Capitolo 49

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Era una giornata di pioggia ma ad Alcarin non importava. Continuava imperterrito a camminare, senza badare a nessuno. Si fermò in una locanda e prese da bere, giusto per riposarsi un momento, e chiese al locandiere se aveva visto passare di lì una ragazza, descrivendola com'era Nessa.

- Eccome se me la ricordo! Ho dovuto risarcire io stesso la scomparsa di un cavallo di un mio cliente per colpa sua...ma sono passati molti giorni-

- Bene, grazie mille-

Pagò il boccale che aveva preso e uscì dalla locanda.
Era ormai notte e non c'era nessuno per strada. Non aveva tanta paura per i banditi, insomma, non aveva niente con se e le scorte di cibo era quasi terminate quindi non gli avrebbero fatto del male, ma doveva stare comunque attento.

Il rumore delle sue scarpe che si baciavano con l'acqua sul terreno era l'unico rumore che si sentiva. Aveva smesso di piovere e il cielo si era leggermente schiarito, facendo apparire qualche raggio di luna.
Si era appena addentrato in una foresta quando cominciò a chiedersi se qualcuno lo seguiva. Dalla locanda per esempio, potevano averlo visto e preso di mira o poteva essere stata qualche guardia di Otharion...ma decise di continuare a camminare.
All'improvviso sentì un rumore, un ramo che veniva spezzato, e poi un altro e un altro ancora. Si girò ma non vide nessuno, era troppo buio, i rami degli alberi soffocavano anche quella poca luce che usciva dalle nuvole. Aspettò un po' e poi riprese a camminare. Poco dopo sentì un altro rumore e si rigirò, ma il nero era la sola cosa che vedeva. Non poteva accendere il fuoco o l'avrebbero visto. Decise di nuovo di continuare a camminare ma nel farlo inciampò in un tronco caduto e si ritrovò con la schiena per terra. La caduta gli fece uscire un gemito di dolore.

- Alcarin!-

Era Beren. Aveva riconosciuto la sua voce e presto vide anche la sua faccia, mentre si affrettava ad alzarlo.

- Papà!-

- Lùthine?-

- Avevamo paura che non fossi tu, poi abbiamo riconosciuto la tua voce-

- Cosa ci fate qui?-

- Andiamo a salvare Fëanor-

- È pericoloso, dovevate rimanere a casa!-

- E tu credevi davvero che ti avrei abbandonato così? Su avanti alzati-

Con l'aiuto di Beren riuscì a rimettersi in piedi.

- Per fortuna siamo entrati in una locanda e un signore ci ha detto che eri passato da poco-

- Stiamo dando troppo nell'occhio. Dobbiamo sbrigarci. Lùthine tu torna a casa, ti prego-

- Io vengo papà, è colpa mia se Fëanor è stato rapito-

- No Lùthine, è colpa mia, è colpa mia che vi ho nascosto la verità per tutto questo tempo...è colpa mia se credevo di riuscire a cambiare vita...-

- Ora non ci pensiamo-

Disse Beren.

- Il castello è a tre giorni da qui, dobbiamo andare-

E i tre ripresero la marcia.
Dopo qualche ora sorse il sole e gli permise di camminare con più tranquillità...erano pronti per andarlo a salvare.

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