Capitolo 37

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- Fëanor! Diamine, ci hai fatto spaventare! Dove eri finito?-

- Sto bene, non è importante, è lei che ha bisogno di aiuto-

Aiutò Nessa a raggiungere la stanza dove era solita stare e la fece sedere per poi dargli una carezza dolce sulla guancia prima di andare a prendere la cura dall'armadio di Beren. Quel gesto aveva fatto distrarre per un momento Nessa dal dolore. Fëanor tornò subito con in mano l'ampolla e gliela porse mentre Alcarin entrava in stanza.

- Fëanor tua sorella ti sta aspettando fuori, vuole parlarti-

- Torno subito-

Disse riferendosi a Nessa, la quale stava ora guardando Alcarin.

- Ti ringrazio Nessa...se non fosse stato per te rischiava di mettersi nei guai-

Lei non rispose e continuò a bere la cura.

- Ascolta...non abbiamo più parlato riguardo a ciò che ci siamo detti quel giorno...-

- Di cosa altro dobbiamo parlare? Tuo figlio poteva rischiare la vita e tu te ne sei stato lì fermo, ciò conferma che non sei cambiato da quando lo hai fatto con me-

- Io sto cercando in tutti i modi di farlo-

- Ah si? Nascondendogli la verità?-

Fëanor rientrò interrompendo il discorso, che non continuarono più.

- È tutto ok?-

- Si, aiutami ad alzarmi-

- No, me ne vado io. Devi riposarti.-

Disse Alcarin. E li lasciò soli. Si aspettava di trovare Lùthine, ma Beren gli disse che l'aveva vista uscire e andare verso il fiume, il che era normale e non lo fece preoccupare.
Entrambi si misero seduti vicino al camino a godersi quel momento di riposo.

- Cosa c'è amico? Ti vedo preoccupato.-

- Mi conosci bene. È che...Nessa ha ragione. Sono grandi e meritano la verità.-

- Nessa te lo ha detto?-

- È ancora arrabbiata per ciò che le ho fatto a lei e alla sua famiglia e non vuole che la verità venga nascosta anche a Fëanor...ma sono sicuro che l'unica cosa che porterà sarà sofferenza e io non voglio questo. -

- Hai tanto temuto questo momento ma...è giusto che sappiano-

E rimasero in silenzio per il resto del tempo.

Lùthine aveva cercato per l'ennesima volta di parlare a Fëanor ma lui non aveva voluto ascoltarla. Era troppo indaffarato a prendersi cura di quell'assassina.
Uscì di casa e si incamminò verso il fiume, con passo molto veloce e agitato. Era in anticipo ma sapeva che l'avrebbe trovato lo stesso. Ed ecco infatti una figura che si avvicinò a lei, coperta in volto da un cappuccio, che continuava a guardarsi intorno.

- Posso fidarmi?-

- Ssi...ma voi mi dovete assicurare che ciò che vi ho detto venga rispettato-

- Ma certo...puoi fidarti della mia parola-

E come la figura apparve così si dileguò. Faceva paura, ma presto Lùthine non l'avrebbe più vista...

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