Capitolo 44

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Faceva freddo.
La pietra era fredda, i muri erano freddi, l'aria era fredda...il suo cuore era freddo. Il destino le aveva appena confermato che tutto ciò che aveva fatto era sbagliato e che non doveva far altro che rimanere dov'era e invece lei era cambiata. Aveva addirittura provato delle emozioni e tutto questo per niente, se non per peggiorare ancora di più la situazione.

Otharion l'aveva sconfitta, eccome se lo aveva fatto.

Al quinto giorno venne una guardia a portarle una ciotola di acqua da bere, giusto per non farla morire disidratata, e un pezzo di pane più duro della pietra dov'era seduta. Non bevve, ne mangiò.
Il giorno seguente la guardia la costrinse a mangiare, "ordini di Otharion" diceva, ma era solo una scusa per avere più tempo per torturarla. Peccato che quella guardia non fece una bella fine. Le catene si erano "accidentalmente" incastrate attorno al suo collo.
Solo dopo un paio di ore vennero giù altre guardie, allarmatesi per il fatto che quella incaricata a dare da mangiare ai prigionieri  non era tornata. E così videro il corpo.
La lezione per Nessa non fu tanto leggera. Le spezzarono si e no due costole. Da quel giorno la punirono ogni volta che apriva bocca, ma niente era doloroso in confronto a quello che le sarebbe aspettato. Un paio di giorni dopo l'accaduto venne portata in una stanza, quella degli interrogatori, si ricordò Nessa. Ne aveva trascorse tante di giornate in quell'aula per far parlare i suoi prigionieri e ci era sempre riuscita.
Dopo che la trascinarono al centro della stanza entrò Otharion con al suo fianco Fëanor.

- Nessa! Che bello rivederti. Non hai una bella cera-

- Già, credo che mi servirebbe uccidere altre delle tue inutili guardie per rinvigorirm..-

Uno degli assassini che l'aveva accompagnata lì le spezzò il fiato con un calcio alle costole.

- Dicevamo, ti chiederai perché sei qui...-

- Non otterrai niente da me, so bene le tecniche che usi e non mi sarà difficile resistere-

- Si beh poi ne riparleremo...devi sapere che il tuo amico Alcarin mi ha procurato parecchio fastidio negli ultimi anni e ciò che voglio fare è semplicemente incontrarlo, vivo o morto, e tu mi dirai dove trovarlo-

- Chiedilo al tuo di amico, tanto ormai vedo che siete molto in sintonia-

- Oh non fare finta che non te ne importi...il mio "amico" purtroppo non è in grado di ricordare nulla del suo passato, ne luoghi ne persone-

Otharion voleva infastidirla e anche se Nessa faceva mille sforzi per non darlo a vedere, ci stava riuscendo.

- Cominciamo con la prima domanda, che dici, ti va?-

- Se vuoi sentire il silenzio fa pure, non ho fretta di tornare in cella-

- Bene...dov'è Alcarin?-

Nessa lo guardò senza proferire parola. Gli occhi di Otharion erano più gelidi che mai.

- Credo che Adan voglia farti capire meglio la domanda-

La guardia rispose al suo richiamo e colpì di nuovo Nessa. Lei rise senza badare al dolore.

- Non gli hai insegnato niente Otharion? Andiamo! Mi offendi se credi che questi qui possano sostituirmi!-

E un altro colpo le arrivò sul braccio.

- Non ho voglia di giocare Nessa. Dov'è Alcarin?-

- Dovresti cercarlo di persona invece che affidare il compito a questi incompetenti-

E di nuovo un colpo. Questa volta rimase in silenzio.

- Dov'è Alcarin?!-

Le disse mentre si avvicinava a lei furibondo.
Dopo l'ennesimo silenzio riprese:

- E va bene. Sappi che io non starò qui a farti divertire ma vedrai Nessa, vedrai, che l'ultimo a ridere qui sarò io! Te lo prometto! E tu lo sai bene che io le mantengo sempre le promesse-

E uscì dalla stanza. Dentro, intanto, l'interrogatorio continuava e a impartire ordini, questa volta, c'era Fëanor.





Angolo della scrittrice:

Ok lo so che l'immagine è diversa rispetto a quella iniziale di Fëanor ma non potevo non metterla! Era perfetta per lui in questa fase. Nei prossimi capitoli però tornerà il fantastico Colin anche se sarà difficile evitare le foto di Ian...comunque! Spero che fino a qui la storia vi sia piaciuta e scusate se non ci sono molti angoli scrittrice.
Bye bye

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