Capitolo 21

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Nessa aveva sofferto per tutto il viaggio, il galoppo del cavallo le aveva provocato dei dolori indescrivibili. Scese quasi in corsa e si precipitò dentro casa in cerca di una benda con cui fermare il sangue.

- Ferma, qui ci penso io-
Disse Beren guardando preoccupato la sua spalla.

- Si è infettata-

Prese un liquido da una mensola e dopo aver fatto sedere Nessa le diede un benda da farle mordere per contrastare il dolore.

- Questo ti farà molto male...-

Le versò l'intera boccetta sulla ferita facendole scappare un urlo disumano. Si era formata una sorta di pellicola sopra, segno che l'operazione era riuscita. Le fece un bendaggio accurato e le diede un altro liquido, questa volta da bere, per alleviare il dolore.

- Con questo non ti assicuro che dormirai bene questa notte, ma almeno dormirai...-

Nessa guardava stupita la maestria con cui Beren aveva fatto tutto.
Appena uscito dalla stanza, vide Fëanor, Alcarin e Lùthine, che era accorsa appena aveva sentito l'urlo, che aspettavano preoccupati.

- La ferita è al sicuro ma le ci vorrà un bel po' prima che si riprenda. Ora ha bisogno di riposo -

La mattina dopo, Nessa si svegliò stordita e dolorante, segno che il liquido che aveva bevuto aveva finito il suo effetto. Si girò verso la porta e vide Fëanor che la stava osservando. Quel movimento le causò un dolore lancinante.

- Va tutto bene?-

- Si, a parte un solco sulla mia spalla va tutto bene...che ci fai qui?-

- Stavo controllando se ti serviva aiuto...-

- Sembra che tu non abbia dormito, non è che sei stato qui tutta la notte?-

- Non è importante...e comunque Beren mi ha incaricato di cambiarti il bendaggio mentre lui è alla ricerca di erbe che possano accelerare i tempi di guaritura della ferita -

- Posso farlo da sola-
Ma il solo muovere della mano le aveva bloccato il movimento.

- Sarò veloce, non preoccuparti-

Fëanor prese il bendaggio e si avvicinò. La aiutò a mettersi seduta e cominciò a toglierle le bende usate. Gli occhi di lei continuavano a fissarlo e a controllare ogni singola mossa. Non era abituata a farsi fare qualcosa dagli altri, aveva sempre fatto tutti da sola perché era una forma di debolezza quella, eppure...con lui non aveva problemi. Si era come incantata nel guardare i suoi movimenti, lenti e precisi, e anche i suoi occhi. Erano così vicini.
Appena Fëanor ebbe finito tolse subito lo sguardo e testò la comodità del bendaggio.

- G-grazie...-

- Non c'è di che...em...Lùthine sta preparando la colazione, vuoi venire?-

- No io...preferisco rimanere qui, a riposare-

- Ma certo -
Rispose Fëanor sorridendo.

Appena uscì dalla stanza fu investito da un odore di pancetta e uova che lo fece impazzire. Corse subito dalla sorella e la ringraziò con un caloroso abbraccio. L'aveva un po' trascurata in quegli ultimi tempi. Non le aveva mai chiesto come si sentiva da quando Nessa era entrata in quella casa.

- Come vuoi che mi senta? Non mi piace di certo avere un'assassina sotto il mio stesso tetto. Ha cercato di ucciderti e poi anche a noi...non capisco cosa papà stia cercando di ottenere da lei-

- Hai ragione ma...sta cambiando, forse é questo quello in cui spera. Non ci ha mai raccontato nulla però...io mi fido di lui e so che ciò che sta facendo vale la pena di essere fatto-

- Cambiata a no, rimane e rimarrà sempre un'assassina-

E mangiarono senza più scambiarsi una parola.

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