Fine

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Passò un anno intero.

Era tutto tornato alla normalità, Otharion era morto e la pace regnava nel paese. Tutti erano contenti. La gente poteva camminare per le strade della propria città senza avere la paura di essere catturata o torturata.

Beren aveva aperto un negozio di unguenti e cure e Lùthine gli faceva da assistente.
Fëanor, invece, viaggiava di città in città, ogni volta alla scoperta di cose nuove. Non l'avevano più visto da quando un giorno, poco dopo la battaglia al castello che una volta era di Otharion, decise di andarsene e viaggiare per il paese e vedere luoghi che non aveva mai visto. Non aveva mai accettato la morte del padre e neanche la scomparsa di Nessa e forse...sperava che viaggiando l'avrebbe incontrata da qualche parte...

Un giorno si ritrovò nella città dove si trovavano Beren e Lùthine e decise di fargli visita.

- Guardate un po' chi c'è qui!-

- Fratellone!-

Lùthine accorse ad abbracciarlo. Risero entrambi dalla gioia.

- Fëanor! Da quanto tempo che non ti vedo. Come stai?-

- Sto bene. Ho visto una sacco di posti...a proposito...questo è per te sorellina-

Le diede una collana di legno scolpita a mano che aveva comperato in una bancarella durante uno dei suoi viaggi.

- È bellissima! Grazie!-

- Sono contento che ti piaccia-

Rimasero insieme per tutto il giorno, a ridere, a giocare e ad abbracciarsi. A Fëanor piaceva quell'atmosfera di famiglia che si era di nuovo creata ma il giorno dopo dovette ripartire.

- Vi farò visita presto ve lo prometto! Addio!-

Salì in groppa al suo cavallo e se ne andò di nuovo alla scoperta di nuove terre. Non c'era cosa che gli piaceva di più che sentire nuovi odori, conoscere nuove persone, nuove lingue, nuove culture...era sempre rimasto rinchiuso in quella casa e non aveva mai assecondato la sua passione.

Si fermò in una città, che era bellissima nella sua primavera appena sbocciata. Vagò per le strade di quel paesino che si era svegliato da poco, sentì i profumi, le voci, l'allegria...sperò che tutto fosse stato sempre come in quel momento.
Decise di rimanere in quel posto più del solito. Era come se si sentisse a casa.
Non avrebbe mai riempito il vuoto che le aveva lasciato Nessa e non aveva intenzione di farlo perché non voleva cancellare il ricordo che aveva di lei, ma era pronto per vivere la sua vita e l'avrebbe fatto al meglio.
Dormiva in una locanda dove aveva fatto amicizia con il proprietario e quella notte la trascorse a chiacchierare e a bere.
Raccontò le sue avventure, rise alle sue sventure e brindò a quelle nuove amicizie. Le risate andarono avanti per tutta la serata e canzoni e balletti rallegravano l'atmosfera.

Intanto al di fuori, cominciò a piovere e il buio aveva ormai riempito le strade di quella città.
Non c'era praticamente nessuno per strada, eccetto una persona che era seduta davanti alla locanda.
Dopo un po' si alzò e cominciò a camminare, con il suo mantello nero che la copriva dalla pioggia. Una folata di vento le scoprì le caviglie, rivelando degli stivali neri di un pirata che si baciavano passo dopo passo con le pietre bagnate di quel posto.
Lenta e silenziosa, si allontanò da lì, e un corvo poggiatosi sulla sua spalla gracchiò al richiamo della luna...




Angolo dell'autrice

Ciaooo! Grazie mille a chi ha letto questo libro fino in fondo! Grazie grazie grazie :) so che è imperfetto ma sono contenta di essere riuscita a trascrivere una storia che avevo in mente già da un po' e che è cresciuta e cambiata insieme a me.
Volevo provare a capire cosa vuol dire scrivere un libro e non è di certo facile! Ma come ho già detto sono contenta di aver fatto questa esperienza e spero che vi abbia appassionato come ha appassionato me e la mia fantasia. Grazie mille di nuovo e ciao!

Giada

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