Nessa

Capitolo 24

Avrebbe continuato ad esserci un silenzio tombale, se non fosse stato per le urla. Quelle persone si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Erano dei disertori e per di più ladri.
Un corvo nero aspettava fuori dalla casa mentre l'ombra inghiottiva le sue vittime. Uscì con la mano insanguinata, l'unico colore che si distingueva in mezzo a tutto quel nero. Aveva rubato come al solito armi e denaro e aveva lasciato i corpi a marcire.
Guardò soddisfatta il corvo e sparì nel buio, poi, andò al fiume a lavare via il sangue delle sue vittime e restò in riva aspettando che il vento le asciugasse gli abiti e quell'attesa non fece altro che farla riflettere.
Erano passati circa 6 giorni da quando Nessa se n'era andata e non aveva fatto altro che uccidere.
La rabbia era troppa e le diceva solo una cosa: vendetta.
E dopo quel giorno, sapeva che il momento di dare ascolto alla rabbia era arrivato.

Arrivò che era ancora notte. Si appostò sull'albero più vicino all'entrata della casa e attese per un po'. L'aveva raggiunta il corvo, che da quando l'aveva ritrovata seguiva ogni sua mossa, come sempre. Nessa gli diede delle molliche di pane e gli allisciò le piume.
Adorava quell'animale. Era intelligente, furbo, fedele ed era completamente nero, come lei.
Lo stava osservando volare, avanti e indietro, mentre cercava qualche preda con cui sfamarsi. Passando vicino alla casa le fece notare che da una finestra usciva la luce di un lume, coperta in parte da una figura.
Era Fëanor. Stava guardando di fuori mentre giocherellava con il pugnale che lei le aveva dato. La sua vista le fece pensare subito ai loro allenamenti, ai suoi sguardi, ai suoi sorrisi innocenti, alla sua voce...dopo qualche minuto si allontanò dalla finestra e spense il lume, facendo ritornare Nessa ai suoi pensieri.

Era il momento.

Non aveva mai esitato così tanto, non le era mai risultato così difficile sfoderare il pugnale...

Ma ben presto si macchiò di altro sangue...