- È proprio perché mi hanno lavato il cervello che non tornerà più niente come prima. La mia vita è stata cancellata. Questo è il mio futuro Nessa e dovrebbe essere anche il tuo-

- Lascia che ti ricordi com'è andata allora...-

- È inutile, sprecheresti solo energie che dovresti usare per dirmi dov'è Alcarin-

- Se tu ricordassi lo sapresti-

- Non giocare a questo gioco
Nessa-

- Giocherò finché non tornerai indietro-

- Giocherai all'infinito-

- Allora vivrò all'infinito se è questo che serve-

Fëanor rimase in silenzio mentre in due continuavano a guardarsi.
Ad un certo punto riprese il pugnale e andò di nuovo verso Nessa. Stava per calarlo verso di lei quando all'ultimo cambiò direzione e con un colpo secco spezzo le catene. Nessa cadde a terra come un peso morto e le braccia le facevano male da impazzire. Cercò di mettersi seduta il più normale possibile e tornò a guardare Fëanor, che ora le dava le spalle mentre posava il pugnale con delicatezza.

- Perché stai rischiando la vita per loro?-

- Perché è così che si dovrebbe fare. Voi avete rischiato la vita per me...per un'assassina...tu mi hai dato mille possibilità e io non voglio che siano state vane...non voglio che tu smetta di vivere e di essere ciò che eri, anche se sono stata io la prima a condannarti. Devi ricordare Fëanor...devi ritornare la persona che eri...-

- Finiscila-

- Devi ritornare ad essere quello che vedeva del buono in me, quello che combatteva con me anche quando sapeva che avrebbe perso...-

Cercò di alzarsi e a mettersi davanti a lui.

- Ho bisogno...di te...torna...ti prego-

Gli prese la mano e la poggio sul suo petto.
Fëanor sentì il calore della sua pelle, il suo cuore battere, i suoi occhi diversi guardarlo.
Ritrasse la sua mano quasi subito, dopo avere sentito qualcuno avvicinarsi.

- Guardie! Riportatela in cella!-

Nessa perse la sua ennesima speranza. Rimase ferma davanti a lui finché le guardie non la presero per le spalle e la trascinarono per tutto il tragitto.
La misero seduta e la incatenarono come al solito.
Lei tenne fissa lo sguardo per terra, poi chinò la testa e una lacrima calda scese giù per la sua guancia, una lacrima che tratteneva tutto il suo dolore. La sua vita ormai era finita, il suo corpo era distrutto e così il suo cuore. Non poteva fare altro che abbandonarsi su quella pietra fredda mentre il mondo intorno a lei crollava e sperare che il sonno le portasse una nuova pace...

NessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora