C'era il completo silenzio al di fuori di quella stanza. Beren c'era stato tutta la notte e non era di certo un buon segno.
Il tempo passava così lentamente. Fëanor aveva memorizzato ogni singola venatura di quella porta a forza di guardarla.
Finalmente si aprì. Ne uscì la figura alta di Beren, lenta. Si richiuse la porta alle spalle e alzò lo sguardo verso i due. Alcarin studiò la sua faccia per capire qualcosa ma aveva paura di chiedere. Fëanor si era alzato e si era avvicinato alla porta, volenteroso di entrare. Beren lo bloccò.
- Lasciami passare-
- No, devi stare qui-
- Come sta?-
Beren sospirò e dopo un po' rispose:
- Le sue ossa sono rovinate, la febbre l'ha indebolita e danneggiata ma...è stata forte e...ce l'ha fatta. Per fortuna il mio esperimento ha funzionato, ma starà di nuovo male se non continuo a somministrarglielo-
La faccia che fecero entrambi rappresentava benissimo il sollievo che avevano provato.
Lei non perdeva mai, era riuscita a sconfiggere la morte, e per la seconda volta.
Beren si fece accompagnare da Fëanor per prendere altri ingredienti per la cura, mentre Alcarin era rimasto a casa con Lùthine e Nessa. Era pericoloso stare da soli in quel momento, dovevano essere pronti per eventuali attacchi.
Presero una grande quantità di erbe e frutti e a volte si dovettero allontanare di molto per raccoglierne certi tipi.
Passarono molte ore prima che tornassero a casa e per fortuna nessuno li aveva attaccati, ma un'ombra, lontana e silenziosa, attendeva...
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Nessa
FantasyLa storia di una guerriera. Il suo passaggio tra il bene e il male. Se gli assassini potessero provare emozioni? Quale sarebbe il loro destino? -È tutto frutto del male, ma un frutto prima o poi marcisce.-