Capitolo 33

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Passò una settimana prima che Beren permise agli altri di entrare.
Aveva trovato un'altra cura che poteva rinforzare le ossa di Nessa e gliela doveva somministrare più volte nell'arco della giornata, quindi concesse agli altri di aiutarlo nei momenti in cui lui era fuori a raccogliere le erbe necessarie.
Se nella prima settimana Nessa continuava a rimanere immobile, già nella seconda la cura sembrava mostrare i suoi effetti. Certo non si alzava ma almeno riusciva a spostare leggermente gli arti e a mettersi seduta.

Fëanor non entrò subito. Aspettò la seconda settimana prima di provare a parlarle di nuovo. Gli era rimasto in mente quel giorno in cui Nessa gli aveva detto che non sarebbe guarita...e anche la faccia con cui lo disse.
Lo voleva allontanare, ma sembrava molto di più che per il dolore. Dopo tutte le volte che lo aveva respinto, seppure superfluamente, questa era quella che gli aveva fatto più male. Lui provava qualcosa per quella ragazza ma lei gli tagliava ogni volta la strada, rendendo ancora più lungo il tragitto tra due persone così differenti.

Si fece coraggio e aprì la porta. Teneva in mano la cura. Era buio e l'aria era viziata. Sembrava di entrare in un luogo dove il tempo si era fermato. La vide distesa sul letto, coperta fino al collo, che dormiva.
La guardò per non si sa quanto tempo e quando si svegliò tutto tornò reale.

- Ti ho portato la cura...-

- ...Fëanor?-

- Si...sono io...hai bisogno che ti aiuti?-

- No faccio da sola-

Si mise seduta con fatica e aspettò un momento prima di invitare Fëanor a darle la boccetta.

- Questa cosa fa schifo...-

Disse dopo averla bevuta tutta.

- Non oso immaginare cosa abbia usato Beren per farla-

Disse Fëanor scherzando. Erano settimane che non sorrideva, o almeno da quando Nessa stava male.
Non si dissero niente per tutto il resto del tempo ma la compagnia apportava piacere ad ognuno dei due.
Anche il silenzio li rendeva più vicini.
Da dopo quel giorno, cominciarono a vedersi più spesso, ormai era Fëanor quello addetto a portarle la cura, e anche le parole che si scambiavano erano aumentate. Stava tornando tutto come prima...
Una sera Fëanor volle rimanere un po' di più con lei perché entrambi non avevano sonno.

- Non avrei mai immaginato che muoversi potesse essere così faticoso-

- È colpa mia, mi dispiace...-

- Non ricominciare ora Fëanor. Ci hanno attaccati i seguaci di Otharion, era normale che qualcuno si potesse far male-

- Si ma era meglio se ero io quello a farmi del male. Più cerco di proteggere una persona e più quella soffre...-

Nessa lo guardò.

- Avrei sofferto di più se ora stessi al tuo posto...-

Fëanor non se l'aspettava. Anche lui la guardò. Guardò quei suoi occhi diversi, quegli occhi bellissimi che anche al buio splendevano. Non sapeva cosa dire. L'aveva preso alla sprovvista e anche se avrebbe voluto dirle tante cose rimase muto.

- Non so come ringraziarvi per tutto quello che state facendo per me...e...e forse sto delirando per dire queste cose ma...grazie-

Fëanor non seppe altro che fare che sorridere.

- Io...-

Cercò di dire.

- ...è stato un piacere, Nessa-

E si salutarono. Quella notte nessuno dei due dormì.
Quella notte, gli occhi avevano parlato.

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